CALCIO - ECCELLENZA
Il Fasano calcio si gioca tutto: in dieci giorni la salvezza, in estate il progetto
Il colpo di coda contro Monopoli e Bisceglie consente al Fasano buone speranze di salvezza diretta. Ma nella stagione della rivalsa del cuore fasanese, con una gestione societaria locale e tanti giocatori indigeni, pendono due grosse incognite
Davide Ventura nella gara contro la capolista Monopoli
Quando sembravano suonati i titoli di coda sulla coraggiosa ma sfortunata stagione del Fasano calcio, ecco la reazione che non ti aspetti. La società di via Salvo D'Acquisto si rivela inesorabile "ammazzagrandi", abbattendo le due corazzate Monopoli e Bisceglie, rispettivamente primo e secondo posto in classifica. Sei punti di ossigeno puro che, assieme al brillante successo esterno nella trasferta garganica di Vieste, significano una sola cosa: il destino di capitan Pistoia e compagni è nuovamente nelle loro mani.
E' lotta tra parigrado - Con due successi nelle due gare conclusive della stagione, la trasferta di Francavilla Fontana e l'ultimo atto casalingo contro il Terlizzi, il Fasano sarebbe salvo senza dover disputare i play-out. In classifica ad un punto, infatti, segue il Tricase, mentre sono più distanti Locorotondo, Maglie e Vieste, che sono staccate di quattro lunghezze e più: allo stato toccherebbe a loro giocarsi la permanenza in Eccellenza. Lo showdown finale è concentrato in dieci giorni: così ha deciso la federazione per un doppio palpitante appuntamento postpasquale, giovedì 12 e domenica 22 aprile. Francavilla e Terlizzi galleggiano nelle stesse zone di classifica del Fasano. Sarà vitale tirare fuori contro le parigrado la stessa grinta mostrata contro le prime della classe.
A Manfredonia sembrava finita - In fondo è la conclusione più giusta. Una stagione nata sotto la spinta della necessità, proseguita con i legittimi entusiasmi per una squadra di fasanesi e composta di fasanesi, che nella prima parte di campionato, sotto la guida del fasanesissimo mister Olive, ha convinto con prestazioni casalinghe arrembanti e tanto sudore. L'inverno ha portato le prime difficoltà ed una decisa flessione nei risultati, che ha reso inevitabile l'avvicendamento con Angelo De Fuoco, tecnico esperto e ben noto alla piazza. Il quale però ha potuto ben poco su una squadra decisamente appannata. Il campionato, così, è sembrato definitivamente terminato lo scorso 26 febbraio. La sconfitta di misura contro il Manfredonia, immeritata e sfortunata ma di sicuro molto pesante, ha gelato le speranze di salvezza dei fasanesi, ben consci della durezza del calendario nel finale di stagione. Ma quando il precipizio è sembrato ad un passo, il colpo di reni di Leo Serri e compagni ha riportato il Fasano in una posizione decisamente più favorevole. Ora è tutto nelle loro mani.
Comunque vada, è stato un successo - Il giudizio sull'annata, comunque finisca, non può che essere favorevole. Una formazione composta da fasanesi, sia nei ruoli cardine che nelle riserve, con le parate di Lorenzo Lacirignola, il talento di Leo Serri, l'affidabilità di Graziano Pistoia e le sorprese Massimo Ancona e Michele Valentini. Una squadra che ha saputo valorizzare il giovane Davide Ventura, capocannoniere con 14 reti in un campionato pieno di mostri sacri della categoria come i vari Moscelli, Zotti e Laviano, mostrando a tratti un gioco piacevole e non risparmiando mai grinta e sudore. Una squadra che non ha risentito dello scotto dei 4 punti di penalizzazione dovuti alla scellerata stagione scorsa. Si spera che il progetto non si fermi alla vetrina dell'Eccellenza, coinvolgendo bambini e ragazzi nella creazione di un vivaio finalmente degno di questo nome, capace di lanciare i talenti della zona.
Due grosse incognite - Non possiamo dimenticare, di certo, due grosse incognite in capo al Fasano calcio, che non dipendono dalle evoluzioni del pallone sull'erba. La prima, quella grossa, è la situazione finanziaria della società, su cui pendono debiti per svariate decine di migliaia di euro, accumulatisi negli anni, che nessuno si accollerebbe. La strada obbligata è quella di ricominciare tutto da zero: sperando però in una sistemazione di categoria degna del blasone e della tradizione sportiva del nostro paese. La seconda incognita, ben nota, è quella del "generale Estate". La stagione in cui, ormai da anni, siamo abituati a balletti societari e sfibranti tira e molla che impediscono una programmazione seria e pluriennale. Quest'anno all'incognita estiva si somma l'incognita, seria, delle elezioni. Perché, a ben vedere, quella che è mancato negli ultimi cinque anni è stata la capacità di andare oltre la semplice navigazione a vista. Avviando un progetto sportivo e calcistico nella migliore accezione di questi termini, opponendosi alla crisi generalizzata del calcio locale, particolarmente forte anche in una città che ha saputo primeggiare per molto tempo.
di Giuseppe Cofano
07/04/2012 alle 13:11:30
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