LA PAROLA AL LEGALE
Figli contesi, affido condiviso
Come ogni venerdì, ospite di Osservatoriooggi.it l'avvocato fasanese Antonietta Curlo. Per sottoporle eventuali richieste, scrivete a redazione@osservatoriooggi.it
Sono sempre più numerosi, i casi di bambini contesi tra genitori separati o divorziati, spesso "rapiti" dalla loro casa e dai loro affetti, bambini sradicati dal loro ambiente a causa dell'egoismo dei genitori.
Oltre al clamore e alla spettacolarizzazione , come nel caso del bambino di Padova, c'è un mare di sofferenza, l'esperienza di una separazione vede padri, madri e figli vivere il dispiacere. I numeri fanno luce sulla dimensione del problema, soprattutto i bambini nella fascia dei 6-8 anni occupano gran parte delle loro energie e dei loro pensieri proprio sulla separazione dei genitori. Piccola emergenza questa che ha indotto il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, prima di abbandonare il Ministero, a presentare un manuale, " Bimbi contesi: la guida 2011 per i genitori", nel quale cercare di impartire alla parentela istruzioni per l'uso allo scopo di evitare tragedie e inutili liti in tribunale, con la raccomandazione che i minori potessero restare "nel loro contesto abituale". Raccomandazione di generico buon senso che, purtroppo, non tutti i genitori italiani sembrano aver recepito.
La legge n. 54 dell'8 Febbraio 2006 ha introdotto nel nostro ordinamento il cosiddetto concetto di affidamento condiviso in base al quale, in caso di separazione o divorzio, è sempre il giudice a scegliere il coniuge a cui affidare i figli facendo esclusivo riferimento all'interesse morale e materiale di questi ultimi. Il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”.
Ma nella realtà dei fatti, come sempre, le cose prendono spesso un'altra piega. La separazione è nella maggior parte dei casi caratterizzata da litigi, minacce, ritorsioni e figli usati come strumenti di ricatto nei confronti dell'altro coniuge.
Nella stragrande maggioranza dei casi con l'affido congiunto i figli, quasi sempre, sono affidati alla madre, con tutte le conseguenze che ciò implica e, spesso i padri separati restano senza diritti. Realtà, questa molto diffusa nel nostro Paese, vero è che la Corte Europea, in passato, ha richiamato le istituzioni italiane per la violazione dei diritti umani perpetrata a danno dei padri separati.
Il caso di cronaca del bambino di Padova da cui siamo partiti è un esempio esplicativo del dramma relativo alla problematica dell'affidamento dei figli minori; si parla di un bambino conteso tra genitori, di battaglie a colpi di istanze, ricorsi, delibere, di un affidamento combattuto. E, soprattutto, di un esito che ha visto il bambino quale maggiore vittima di una folle storia e di una legge sempre poco efficace.
Immagini di un dramma familiare che si produce in modo violento su una vittima innocente e che hanno fatto il giro dei media suscitando lo sdegno generale portando ancora una volta alla ribalta le molteplici complessità di un fenomeno sempre più ricorrente.
Alla luce di quanto sopra è di importanza fondamentale tutelare i bambini che non sono e non devono essere oggetti di contendimento, ma persone e come tali hanno il diritto di essere rispettati nei loro bisogni e nelle loro necessità.
Il momento dell'annuncio è sicuramente cruciale nel processo che coinvolge genitori e figli quando si decide di separarsi. E' importante perciò arrivarci preparati, sapere cosa è bene dire e in che modo, per rendere questo momento difficile il più sopportabile possibile e meno traumatico.
I genitori insieme e per il bene dei figli devono mettersi d'accordo per dare la notizia. L'annuncio deve essere comunicato il più serenamente possibile, come una decisione raggiunta di comune accordo. Quando esistono conflittualità e rancori che intralciano il raggiungimento di un accordo è bene che la coppia si rivolga ad un mediatore familiare.
Fondamentale è spiegare al figlio che l'amore dei genitori nei suoi confronti non cambierà mai e, che lui è il frutto dell'amore dei suoi genitori. Spiegare come non sia colpa sua e, che potrà e dovrà continuare ad amare la madre e il padre come prima e che nulla per lui cambierà con la separazione.
Imparare ad ascoltare il dolore dei bimbi di figli separati è fondamentale per aiutarli a superare la separazione. Separazione che non può e non deve liberare la mamma dall'educare il figlio a rispettare e obbedire al padre e viceversa. Il bambino ha bisogno di vedere che i due continuano ad onorare la maternità e la paternità, solo così potrà elaborare la separazione.
Auguri di buona Pasqua a Tutti.
di Antonietta Curlo
29/03/2013 alle 14:30:50
Leggi anche: