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Tassi d’interesse giù dello 0,25percento: che effetti sta avendo la mossa della BCE
Come sono cambiati i tassi di interesse dopo il taglio della BCE

A marzo 2025 la Banca Centrale Europea ha tagliato di venticinque punti base i tassi di interesse. Si tratta del sesto taglio consecutivo al costo del denaro inteso a contrastare l'inflazione e, a valle, a favorire la ripresa dei consumi. Gli addetti ai lavori prevedono condizioni vantaggiose – anche molto – per chi è interessato a stipulare un mutuo o lo ha già attivo e vorrebbe procedere con la surroga. Dal canto proprio, invece, la BCE ha fatto sapere che con ogni probabilità si tratterà dell'ultimo taglio che i tassi d'interesse subiranno nel breve termine.
Come sono cambiati i tassi di interesse dopo il taglio della BCE
Più nel dettaglio il taglio dello 0,25 sui tassi di interesse ha riguardato, a partire dallo scorso 12 marzo:
● i depositi presso la Banca Centrale Europea per cui è previsto attualmente, quindi, un tasso del 2,5%;
● le principali operazioni di rifinanziamento che, dopo il taglio, hanno tassi di interesse calcolati al 2,65%;
● e anche le operazioni di rifinanziamento marginali, a cui ora si applicano tassi del 2,90%.
Cosa succede a mutui e altri strumenti finanziari se gli interessi scendono di 25 punti base
Applicando le nuove condizioni stabilite dalla BCE, chi chiede un mutuo di 100 mila euro in vent'anni potrebbe risparmiare circa 76 euro ogni mese sulla rata rispetto a chi avesse fatto richiesta anche solo un mese fa, quando i tassi non avevano subito l'ulteriore taglio dello 0,25%. Se la stessa cifra di 100 mila euro fosse spalmata in 30 anni, si potrebbe arrivare a risparmiare oltre 80 euro su ogni rata mensile. Per una cifra appena superiore, di 140 mila euro, richiesta in banca con un mutuo trentennale, il risparmio potrebbe essere di circa 200 euro. Chi ha ottenuto un mutuo di 250 mila euro da ripagare in trent'anni, applicando i nuovi tassi di interesse, potrebbe arrivare a risparmiare fino a 2400 euro ogni anno.
Risparmi sono previsti anche su finanziamenti e prestiti che dovrebbero vedere simili diminuzioni sulle rate mensili.
Tra le altre conseguenze del taglio dei tassi d'interesse da parte della BCE, sottolineano gli addetti ai lavori, ci potrebbe essere un riallineamento dei costi tra mutui a tassi fissi e mutui a tassi variabili. Per il momento, però, gli strumenti finanziari a tasso variabile continuano a costare di più: facendo una rapida simulazione su Facile.it dalla sezione dedicata ai mutui onlineè evidente come, anche dopo l'ultimo taglio dei tassi, le migliori offerte con tasso variabile partono da un TAN del 3%, contro il 2,20% delle offerte a tasso fisso.
La BCE non prevede ulteriori tagli sui tassi d'interesse
I nuovi tassi stabiliti dalla BCE tengono conto dell'attuale situazione dell'inflazione in Europa e dell'obiettivo di mantenerla stabile al 2%, almeno nel medio periodo. Le previsioni non sono rosee, però, per il futuro prossimo: la stessa Banca Centrale Europea ha stimato che, anche come conseguenza a largo spettro dei dazi imposti negli Stati Uniti dall'amministrazione Trump, l'inflazione potrebbe salire al 2,3% quest'anno per riscendere al valore target del 2% solo nel 2027. È difficile aspettarsi, così, ulteriori diminuzioni del costo del denaro e, cioè, ulteriori tagli sui tassi di interesse che, se ci saranno, avverranno per espressa dichiarazione della BCE solo dopo aver valutato caso per caso.
di Redazione
04/04/2025 alle 09:07:04
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