CALCIO PARLATO
Fasano Calcio: uno spogliatoio spaccato mette a rischio la stagione
La rescissione con Massimo e Nicola Ancona mette a nudo problemi che solo le vittorie ancora coprivano: altri giocatori sul piede di partenza ma altri ne arrivano
FASANO - Il Fasano Calcio sull'orlo del caos. La rescissione del contratto con Massimo e Nicola Ancona ha messo a nudo, forse è giusto anche aggiungere finalmente, tutta una serie di problemi che poi si evidenziavano anche in campo, dove, è bene ricordare, vanno i giocatori e non certo società e allenatore. Pur avendo anche queste ultime due componenti una buona dose di responsabilità alla fine decidono i giocatori se e come vincere le partite. E al Fasano, nelle ultime giornate, è mancata proprio questa: la voglia di vincere. Possibile che di colpo giocatori che a inizio campionato sembravano fenomeni siano diventati brocchi? Perché è questa la sensazione che si sta vivendo. Un'involuzione assurda nel giocare a pallone. Fatta questa premessa torniamo a quanto sta accadendo. Tre giocatori (Alex Patronelli, Mario Chiatante e Francesco Telesca) pare abbiano voluto lasciare la squadra in quanto la società non ha voluto, dopo loro richiesta, reintegrare i due giocatori mandati via.
Ora, onore al senso di amicizia dei tre nei confronti dei loro compagni, ma sarebbe stato assurdo un ripensamento della società. Se lo avesse fatto avrebbe dovuto mandar via innanzi tutto l'allenatore Giuseppe Laterza (col quale i due Ancona erano ormai in rotta) ma anche altri giocatori che hanno assistito al "faccia a faccia" tra lo stesso Laterza e gli Ancona svoltosi dopo il pareggio col San Vito e che non hanno mosso un dito a difesa dei compagni quando sono andati via. Cosa vuol dire? Che lo spogliatoio, probabilmente, non è proprio così compatto come i giocatori vogliono far pensare e che gli unici, a questo punto, che svolgono con chiarezza il loro ruolo, sono i tifosi che, nonostante le figure barbine fatte in campo dai giovcatori come quelle di domenica, continuano a sostenere i colori biancazzurri.
E' troppo tardi poter ricucire i tanti strappi anche perché se poi le cose vengono offerte alla piazza c'è insita la volontà di voler far rompere il giocattolo definitivamente. Una cosa è certa: il fallimento del "Fasano dei fasanesi". E' stato bello finché è durato ma ora, a meno che non ci siano veri e nuovi acquirenti, la società è a un bivio: abbandonare tutto oppure muoversi seriamente sul mercato acquistando pedine di spessore che facciano tornare il Fasano al ruolo che compete al suo blasone. Quello di vincente. Se il progetto non è questo allora è bene che Mariano Legrottaglie e soci salutino tutti e avanti il prossimo.
di Alfonso Spagnulo
16/12/2015 alle 16:16:48
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