ALIMENTAZIONE
Mangiare per vivere e non vivere per mangiare!
Ospite di Osservatoriooggi.it la nutrizionista fasanese Gaia Boselli.
ALIMENTAZIONE - La fame emotiva, definita in gergo tecnico “Emotional Eating” è una patologia cronica che si manifesta in quelle persone che ricorrono al cibo con grandi abbuffate per almeno 2 episodi alla settimana. Si tratta di una fame psicologica, e non fisiologica, che si scatena per diversi motivi: noia, stress, delusioni, traumi, solitudine e depressione. E' un disturbo alimentare più frequente nel sesso femminile, e si manifesta per il rapporto inconscio “amore-cibo” che la nostra mente percepisce come compensatorio di una serie di eventi spiacevoli.
Il meccanismo di tale patologia è un vero e proprio circolo vizioso: in primis avviene l'ABBUFFATA che consiste nel consumare eccessive quantità di cibo in tempi brevi e risponde allo stimolo di fame nervosa e non reale; segue il SENSO DI COLPA per aver divorato l'impossibile fino a star male e senza che si sia data un'adeguata e chiara spiegazione al gesto; poi la fase di DIGIUNO a scopo “riequilibrativo” con il disperato tentativo di arginare l'eccesso calorico; nuovamente l'ABBUFFATA, perché il nostro organismo non può e non deve rimanere per lunghi periodi a digiuno e per questo si scatena un senso di fame incontrollata che fa ricadere nell'errore.
I responsabili della fame compulsiva sono i cosiddetti “alimenti del comfort” che evocano piacere psicologico e sono scelti in base al proprio gusto e consistenza (ovviamente l'aspetto nutrizionale non viene minimamente tenuto in considerazione, visto che mangiare il proprio alimento del comfort non segue le esigenze del corpo ma della mente). La chiave per risolvere tale patologia è prendere consapevolezza del fatto che la vera debolezza non è il cibo, ma l'incapacità di gestire le emozioni in modo costruttivo e le errate abitudini alimentari. Se sei un mangiatore emotivo prima di abbuffarti per l'ennesima volta, pensa a come ti sentirai dopo averlo fatto, oppure aspetta 20 minuti circa dal primo impulso per capire se si tratta di fame reale. Molti psicologi dicono che per cambiare un'abitudine, occorre sostituirla con una nuova per almeno 21 giorni… quindi abbandonare una vecchia abitudine per una nuova, migliore, e fattibile!
E ricordate…. che il buon cibo sia con voi!
di Gaia Boselli
30/01/2013 alle 09:40:04
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