NATURA E CULTURA 12
La collina
Percorrendo la Statale 172 dei Trulli, che conduce verso la collina, siamo già immersi in un mondo fiabesco: quello dei trulli e della estrema Murgia meridionale.
La zona inizia da Laureto, tocca Monte Abele e Cocolicchio, passa dal Canale di Pirro e da Monte Cannone, giunge alla Selva per trovare i propri confini a Marianna La Varra, a Coppolicchio, a Monte Guarini, a San Donato e alla Balice. Una serie di panorami suggestivi si apre davanti agli occhi, angoli unici di paesaggio che racchiudono centinaia di trulli disseminati nel verde, fra appezzamenti coltivati a vigneti e frutteti.
Laureto (375 metri s.l.m.) è una località di villeggiatura formata da una miriade di casine a trullo sparse per la campagna. La Statale 172, che conduce a Locorotondo e quindi a Martina e a Taranto, la attraversa interamente. Sul panoramico Monte Rivolta, durante le festività natalizie, viene accesa ogni anno una gigantesca stella formata da migliaia di lampadine, al cui centro si trova la grotta naturale dove è allestito un caratteristico presepe. L'antica Chiesetta del Monte, da tempo sconsacrata, è divenuta una apprezzata galleria d'arte, destinata ad ospitare nel periodo estivo interessanti mostre collettive e personali.
Nei pressi della Chiesetta Pezzolla, al confine con il territorio di Locorotondo, la mattina del 10 agosto si festeggia San Lorenzo con un antico mercatino a base di nocelle e giocattoli.
Passando da Monte Abele (373 metri s.l.m.) giungiamo a Cocolicchio, borgata contadina formata da un caratteristico agglomerato di trulli con al centro una chiesetta. Sembra il classico paesino delle favole. E si trova proprio nel Canale di Pirro (262 metri s.l.m.), avvallamento naturale tra due alte catene collinari, così chiamato perché, secondo la leggenda (che però non ha trovato riscontri storici definitivi), vi sarebbe passato il re epirota Pirro con i suoi elefanti, alleato della città di Taranto nella guerra contro i Romani. Il Canale è rinomato per la fertilità della terra: dalle sue ricche piantagioni di vigneti si producono ottimi e pregiati vini.
Tra le località collinari fasanesi, conosciutissima e apprezzata è la Selva, che si erge sul colle più alto (circa 450 metri s.l.m.) dell'ultimo lembo della Murgia barese, al centro della zona dei trulli. La Selva è un luogo di grande richiamo turistico, una finestra naturale sulla vallata. Protetta dal verde dei pini e delle acacie, essa custodisce la bellezza primitiva dei trulli (costruzioni di origini antichissime con cupole coniche formate da pietre concentriche murate a secco e con pareti di sostegno di notevole spessore, imbiancate a calce) e offre, con la sua aria tersa e dolcissima, un'eccellente rimedio alla calura estiva e un'occasione unica di rinfrancante riposo. Nel frequentatissimo viale Toledo, all'incrocio con il viale dei Castagni, si eleva maestosa nella sua architettura a trullo la bella Chiesa dell'Addolorata, detta appunto Trullo del Signore. Costruito negli anni dal 1956 al 1974 su progetto dello scultore Giuseppe Albano di Putignano, l'edificio sacro, interamente in pietra bianca, comprende un corpo centrale a croce latina e un pronao coperto antistante alla facciata principale. Il sagrato, disegnato dal paesaggista barese Antonio de Grecis, riproduce idealmente i caratteristici terrazzamenti della Murgia meridionale, con esemplari di tipica flora mediterranea. All'interno la navata centrale è a volta parabolica, mentre le due navate laterali presentano volticine a botte. Nel 1979 si è arricchito di una originale Via Crucis in pannelli di marmo bianco di Carrara, opera della scultrice napoletana Tullia Matania. Le 14 stazioni sono completate da una magnifica Pala della Resurrezione sistemata alle spalle dell'altare centrale. Di particolare rilievo l'organo a canne “Jobel” a trasmissione meccanica, realizzato nel 1999 dalla ditta Zonin di Codroipo (Udine) sul precedente organo a trasmissione elettrica installato nel 1983 dalla ditta Ruffatti di Padova. L'artista barese Raffaele Spizzico (1912-2003) ha lasciato un segno profondo nella chiesa silvana: a lui si devono la statua in terracotta monòcroma dell'Addolorata (1987, sita al termine della navata destra), la piccola statua in bronzo di San Nicola, il disegno dei banchi e delle artistiche vetrate polìcrome che ornano finestre e rosoni (realizzate dai fratelli Toniutti, mosaicisti e maestri vetrai di Bollate), il crocifisso sull'altare, il rilievo in terracotta che adorna il tabernacolo del SS. Sacramento, l'acquasantiera in pietra bianca.
Al termine di viale Toledo troviamo la Casina Municipale con l'annesso Palazzo dei Congressi, un moderno complesso capace di oltre mille posti a sedere, dove ogni anno, nel mese di agosto, si tiene la tradizionale Mostra dell'Artigianato Fasanese.
Dal viale Toledo, attraverso il viale delle Acacie, giungiamo alla strada panoramica, ove, affacciandoci da due rotonde, possiamo godere la vista di un panorama semplicemente straordinario. Tutta la costa pugliese che va da Monopoli fino a Ostuni è sotto il nostro sguardo, e, nelle giornate più limpide, si può perfino vedere a occhio nudo la sponda opposta dell'Adriatico. In un susseguirsi di scorci incantevoli tra il verde lussureggiante della collina e l'azzurro intenso del mare si arriva al romitaggio di San Donato, piccola chiesetta in rupe dove il Santo è venerato la sera del 6 agosto con una sagra suggestiva. Tornando da viale S. Donato verso il centro della Selva, e svoltando a sinistra, spunta tra gli alti pini la polìcroma cupola orientaleggiante del Minareto, elegante villa in stile liberty-moresco costruita agli inizi del '900 dall'estroso pittore Damaso Bianchi, nato a Bari ma di origini fasanesi. Il Minareto è oggi di proprietà pubblica. Ci spostiamo infine in contrada Balice, ove, al confine col territorio monopolitano, si può ammirare il Buco, un'apertura nella roccia a strapiombo sulla vallata sottostante.
di Redazione
19/03/2012 alle 00:00:00
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