NATURA E CULTURA 13
Il mare e le terme
La visita al tratto di costa adriatica rientrante nei confini del Comune di Fasano deve iniziare da Torre Canne
graziosa stazione balneare alimentata dalle brezze e riparata da forti correnti, raggiungibile percorrendo la s.s. 16-379, a dieci chilometri dal centro abitato fasanese.
Il nome della località marina deriva da una torre-faro eretta su un piccolo promontorio a chiusura della splendida baia sabbiosa ove è sorto l'abitato. Nata dove prima c'era un insediamento neolitico, fino agli anni '50 Torre Canne è stata abitata nel periodo invernale da pochi pescatori. In estate, si trasforma oggi in un ambito luogo di vacanze, frequentato da villeggianti provenienti da Fasano e da altri paesi interni, soprattutto Cisternino, Locorotondo e Martina Franca. Con le sue moderne strutture ricettive (l'Hotel Eden, l'Hotel del Levante, il Grand Hotel Terme e il Villaggio Turistico Le Dune) e con la certezza di trovare
una spiaggia bellissima, la località
balneare fasanese è meta di turisti provenienti da tutta l'Italia e dall'estero, i quali trovano anche accoglienza in una miriade di mini-appartamenti ammobiliati che è possibile affittare a settimane o a mesi.
Torre Canne è molto nota anche come stazione termale, all'avanguardia specialmente per le acque sorgive curative – nel dialetto locale l'àcque de Criste –, conosciute da sempre. Le acque salso-bromo-ioniche di Torre Canne furono scoperte nella prima metà dell'Ottocento, ma il loro effettivo sfruttamento iniziò solo nell'immediato dopoguerra con la costruzione di uno stabilimento termale, successivamente ristrutturato, ampliato e modernamente attrezzato. Delle undici sorgenti esistenti, due (la Antesana e la Torricella) sono state fatte oggetto di particolare attenzione e vengono utilizzate a scopi terapeutici nel complesso delle Terme di Torre Canne: entrambe fredde (temperatura di 18° C) e altamente mineralizzate (residuo secco rispettivamente di 9 e di 7,5 grammi per litro a 180° C), sono particolarmente indicate nella cura dei disturbi degli apparati digerente (gastriti, colecistiti, coliti, stitichezza), circolatorio, respiratorio (bronchiti), genitale femminile (vaginiti, leucorrea, annessiti), e nella cura di artrosi, artriti, postumi di fratture, reumatismi, fibrosi, nevralgie, nevriti, sciatiche, stati pre-varicosi, riniti, faringiti, otiti, sinusiti, adenoidismi, malattie del ricambio, malattie del fegato e delle vie biliari. Nello stabilimento termale si possono praticare cure idropiniche, bagni, fanghi, irrigazioni, docce, insufflazioni, nebulizzazioni, cure inalatorie, massaggi semplici e subacquei, cure estetiche, sauna e fisioterapia. La struttura è dotata di un grande albergo che resta aperto da aprile a novembre: i periodi consigliati per le cure sono compresi fra aprile e giugno e fra settembre e novembre, benché il clima temperato della costa mantenga la temperatura mite anche in piena estate.
Una attrattiva naturale di Torre Canne sono i cordoni di dune sabbiose che costeggiano il litorale nel tratto che inizia subito dopo i grandi alberghi (Lido Bizzarro) e si spinge sino ai confini del territorio comunale (Posto di Tavernese ed oltre). Le dune, protette con legge della Regione Puglia nº 19 del 1997, conferiscono alla lunga spiaggia un aspetto quasi esotico, e rappresentano un habitat di rilevante interesse naturalistico. La vegetazione tipica della macchia mediterranea che le ricopre fa di esse delle autentiche nicchie ecologiche, nelle quali è facile osservare in alcuni mesi dell'anno una ricca fauna di uccelli migratori. Canneti e piccoli laghetti salmastri inframmezzano in alcuni punti le dune, formando vere e proprie “zone umide”. Tra le specie animali presenti nell'area citiamo la volpe, il riccio di terra, il ramarro, la biscia, l'airone cinerino, il mignattaio. Le piante che ricoprono le dune hanno un aspetto “a bandiera”: sono piegate tutte in un verso perché la salsedine del mare brucia le gemme e perciò consente lo sviluppo solo sul lato interno. Il giglio marino, il lentisco, la borragine, il ginestrino, l'ammofila arenaria, la canna domestica, la salsapariglia, lo “stracciabraghe”, il ginepro, il cisto rosa: queste le affascinanti specie vegetali che popolano un ambiente straordinario, che va tutelato a tutti i costi.
Partendo da Torre Canne è quasi d'obbligo percorrere la strada litoranea che conduce a Savelletri, altra frazione marina fasanese. Scogliere alternate a piccole insenature con spiaggette in miniatura caratterizzano questo stupendo tratto di costa, che offre l'opportunità di fermarsi in qualsiasi punto per un bagno ristoratore in acque limpide, o semplicemente per godere da vicino la vista e l'aria dell'Adriatico. Circa a metà strada si incontra una borgata di pescatori, la Forcatella, dove, soprattutto nei periodi primaverile e autunnale, è possibile gustare freschissimi ricci di mare, un peccato di gola a cui pochi riescono a rinunciare.
Reimmettendosi sulla litoranea si arriva dunque a Savelletri. Tipico approdo di pescatori, con il suo porticciolo è rifugio sicuro per barche e pescherecci nei mesi invernali, e punto di partenza ed arrivo per i pescatori dediti anche alla pesca del pesce spada. Pure Savelletri, però, ha assunto negli ultimi anni la configurazione di una località di villeggiatura marina. Un angolo del porto è riservato esclusivamente a gommoni e barche da diporto turistico. Diversi ristoranti posizionati direttamente sul mare danno la possibilità di assaggiare i piatti tipici di una ricercata cucina marinara.
Con il suo mare cristallino e il suo litorale frastagliato, Savelletri è il posto ideale per i subacquei e per chi, amante del mare, preferisce starsene lontano dalle spiagge superaffollate. Da visitare la caratteristica chiesetta antica, situata proprio nei pressi del porto.
Proseguendo l'escursione sulla litoranea, dopo circa un chilometro si può fare tappa alle Case Bianche, località così chiamata per la presenza di alcune candide casupole di pescatori erette proprio sulla scogliera. Qui, vicino ai campi da golf “San Domenico”, il mare fasanese offre davvero il suo volto più trasparente.
Il tragitto costiero si chiude in bellezza ad Egnazia, dove il profumo di storia che emana dagli scavi archeologici (vedi apposito capitolo, n.d.r.) prende il sopravvento sul pur bellissimo mare.
di Redazione
18/03/2012 alle 00:00:00
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