CALCIO SERIE D
Cinque gol anche dal Nardò, il Fasano complica il suo cammino verso la salvezza
5-0 al “Giovanni Paolo II” e i tifosi “accolgono” la squadra con uno striscione polemico
NARDÒ (LE) – Dopo le ultime due incoraggianti prestazioni (Martina e Altamura) che hanno comunque portato a due sconfitte ma di misura, il Fasano ricade nei suoi errori e incassa un perentorio 5-0 a Nardò nella sfida valida per la 30ª giornata di Serie D.
Domenica molto calda al “Giovanni Paolo II” e diventata soffocante per i biancazzurri, schiacciati dai colpi granata. A onor del vero, è necessario dire che si tratta dell'ennesima punizione troppo severa per Ganci e compagni, un commento che rischia di sembrare ormai un'antifona ma che rispecchia l'annata dei biancazzurri i quali meritavano certamente la sconfitta ma non in questa maniera schiacciante.
Riemergono i preoccupanti segnali di fragilità mentale, di breakdown fatali e che oggi hanno riguardato anche Lazar, impeccabile in questa stagione ma oggi stordito dal sole neretino.
Almeno tre sono state le sue defaillances, costate caro alla sua retroguardia, reparto che non ha voluto comunque essere da meno spianando più volte la strada agli attaccanti avversari.
Al 12'pt De Giorgi apre le danze sfruttando una respinta corta del portiere moldavo in seguito ad un calcio di punizione scodellata in area del Fasano.
A suonare la carica è, come al solito, capitan Ganci ma il suo tiro dalla lunga distanza al 14'pt è troppo debole e per giunta centrale. L'unica grande occasione per il Fasano passa dai piedi dell'uomo con maggiore qualità, Ignazio Battista, direttamente da calcio di punizione ma la sua conclusione al 26'pt si stampa sulla traversa a Viola battuto.
Al 41'pt il Fasano commette un errore sanguinoso e spiana la strada alla discesa di D'Anna, a tu per tu con Lazar. Quest'ultimo riesce a salvarsi in qualche modo ma non può nulla sull'accorrente Guadalupi.
Gli uomini di Tiozzo sono già virtualmente ko allo scadere del primo tempo, quando Dammacco brucia Pambianchi sulla fascia destra e infila Lazar.
Nella ripresa, Battista prova a caricarsi la squadra sulle spalle ma i suoi tentativi sono tutti vani. Dammacco si toglie lo sfizio della doppietta con un gran tiro dalla lunga distanza al 5'st.
La confusione regna ormai sovrana nelle file biancazzurre, Manfredi frana rovinosamente su D'Anna e l'arbitro decreta la massima punizione. Dagli undici metri, al 12'st, il numero 11 granata non sbaglia.
Una sconfitta che sulla carta ci può stare, evidentemente abissale è la differenza tra le due formazioni ma ciò che ormai preoccupa sono i crolli mentali dei calciatori fasanesi, oggi alla terza manita stagionale.
Con la vittoria del Gravina (1-0 a Matera) i play-out distano soltanto due punti e i tifosi, dopo un anno intero di incoraggiamenti e applausi rincuoranti, hanno perso la pazienza. Una sconfitta di tale portata in un derby di Puglia ha spazientito il tifo organizzato che ha accolto la squadra affiggendo uno striscione che invita alla vergogna e impone la salvezza come obbiettivo da centrare a tutti i costi, non solo come squadra ma come tifo e città.
Sebbene le acque siano agitatissime, il Fasano ha adesso due slot in cui potrà giocarsi la corrente stagione e il proprio futuro: Angri e Santa Maria, entrambe in casa, sono obbiettivi troppo invitanti per non poter essere centrati.
La società a fine gara si è chiusa a riccio con un silenzio stampa, saranno giorni di grande lavoro e concentrazione per cercare di salvare il salvabile e permettere alla città di Fasano di rimanere anche il prossimo anno nella categoria che merita.
di Gerry Moio
08/04/2024 alle 06:04:25
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