RUBRICA - FISIOTERAPIA
Malattie professionali del musicista
Ospite di Osservatoriooggi.it la fisioterapista fasanese Carmela Lisi.

FISIOTERAPIA - Chi suona uno strumento musicale a livello professionale o amatoriale deve essere considerato un atleta che sviluppa una determinata specializzazione muscolare, in quanto determinate abilità motorie vengono allenate diverse ore al giorno e, nel caso dei professionisti, questo accade per tutta la vita.
Proprio perché il musicista esegue movimenti ripetuti, e in posture incongrue, sostenendo a volte il peso dello strumento, finisce spesso col sviluppare delle malattie professionali a carico dell'apparato locomotore quali sindromi da “overuse”, tendinopatie, rachialgie, sindromi da compressione nervosa, forme artrosiche. Questo si verifica perché i gruppi muscolari vengono impegnati e sviluppati settorialmente e, differiscono da strumento a strumento, mentre il resto del corpo deve rimanere, salvo rare eccezioni, fermo per tenere lo strumento immobile e permettere alle dita di muoversi con facilità per produrre così le note.
A parte pochi strumenti come l'arpa e l'oboe, che richiedono sforzi muscolari di una certa importanza, i problemi legati alla pratica strumentale nascono proprio dalla necessità di restare pressoché immobili per lunghi periodi di tempo ed in posizioni asimmetriche, che comportano così l'insorgenza di retrazioni muscolari e rigidità articolari.
Il primo consiglio da dare ai musicisti è quello di praticare con regolarità un'attività fisica che consenta di sciogliere le tensioni che normalmente si accumulano nel corpo durante lo studio. E' consigliabile, ad esempio, la pratica del nuoto in quanto, questo tipo di sport allena la mobilità articolare di tutto il corpo senza sottoporlo a carichi eccessivi e settoriali.
Nella pratica dello strumento musicale va, inoltre, ricercata una posizione il più rilassata e simmetrica possibile che, consenta di tenere lo strumento in posizione ideale, e di muovere anche il corpo. Per cui, molto utile risulta essere l'applicazione di norme ergonomiche al design degli strumenti musicali perché ciò aiuterebbe il musicista a mantenere posture più fisiologiche, alleggerendo il suo sforzo fisico durante l'attività allo strumento.
Una buona respirazione diaframmatica, inoltre, è indispensabile nel suonare tutti gli strumenti, non solo quelli a fiato perché, una respirazione diaframmatica profonda e rilassata, diffonde rilassamento per tutto il corpo facilitando l'esecuzione e la percezione, oltre che l'espressione del contenuto emotivo di ciò che si sta suonando. Molto importante, infine, è la pratica di esercizi di stretching al temine della seduta di studio dello strumento musicale per 10-20 minuti; è, in ogni caso, fondamentale evitare di esercitarsi allo strumento per più di un'ora senza effettuare delle pause di qualche minuto, durante le quali è opportuno muoversi.
di Carmela Lisi
28/02/2013 alle 10:18:02
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