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Quanti campioni sono passati dalla Selva in mezzo secolo...
Si conclude un anno povero di eventi sportivi in una Selva di Fasano che potrebbe invece diventare centro per ritiri e grandi eventi sportivi
Fasano - Appena entrati nell'inverno, ci viene subito alla mente, una considerazione: ci siamo lasciati scivolare via un'estate vuota di eventi sportivi, di personaggi più o meno popolari, con i loro risultati e le loro storie. La collina più celebre della Puglia, ne ha visti tanti in oltre mezzo secolo, lungo la sua salita o solo in cima, fra un hotel e l'altro. Davvero tanti e vengono alla mente tutti, o quasi, quelli che abbiamo incontrato: dalla a alla z, eccoli!
Come non iniziare da Giacomo Agostini (foto), che nei primissimi anni '60, qui iniziò la sua corsa a tutti i titoli possibili, vincendo due volte consecutive e in due classi diverse: saliva con la Morini 125; dopo il traguardo, che era alla chiesa, lasciava la moto e, salito su un'altra, scendeva a Fasano da San Donato, per poi ripartire sulla 250. Mi disse, molti anni dopo, che “della Selva ricordava il panorama dall'hotel Paradiso e i gelati”. Con lui, vanno citati altri piloti di rango, come Angelo Bergamonti, Roberto Gallina, Angelo Tenconi e il leccese Gino Tondo.
Nelle auto, pur con una storia più lunga, di edizioni, ovvio, il primo della lista deve esser per forza, il prof. Ninì Vaccarella, palermitano, che portò al successo la Ferrari e che in quei tempi, andò a trionfare alla mitica Targa Florio con il poi compianto Bandini. E ci mettiamo anche Mauro Nesti, primo italiano campione europeo della Montagna; mi disse in una intervista che “non aveva avversari, ma solo il suo cronometro da battere”. La salita silvana è stata anche scelta in quegli anni, per il test europeo – Mobil Economy Run –, un misto tra velocità controllata e consumi, vinto dalla berlinetta Fiat 1x.100, evento di grande visibilità, con decine di inviati da tutta Europa. Ora aspettiamo che la mitica cronoscalata riparta nel 2021 e arrivi alle sue aspirazione continentali.
Per la quattro ruote, non possiamo dimenticare la disputa negli anni '70, dell'unico Campionato Nazionale Karting in salita; vinse Vittorio Bernasconi una gloria pugliese, unico ad avere la licenza A, quella della F1.
Ma come non ricordare sabato 2 giugno del 1990, quando alla Sierra Silvana arrivò la nazionale di calcio del Camerun, che dovendo disputare allo stadio di Bari le partite della fase di qualificazione dei mondiali di calcio, aveva scelto la collina silvana per il suo ritiro, accolta in pompa magna dal direttore dell'albergo Pino Nigri, dall'assessore allo sport Aldino Casarano e dal dirigente comunale Franco Lisi?
La Selva è stata anche sede di un Centro Tecnico federale, per molti anni sistemato a Sierra Silvana, dove si formavano gli azzurri del Taekwondo.
Ancora per il calcio; dopo un ritiro del Taranto negli anni '70, che avrebbe dovuto dare incentivi per portare la collina fasanese nel novero dei ritiri, dobbiamo citare per forza, il mitico Foggia di Zeman. Ci eravamo visti a un allenamento nel suo stadio e a dire il vero, fu contentissimo perché parlammo solo di volley e del fatto che aveva giocato all'isola della sua Praga, dove vanno i turisti a vedere il ponte Carlo. Me lo aveva anticipato, che a Fasano avrebbe fatto una prova. Portò la squadra per una amichevole: al mattino, passeggiata e pranzo ai 400 mt della Selva, poi subito giù con ossigenazione dentro. “Dico che si parte con grande vantaggio su avversario” spiegò. Un Maestro, non ci son dubbi!
Anche Enrico Catuzzi portò un altro Foggia sulla Selva, nessuno seppe dare continuità a queste scelte...
Il Ciclismo. Nel '76, Selva di Fasano appare come partenza di una tappa del Giro d'Italia verso Lago Laceno: la partenza, fu dallo Zoo, grazie a Matteo Colucci, altrimenti la sede sarebbe stata Ostuni, sede di arrivo del giorno prima. Selva comunque, traguardo di una crono con Giuseppe Saronni alla ribalta in diretta tv. Sede infine, nel '76, del ritiro azzurro delle nazionali di ciclismo, per i Mondiali di Ostuni e Monteroni; Felice Gimondi, Francesco Moser, Giambattista Baronchelli e il Ct Alfredo Martini al suo debutto. Unica Nazionale ad aver scelto la Selva. Guarda, guarda... Come avvenne per il Volley, negli anni '90, quando per alcuni giorni, vennero le ragazze del Bari, prima del campionato di A1.
Ma la collina non si è persa la chance di altri eventi, il pugilato per dire: il brindisino Franco Zurlo difese un titolo europeo al Palazzo dei Congressi e in questo millennio, si edibì anche Michele Piccirillo, prima di dare la caccia al Mondiale.
Storie di altri tempi che non tutti hanno vissuto, ma segnalano come questo luogo meriterebbe ancora oggi, di avere grandi eventi, che sanno dare una visibilità internazionale, come altri luoghi ci insegnano.
A maggio prossimo, ci sarà un pomeriggio, mi pare il 16, in cui sulla Statale 372, transiteranno da Brindisi verso Bari, centinaia di mezzi, che compongono la carovana del Giro d'Italia, in trasferimento dopo la tappa e pronti per quella seguente... Per ora, accontentiamoci di chi, per un giorno, ha reso Beautiful lo sport, con le sue pedalate all'americana: la Signora Kelly Lang.
Nicola Carlone
di Redazione
01/01/2020 alle 06:00:42
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