IMPRESA BIANCAZZURRA
Scudetto alla Junior Fasano: la parola ai protagonisti
La vittoria e le emozioni a caldo del trionfo fasanese nelle parole del tecnico Ancona, del presidente Renna, del capitano Messina e di Fovio
FASANO - La partita è terminata da qualche minuto, La Junior Fasano ha surclassato il Bolzano per 31-19 e il parquet del PalaSangiacomo di Conversano è una bolgia. La festa per il secondo scudetto conquistato dalla Junior Fasano coinvolge squadra e giocatori tanto che anche la premiazione viene effettuata in modo insolito. Impossibile contenere l'euforia. Capitan Messina, col figlio in braccio, è il simbolo di una Junior guerriera, di una squadra che ha sovvertito ogni pronostico e si è dimostrata la più forte in territorio nazionale. Non si vincono per caso le due competizioni (campionato e Coppa Italia) per caso. Occorre avere tecnica, forza, spirito di gruppo e un qualcosa che sicuramente è mancato al Bolzano, reputata da tutti, ad inizio stagione, come la stragrande favorita: il cuore. E poi il pubblico fasanese per tutte le altre squadre è un'utopia. Il calore che riescono a trasmettere i supporter biancazzurri è un valore aggiunto che società e giocatori si tengono stretto. Anche ieri sera (sabato 28 maggio) la risposta della tifoseria non si è fatta attendere: un vero e proprio esodo verso Conversano. Intere famiglie, comitive, singoli cittadini: centinaia di persone che hanno inteso manifestare il proprio sostegno verso un gruppo di ragazzi che, come scrivevamo ieri, è entrato nella leggenda. In tre anni due scudetti, due Coppe Italia e una finale tricolore persa allo sprint.
Tutto questo è stato possibile, come detto, grazie ad un gruppo di persone diventate un'unica famiglia, capace di superare ogni ostacolo e gettarsi alle spalle difficoltà e momenti bui. Impossibile trovare il migliore (anche se permetteteci di appuntare l'ennesima medaglia al merito sul petto di Vito Fovio, al nono scudetto della sua carriera) ed ecco, quindi, che tra tutti, parlano, a fine partita, i ruoli più rappresentativi a cominciare dal tecnico Francesco Ancona.
"Sulle due partite di finale abbiamo meritato - dice subito l'allenatore fasanese -. Penso che nessuno abbia da dire nulla. Ovvio che all'inizio eravamo un po' tesi e ci è voluto tempo per rimpere il ghiaccio ma nel secondo tempo la nostra supremazia è stata netta. I giocatori hanno dato tutto quello che potevano dare e un ringraziamento va al pubblico che continua a seguirci anche in trasferta. Speriamo di avere quanto prima una nostra struttura. Io ci credo, sono un ottimista di natura. Penso che siano ormai maturi i tempi perché anche Fasano abbia il suo palazzetto. Dopo Bolzano, devo essere sincero, ero ottimista sull'esito di questa finale però ho atteso la metà del secondo tempo per realizzare che ce l'avevamo fatta. Quest'anno eravamo partiti con un piccolo ridimensionamento però sapevamo di poter fare comunque bene. L'acquisto di Leal a gennaio è stato più che azzeccato e quindi eccoci qui a festeggiare. Il Bolzano è, e lo sarà ancora per anni, la nostra antagonista principale. L'esito conclusivo della finale è soprattutto per i meriti Junior più che demeriti loro. Oggi per loro è andata così ma credo che le battaglie continueranno. Questa vittoria la dedico alla mia famiglia che mi segue, mi sopporta e vi fdico che non è facile, e mi dà la possibilità tutti i giorni di svolgere questa bellissima attività".
"Questa seconda doppietta ha un gusto diverso - esordisce, invece, il presidente Francesco Renna -. Il primo trionfo non si scorda mai ma il secondo ha ancora più gusto. Questa è stata la vittoria del gruppo andato oltre ogni pronostico. Giocare la finale di ritorno davanti a questo splendido pubblico ci ha permesso di asfaltare i nostri avversari. Quando tutti parlavano di ridimensionamento, a luglio, io dichiaravo che noi eravamo una delle favorite per il titolo e tutti mi hanno deriso. Credevo nelle potenzialità di questa squadra. Con l'innesto di Leal abbiamo poi fatto quel salto di qualità necessario a raggiungere la vittoria. Mi chiedono qual è stato il giocatore determinante in questa stagione: io rispondo tutti. La squadra è cresciuta di livello in modo incredibile e lo scudetto è tutto nostra: presidente, allenatore, tutti i dirigenti e i giocatori che ci hanno sempre creduto. Il futuro? Vincere è sempre bello ma difficile. Ma l'anno prossimo ci riproveremo ma c'è tempo per pensarci. Intanto festeggiamo scudetto e Coppa Italia: sono gli altri che devono rinforzarci per batterci".
"Mi reputo un uomo fortunato - dice invece capitan Flavio Messina -. Il mio primo anno con la fascia da capitano al braccio abbiamo vinto titolo e Coppa. Lo scorso anno abbiamo sbagliato completamente la coppa e perso la finale scudetto al fotofinish. Quest'anno ci volevamo rifare a tutti i costi e ci siamo riusciti. E' stato bellissimo vincere la coppa nonostante l'infortunio occorso a Riccobelli e per lo scudetto ce l'abbiamo davvero messa tutta. Vincere a Bolzano non è stato facile. Sapevamo che in casa ce la dovevamo fare grazie al nostro pubblico ma vincere in casa loro è stata un'impresa. E' la vittoria del gruppo. Sinceramente non mi aspettavo una vittoria così netta anche se ai nostri avversari mancava un giocatore importante e qualcuno non era al meglio. Li abbiamo comunque umiliati. Sul fatto che queste nostre imprese avvengono comunque in trasferta anche quando giochiamo in casa ho poco da dire. Non voglio più parlare del palazzetto. Noi continueremo a mettercela tutta per vincere e se un giorno arriverà bene. Stanno finendo le energie: speriamo che se si muovano prima che questo meraviglioso gruppo si ritiri completamente. Questa squadra ha ancora fame e ha molte ambizioni. Possiamo dare ancora tanto e stasera lo abbiamo dimostrato".
"E' stata un'annata fantastica - gli fa eco Vito Fovio, il portierone fasanese al suo nono titolo tricolore -. In questa squadra non ci sono prime donne. E' un gruppo affiatato, che si vuole bene, vive insieme e che lotta e soffre. La dimostrazione lampante si è avuta questa sera con l'apporto dato da chi è entrato a sostituire quelli che solitamente giocano. Siamo veramente una grande famiglia. Mai, nella mia carriera, ho trovato una squadra così unita. Questo è il mio nono scudetto ma voglio arrivare a quindici per battere tutti i record"
di Alfonso Spagnulo
29/05/2016 alle 05:29:07
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