MOTORI
Oggi la Fasano dei motori piange: è venuto a mancare il Maestro Giacomino Sabatelli
Storico preparatore, specializzato nell’abile arte di elaborare i motori bicilindrici delle piccole FIAT 126 e 500 da gara, con le sue vetture ha portato al debutto diverse generazioni di piloti fasanesi
Fasano - Oggi, venerdì 24 giugno, è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari Giacomo Sabatelli, da tutti conosciuto come «il Maestro Giacomino». Si Maestro, perché in un paese dove nel 50% della popolazione scorre nelle vene benzina a 110 ottani, un preparatore di vetture da gara, nonché esperto conoscitore delle competizioni motoristiche, è da considerarsi un Maestro, di artigianato e vita.
Il Maestro Giacomino Sabatelli: la sua officina è un pezzo di storia della Fasano-Selva, foto in bianco e nero, pezzi di motori sparsi qua e là... Sino ad oggi al centro dell'officina c'è sempre stato lui, chino su un motore, con l'immancabile sigaretta tra le dita. Sguardo vispo e furbo, parlantina veloce, comicità innata, Giacomino è stato il classico mago del motore. «Ma sono anche un piccolo costruttore – precisò in un'intervista rilasciata mentre preparavamo il libro 50 Volte Fasano Selva –. Solo io e Mimì (Pezzolla, ndr) siamo in grado di costruire questi piccoli gioielli. Le minicar ci danno grandi soddisfazioni perché riusciamo a esprimere il nostro talento». Quando gli chiedemmo come era cominciata la sua avventura con il mondo dei motori, ci rispose con gli occhi emozionati di un bambino: «All'età di 6 anni, addirittura prima di andare a scuola. Poi, quando ho iniziato a frequentare la scuola elementare “Collodi”, mi ricordo che all'uscita mi fermavo sempre ad ammirare la splendida moto da corsa di Mimì Pizzaridde. Volevo fare il meccanico di motociclette, ma poi le auto sono diventate la mia vera passione».
Storico il suo rapporto con piloti del calibro di Beppe Cosolo, Pinuccio Colabello, Piero Napoletano, Oronzo Pezzolla, Franco Leogrande e Ciccio Savoia, e per la sua capacità di fare scherzi a chiunque frequentasse l'officina.
Il Maestro Giacomino ha cresciuto i figli maschi, Silvestro e Vincenzo, a pane e motori, ed infatti entrambi hanno intrapreso il mestiere del meccanico, con Silvestro divenuto un vero e proprio mago delle piccole Peugeot 1.4 e Vincenzo che ha fatto registrare ottime prestazioni, con vittorie e piazzamenti, ogni qualvolta si è calato nell'abitacolo di una piccola Bicilindrica, rigorosamente preparata dal papà.
L'officina di Giacomino è stata per decenni il punto di ritrovo di diverse generazioni di appassionati di corse, e lui, sempre con la battuta pronta, ha dispensato aneddoti e sapere motoristico a tutti gli avventori.
Rinomata la rivalità, prettamente sportiva, da cui è nata una profonda amicizia, con un altro Maestro preparatore fasanese, Mimì Pezzolla, a cui lo lega, oltre che l'amore per i motori a due cilindri, il profondo rispetto e la stima reciproca.
Con la dipartita del Maestro Giacomino, Fasano perde un pezzo importante di storia sportiva e di artigianato con la A maiuscola, quello fatto di esperienza, pazienza, sapienza, sudore e sacrificio.
La redazione di Osservatorio e Osservatoriooggi.it si associano al dolore della famiglia Sabatelli.
di Redazione
24/06/2022 alle 13:16:12
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