CALCIO SERIE D
Il Fasano non muore mai, il pareggio di Idoyaga è una pennellata “divina”
L’1-1 arriva al 98° su un calcio di punizione capolavoro di Idoyaga. Tiozzo: «Ragazzi immensi, non molliamo mai!»
FASANO – Il Dio del Calcio, in una calda serata del primo giorno del mese di novembre, ha deciso di congedarsi dalle magnificenze del monte Olimpo e di manifestarsi tra i comuni mortali allo stadio “Vito Curlo” dove più di duemila persone sono alle prese con una faccenda di non poco conto.
Facciamo un passo indietro, di qualche giorno: è mercoledì 18 ottobre e si gioca Fasano-Casarano di Coppa Italia. I biancazzurri vedono sfumare il loro obbiettivo del passaggio del turno al minuto 98, quando lo sfortunato Idoyaga svirgola malamente una palla vagante e sigla nella sua porta il 3-3 dà la chance dei calci di rigore ai suoi avversari. La lotteria dei penalty consegnerà alla squadra di Giuseppe Laterza il pass per il secondo turno tra la delusione e il rammarico della squadra locale che aveva dominato in lungo e in largo il match, salvo un black out degli ultimi minuti. Mercoledì 1° novembre: il Casarano torna a Fasano, questa volta per il turno infrasettimanale della 9ª giornata di Serie D. I rossoblù impongono il loro gioco, fanno valere tutte le loro qualità e vanno a segno dopo cinque minuti, tanto per cambiare, con Perez. La banda Tiozzo questa volta non sembra la stessa. Appare smarrita e intimorita dagli avversari che pressano bene e non permettono ai biancazzurri di ragionare e giocare. L'assenza di Bianchini, squalificato, sembra togliere quella solidità al centrocampo del Fasano così che Cerrutti diventa padrone assoluto della mediana e con dei fulminei cambi di passo è bravo a creare superiorità numerica. Il Fasano fatica e arranca a difendersi, il Casarano però sciupa troppo e non raddoppia. Il primo tempo termina con il risultato di 0-1 e per molti questa è già una grazia. Nella ripresa però qualcosa si muove: il Fasano torna in campo più determinato e il Casarano sembra voler difendere il corto vantaggio, sperando nei contropiedi del solito Perez. Ganci e compagni fanno tanto possesso ma manca sempre l'ultimo passaggio. Renelus è cinto dalla morsa di Guastamacchia e Vona, Triarico non sembra in giornata mentre Battista è quasi sempre raddoppiato. Qualche fiammata si accende dai piedi di Calabria ma anche lui non sembra il solito fantasista tanto apprezzato all'ombra della Selva. Sarà il valore dei propri avversari, sarà il pubblico delle grandi occasioni ma l'emozione sembra essere il 12° avversario in campo per i biancazzurri. Tiozzo prova a mischiare le carte buttando dentro Losavio, Idoyaga e Dorato ma neanche loro riescono a trovare gli spazi giusti, complice anche l'assetto tattico della squadra di Laterza con dieci giocatori dietro la linea del pallone. Il tempo scorre e la partita si dirige verso il 90' con il Fasano che è riuscito a impensierire Pucci soltanto in un paio di occasioni. Una serie di interruzioni dovute a interruzioni e cambi e l'arbitro assegna 7' di recupero più 1' di supplemento. Siamo al 98', un numero che in questa gara assurge un significato particolare, e il Dio del Calcio sente che è arrivato il momento di manifestarsi al “Vito Curlo”: fallo ingenuo di Thiandoum al limite dell'area, è l'ultima occasione della partita. L'arbitro è già con il fischietto in bocca per decretare la fine e sul punto di battuta ci sono Battista, Ganci e Idoyaga. È proprio quest'ultimo a incaricarsi della battuta e a far partire un tiro preciso che si infila tra l'incrocio dei pali e la testa di un difensore posizionatosi sulla linea di porta. La palla si insacca nell'unico punto lasciato sguarnito, una traiettoria pennellata, chirurgica, “divina” che lascia esplodere il “Curlo” in un grido di gioia e fa sprofondare nel rammarico il fasanese Laterza che già pregustava il terzo sgambetto consecutivo alla sua città natale ( nei due precedenti incontri: Fasano-Taranto 1-2; Fasano-Casarano 5-6 d.c.r.). Dal 98' al 98' e il cerchio si chiude.
Il Fasano fa 1-1 e guadagna un punto, il Casarano ne perde due. E il Dio del Calcio, sorridendo maliziosamente, fa rientro al fianco delle altre divinità. Ha rimesso le cose a posto. Adesso può continuare a godersi lo spettacolo del girone H e si prepara a disegnare altre storie che hanno fatto e fanno innamorare, ogni giorno, milioni e milioni di persone in tutto il globo terrestre.
«Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti». (Arrigo Sacchi)
di Gerry Moio
02/11/2023 alle 06:13:54
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