SENTENZA INEDITA
Minaccia l'arbitro su Facebook: quattro giornate di squalifica per un ex giocatore del Savelletri
I fatti accaddero quasi un anno fa dopo la partita tra Virtus Montalbano (vecchia denominazione dei frazionali) e Veglie
FASANO - Squalificato per quattro giornate, a quasi un anno dalla partita sotto accusa, per aver mandato su Facebook un messaggio, ritenuto minaccioso dal Tribunale Federale Territoriale Puglia, all'arbitro della gara. E' quanto è accaduto a Cosimo Lamanna all'epoca dei fatti giocatore del Savelletri (allora ancora con denominazione Virtus Montalbano) militante nel campionato di Seconda Categoria. Il 20 marzo dello scorso anno, al campo sportivo montalbanese, si gioca Virtus Montalbano contro Veglie. Le due squadre sono tra le pretendenti al salto di categoria. I padroni di casa passano in vantaggio con Lepore ma gli ospiti pareggiano con una rete contestatissima al 35' del primo tempo e addirittura portano a casa i tre punti con una rete nel finale. La delusione per i giocatori montalbanesi è tanta anche perché la sconfitta rischia di pregiudicare (e lo farà) il cammino dei frazionali fasanesi verso la Prima Categoria. Successivamente la Virtus Montalbano perderà la finale play-off ma verrà ripescata e infatti ora, con la denominazione Savelletri, sta disputando proprio la Prima Categoria.
Ma torniamo al 20 marzo. Dopo la partita Lamanna (ora non più tesserato per il Savelletri) torna a casa e decide di scrivere un messaggio su Facebook all'arbitro Nicola De Candia della sezione di Bari. Il testo era letteralmente questo: «dopo otto mesi di sacrifici un bambino di 20 anni è riuscito a rovinarci un campionato, da una rimessa a nostro favore sei riuscito a farci prendere gol. Va bene ugualmente, lo capirete quando qualcuno si farà veramente male». De Candia inviava il testo del messaggio al Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri che a sua volta girava il tutto inviava alla Procura Federale Figc Puglia. Dopo le dovute indagini il Tribunale Territoriale Federale Puglia invitava sia Lamanna che la società del Savelletri a presentarsi per eventuali difese. Ma il giorno dell'audizione non si è presentato nessuno. Dalla documentazione acquisita risulta, secondo i giudici federali, provata la responsabilità del calciatore per i giudizi offensivi e lesivi da lui espressi nei confronti dell'arbitro De Candia “il cui contenuto appare non solo vagamente minaccioso ma anche denigratorio ed offensivo nei confronti dell'arbitro”. E di conseguenza ecco la decisione di squalificare il calciatore per quattro giornate.
Non solo. Alla responsabilità addebitata al calciatore è seguita “la affermazione di responsabilità della Asd Virtus Montalbano (alla quale apparteneva il calciatore Lamanna all'epoca dei fatti contestati) e per essa del Savelletri (a seguito dell'avvenuta fusione dell'11 luglio scorso) la quale va pertanto punita con l'ammenda di 250 euro”. Il Procuratore Federale aveva calcato la mano chiedendo pene ancora più severe: sei giornate per Lamanna e 500 euro per il Savelletri. Una sentenza, questa, che crea un precedente non da poco considerato che ormai i social network sono diventati una bacheca pubblica su cui discutere di calcio. L'importante, però, è che la condotta degli arbitri non venga mai messa in discussione. Anche se sbagliano.
di Redazione
15/02/2018 alle 06:05:28
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