ALTRI SPORT
Laura Laera vicecampione regionale di monta americana
La giovane cavallerizza specializzata nel cavalcare tipico dei 'cowboy'
Fasano- Ci sono sport e sport: discipline sportive come il calcio, la pallavolo, la pallamano, il basket che sono i più gettonati tra i ragazzi, ma esistono anche sport meno usuali: tra questi la monta americana o western. Si tratta di uno sport in cui si dà forma a un legame indissolubile con il proprio animale, il cavallo, un binomio unico animale-cavaliere. Il nostro territorio ha una spiccata affinità proprio con il nobile animale tanto che in alcuni maneggi del sud-est pugliese è possibile cimentarsi con la pratica della monta western.
Ma come nasce la monta americana? Per rispondere a questa domanda abbiamo intervistato una giovane amazzone che si è da poco laureata vicecampione regionale di monta western ranch sorting categoria novis, Laura Laera; assieme ai due suoi allenatori, Roberto Ridolfi e Marco Tanzi.
«La monta americana o monta western – spiega Ridolfi – è una monta da lavoro, si è sviluppata per ridurre il disagio cowboy nelle lunghe ore di lavoro nell'arco della giornata passate in sella. La monta western si distingue dalla monta inglese nella postura, nell'addestramento del cavallo, nei suoi movimenti e scopi, nonché negli stessi finimenti: dalla sella alle redini, dal morso fino all'abbigliamento del cavaliere e alle esigenze del mandriano. La monta americana nasce nel West ed è strettamente collegata al lavoro del cowboy, ovvero il mandriano che passava le sue giornate a controllare il bestiame. Nell'arco degli anni si sono sviluppate anche le diverse discipline della monta western, all'interno dei ranch durante i momenti di svago e di relax dei cowboy. Questi iniziarono a sfidarsi in piccole competizioni per mettere a confronto la loro bravura e l'attitudine del loro cavallo. Nacquero così il Reining, che è la disciplina che insegna Mar co Tanzi, prova di addestramento al galoppo con determinate figure quali lo spin, lo sliding stop e il rollback, il riding o il trail. Il Team Penning è uno sport di squadra costituito da tre ragazzi, tre cavalli e trenta vitelli. In questo sport non c'è spazio per l'individualismo, ma si lavora tutti insieme».
Come nasce la monta americana e come si sviluppa in Italia?
«Qui si apre una voragine. In teoria la monta americana nasce in Italia e poi è stata esportata in America dai nostri butteri (pastore a cavallo), però diciamo che nasce in America. Io sono istruttore di Team Penning, che nasce in America dalle donne. Nei ranch gli uomini portavano le mandrie ai pascoli e lasciavano i capi che loro ritenevano non in grado di affrontare le transumanze. Questi vitelli crescevano e venivano “radunati” dalle donne in un'arena: i vitelli venivano numerati e chi riusciva a metterli nel recinto nel più breve tempo possibile vinceva. Così si è passati da esigenze di lavoro all'agonismo: tutt'ora vengono utilizzate nei ranch in America, Argentina, Australia come tecniche per radunare il bestiame. Per le competizioni usiamo i cavalli della razza Quarter horse che hanno una maggiore predisposizione a lavorare con il bestiame».
Laura, come nasce la tua passione per la monta americana?
«Nasce in maniera semplice – spiega Laura a Osservatoriooggi.it –: mio padre è un cavaliere e un fantino e mi ha trasmesso la passione per l'equitazione. Mi sono formata presso il Centro Ippico Zizzi di Pozzo Faceto e da due anni mi alleno presso il maneggio “Red Water” nelle campagne di Cisternino della famiglia Ridolfi. Ho fatto diverse discipline equestri, tra cui anche la monta inglese ma ho deciso di fermarmi nella monta americana e nel Team Penning in particolare. Quest'anno mi approccerò anche al Reining. Da due anni monto Peek a Star, una cavalla di sedici anni, che è mia da un anno!».
In che consiste il Reining?
«Il Reining è una disciplina della monta americana, è la base di addestramento che tutti coloro che si approcciano a questa disciplina dovrebbero fare, per poi scegliere quale particolare branca delle competizioni agonistiche fare – spiega Marco Tanzi –. Nel Reining si sviluppano determinati meccanismi di comunicazione tra cavallo e cavaliere».
Perché non si utilizza un cavallo nostrano come il murgese?
«Bella domanda – spiega Roberto –. Io ho avuto la possibilità di lavorare con due cavalli murgesi, e ho ottenuto dei buoni risultati. Il murgese ha tante attitudini a lavorare con il bestiame ma pecca di agilità, è più alto; inoltre, sono cavalli selezionati per lavorare e non per agonismo. Gli manca la velocità del Quarter».
Il campionato si è svolto su tre tappe in due categorie Open e Novis (che è la categoria dove si affacciano i cavalieri al primo anno di esperienza). In entrambe le categorie sono stati conseguiti ottimi risultati. La prima tappa si è svolta a Carovigno, mentre le altre due a Taranto. Nella categoria Open si è imposto proprio Roberto Ridolfi mentre nella categoria Novis Laura è arrivata seconda in un campionato e quarta nell'altro; mentre gli altri membri della squadra Novis si sono classificati primo e terzo in entrambi i campionati. «La sfida per il futuro è portare questi ragazzi a fare Team Penning con l'eleganza del Reining – conclude Ridolfi –. Non è facile: il Team Penning è velocità, il Reining è un rapporto mentale ed elegante con il cavallo».
di Marica Mastrangelo
09/07/2023 alle 10:28:57
Leggi anche: