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Più di 30 milioni di turisti tra giugno e settembre consacrano la Puglia a regina dell'estate, ma si può fare di più
Sono da capogiro i numeri che raccontano l'estate della Puglia: 30 milioni di turisti, nazionali e internazionali, hanno scelto la nostra regione come meta delle loro vacanze
Sono da capogiro i numeri che raccontano l'estate della Puglia: 30 milioni di turisti, nazionali e internazionali, hanno scelto la nostra regione come meta delle loro vacanze, un milione in più rispetto all'anno scorso, nonostante un agosto che ha portato tragedie, il crollo del ponte Morandi o quella delle Gole del Raganello del Pollino, molta instabilità politico-economica e il netto rincaro delle spese relative ai trasporti. Le presenze - ricordiamo che gli arrivi indicano il numero di turisti mentre le presenze il numero di notti prenotate - hanno addirittura toccato la quota di 230 milioni, 12 in più rispetto al 2017.
Va ricordato che questi record si inseriscono nel contesto della crescita costante che si è registrata in questi ultimi anni, condizione che li rende ancora più impressionanti.
In estrema sintesi, la Puglia si classifica quarta, dietro Sicilia, Sardegna ed Emilia Romagna, ma prima di regioni come la Toscana, Liguria e Lazio,
Se da una parte si è registrato il cosiddetto “caso Gallipoli” - la “Perla del Salento”, infatti, ha segnato un calo di presenze del 5/8% -, dall'altra abbiamo una Valle d'Itria che sembra inarrestabile, con Alberobello che si classifica prima per numero di arrivi, ben 116.000 che in termini percentuali significa un incremento del 26% rispetto al 2012, e Ostuni che, invece, conquista il gradino più alto del podio per le presenze - più di 400.000 -.
Interessante anche l'analisi sul numero di notti medie, che tende a scendere, dimostrando che le abitudini dei turisti stanno cambiando, poiché viaggiano di più ma fanno vacanze più brevi. Aggiungiamo, per completezza, che preferiscono soggiornare presso strutture ricettive familiari e alternative, come gli appartamenti o le stanze che vengono messe a disposizione sui grandi portali come Airbnb o Booking, piuttosto che negli alberghi.
Ottimi risultati, dunque, ma si può fare di più.
Il prossimo step per migliorare ulteriormente le prestazioni è quello di puntare sulla destagionalizzazione, proponendo eventi sul territorio anche in autunno, inverno e primavera. La Puglia non è, infatti, solo spiagge e ombrelloni, ma anche arte, gioielli architettonici, cultura e tradizioni; con quattro siti UNESCO - nel 2017 anche il Monte Peglia e le sue antiche faggete hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento - la vicinanza a Matera e ai suoi Sassi e capolavori come Lecce o Otranto, la nostra regione possiede un patrimonio turistico straordinario, da sfruttare con maggior efficacia.
L'indotto del turismo potrebbe davvero confermarsi come uno dei volani di ripresa economica della regione, senza contare l'opportunità di lavoro che offre a professionisti del settore e anche a molti privati. Decidere, ad esempio, di acquistare o ristrutturare un'abitazione con l'obiettivo di ospitare i turisti può rappresentare un investimento intelligente, considerando che i tassi d'interesse di mutui e prestiti sono ai minimi storici. Accendere un mutuo prima casa o ricorrere ai vantaggi riservati a chi può richiedere i prestiti INPDAP (caratteristiche e requisiti su http://www.calcoloprestito.org/guida/inpdap)per ottenere la liquidità necessaria, si può rivelare una strategia vincente per entrare nel settore della ricezione turistica senza per forza essere dei professionisti.
di Redazione
26/09/2018 alle 16:53:55
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