RUBRICA - ALIMENTAZIONE
'A Tavola con il Nutrizionista', Le Vitamine: sostanze indispensabili alla vita
Decimo appuntamento della rubrica che sancisce il legame tra il dottor nutrizionista Ezio De Mola e la nostra redazione
FASANO- Buongiorno cari lettori! Oggi festeggiamo il decimo appuntamento con la rubrica ‘A Tavola con il Nutrizionista'. In questo articolo vorrei descrivervi delle sostanze essenziali, ma spesso trascurate quando si parla di alimentazione: le vitamine. Il termine “vitamina” è stato coniato nel 1912 da Kazimierz Funk, biochimico polacco responsabile dell'isolamento della tiamina (o vitamina B1), per indicare come questo composto fosse indispensabile alla vita (vita-) e che la sua struttura molecolare comprendesse un gruppo aminico (-amina). Solo successivamente l'espressione è stata estesa ad altre sostanze, molto differenti tra loro sia dal punto di vista strutturale che funzionale, ma tutte imprescindibili per la crescita dell'organismo, l'integrità strutturale delle cellule e lo svolgimento dei processi metabolici. Inizialmente ciascuna vitamina fu siglata con una lettera dell'alfabeto, poi affiancata da un nome specifico quando ne fu compresa e descritta la struttura chimica e la sua azione.
Le vitamine possiedono delle caratteristiche comuni che le differenziano da altri composti organici: hanno una composizione molecolare semplice e sono prive di valore energetico, sono costituenti essenziali in tutti i sistemi biologici (animali, vegetali e microbici), la loro dose di azione/assunzione è relativamente bassa (da qualche centinaio di microgrammi fino a 100 milligrammi al giorno), hanno una specificità di azione e la loro scarsità determina sindromi carenziali specifiche. Con l'evoluzione gli animali hanno perso la loro capacità di produrre quantità sufficienti di vitamine: esse sono prodotte principalmente dalle piante, che sono in grado di sintetizzarle nella loro forma completa o di precursori (provitamine – carotenoidi precursori della vitamina A), poi convertiti nell'organismo umano. La pellagra, o “mal de la rosa” è stata osservata per la prima volta in Spagna, nelle Asturie.
Tra il XVIII ed il XIX essa si è diffusa endemicamente tra la popolazione povera, raggiungendo l'Italia settentrionale. È definita la malattia delle quattro D: demenza, dermatite, diarrea e decesso; è caratterizzata da disepitelizzazione delle mucose (con piaghe e sanguinamento), fotosensibilità, dimagrimento e disturbi neurologici. L'insorgenza della pellagra è stata ricondotta a carenza di acido nicotinico nella dieta. La niacina, o vitamina B3, è definita anche vitamina PP (Pellagra Preventing factor). Centinaia di anni fa i marinai affrontavano per la prima volta lunghi viaggi transoceanici. Di frequente, durante queste traversate, riscontravano problemi di salute, legati principalmente al cavo orale: emorragie della mucosa, infiammazione delle gengive, caduta di denti. È stato notato che tali sintomi erano assenti quando, durante il viaggio, venivano consumati degli agrumi (arance, limoni). Lo scorbuto, o malattia dei marinai, è causato da una carenza di acido ascorbico, o vitamina c.
Le vitamine possono essere classificate in due grossi gruppi, a seconda della loro solubilità: idrosolubili (B1 o tiamina, B2 o riboflavina, B3 o niacina, B5 o acido pantotenico, B6 o piridossina, B8 o biotina, B9 o acido folico, B12 o cobalamina e C) e liposolubili (A, D, E, K). Le prime sono generalmente cofattori enzimatici, mentre le seconde hanno un'azione più varia ed articolata. Oltre alle loro specifiche azioni fisiologiche, le vitamine svolgono anche funzioni più generiche e comuni. Le vitamine A, D, B (quasi tutte) e C, per esempio, agiscono da fattori di crescita, le vitamine B1, B3, B6, B12 e C sono importanti per lo sviluppo e la protezione delle strutture nervose, le vitamine E, B6, B9, B12 e C prevengono le anemie, le vitamine E e C hanno un effetto antiossidante (contrastano i radicali liberi), le vitamine A, B2, B3, B6 e B9 sono utili nella protezione di pelle e mucose.
Le carenze vitaminiche nei paesi sottosviluppati sono frequenti e ben documentate. Nei paesi industrializzati la situazione sicuramente migliora, ma i casi non sono così infrequenti come si possa pensare: alimentazione squilibrata, utilizzo di alimenti conservati, vegetali raccolti in anticipo, preferenza di alimenti ‘magri', sono tutti fattori che possono determinare un calo dell'introito vitaminico con la dieta. Un altro fattore rilevante è il processo di conservazione e lavorazione dell'alimento: il congelamento, ad esempio, determina una grossa perdita di vitamine idrosolubili! Una dieta sana e bilanciata come la dieta Mediterranea, con prodotti freschi, biologici, vegetali e frutti colti al giusto grado di maturazione, generalmente è in grado di garantire un adeguato apporto vitaminico. Attenzione tuttavia a tutte quelle situazioni particolari che ne determinano un incremento del fabbisogno: sport, malassorbimento, gravidanza, allattamento. In questi casi l'intake di vitamine assunte con dieta o integrazione dovrà necessariamente essere maggiore del normale!
DOTTOR EZIO DE MOLA
di Redazione
08/05/2019 alle 00:37:44
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