NUOTO SINCRONIZZATO
Isotta Sportelli con le azzurre ai mondiali di Budapest
Diciottenne, romana di nascita, ma figlia di un papà di origini fasanesi, quando può torna a Fasano per trascorrere qualche giorno di vacanza
Fasano - C'era anche Isotta Sportelli fra le azzurre che hanno disputato i campionati mondiali di nuoto sincronizzato a Budapest. Ultima di 5 figli, “classe 2000”, romana di nascita ma invaghita da sempre della Puglia dato che il suo papà è di origini fasanesi, dove torna appena può per passare anche solo pochi giorni di vacanza.
È stata da sempre innamorata dell'acqua; ad appena 5 anni è entrata in vasca e non ha più lasciato il nuoto sincronizzato. Con sacrificio e forza di volontà è arrivata a far parte della squadra nazionale juniores, che ai recenti campionati europei in Finlandia ha visto l'Italia sul podio con diverse medaglie conquistate. Nonostante il duro allenamento, che dura tutto l'anno, le ragazze come Isotta vengono conquistate da questa disciplina e non si fanno sopraffare dalla inevitabile stanchezza, mantenendo ferma la determinazione, parola chiave in uno sport dove gli allenamenti sono almeno della durata di 15-20 ore la settimana.
Molte sono le storie di queste piccole eroine dell'acqua, in particolare Isotta Sportelli, che non è certo tipo da montarsi la testa. In una recente intervista racconta cosa ha imparato da questo sport:
«Dalle sconfitte a fare meglio la volta dopo e a non mollare; dalle vittorie a non vantarsi e non accontentarsi, perché si può sempre crescere e migliorare». Brave e organizzate, procedono per obiettivi e soprattutto non perdono tempo. «Senza questo sport il ritmo della scuola non sarei riuscita a mantenerlo – racconta Isotta –. Sarei molto più pigra e a studiare ci metterei molto più tempo. Quest'anno è stata davvero dura, avevo la maturità scientifica da sostenere, ho fatto tante assenze, tutte però giustificate dai ritiri in nazionale. Nei momenti liberi, quando non ero in vasca, studiavo collegandomi su Skype con i professori che mi hanno sempre supportata. Ma è la mia famiglia che devo ringraziare per avermi sempre sostenuta, accompagnata agli allenamenti, quando ancora ero piccola per andarci da sola, e nelle mie numerose trasferte papà Vincenzo e mamma Monica mi sono stati sempre vicino e sono arrivati fino in Russia! E ora i mondiali di nuoto a Budapest, che hanno visto la squadra italiana cimentarsi con le più grandi squadre mondiali come la Russia».
di Redazione
24/07/2018 alle 19:14:57
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