LA PAROLA AL MEDIATORE FAMILIARE
'Questione di famiglia': dal matrimonio al divorzio, la nuova legge
Ospite di Osservatoriooggi.it la dottoressa Maria Custodero: per eventuali quesiti, scrivete a redazione@osservatoriooggi.it
FASANO - Abbiamo trattato l'istituto del matrimonio che, nella maggior parte dei casi, è l'evento più bello nella vita di una coppia in quanto si decide di voler trascorrere il resto dei propri giorni con un'altra persona, condividendo il bene e il male, la salute e la malattia.. Ci sono, però, delle volte in cui questa promessa non può essere mantenuta e addirittura vi è un conflitto tra i coniugi talmente elevato da portare, inevitabilmente, allo scioglimento della comunione legale e spirituale degli stessi. La separazione è sicuramente il momento più difficile nellavita di una coppia, ancor più se ci sono dei figli, perchè è il momento in cui ti poni dinnanzi ad un fallimento personale, ad un conflitto che spesso annebbia la razionalità.
Come sanno tutti, la separazione può essere consensuale o giudiziale. È di gran lunga preferibile, per mille motivi, fare una separazione di tipo consensuale, anche a costo di rinunce e compromessi fatti anche su punti e questioni dove si avrebbe avuto ragione. I vantaggi della soluzione consensuale sono semplici da comprendere. Intanto i coniugi regolano la famiglia da soli, potendo fare molto meglio di un giudice che non la conosce e che spesso ha a disposizione 20 minuti, massimo mezzora per leggere le carte e prendere una decisione, specialmente in sede di provvedimenti urgenti; secondo poi la consensualizzazione agevola molto di più la collaborazione tra gli ex partner cosa importantissima quando ci sono figli da continuare a gestire anche dopo che ognuno è andato a vivere per conto suo. Come poc' anzi detto, però, spesso la separazione annebbia la razionalità e quando si vede difficile giungere ad un accordo pacifico, è molto utile fare alcune sedute di mediazione familiare.
Nella pratica, infatti, l'accordo tra i coniugi può aversi tanto inizialmente, quanto raggiungersi dopo diversi incontri, tentativi di mediazione, spesso anche a seguito del ricorso da parte del coniuge più determinato alla separazione giudiziale. La “giudiziale” può sempre essere trasformata in consensuale!!! Salvo i casi di coppie senza figli e che rinunciano reciprocamente al mantenimento, nel qual caso la separazione è molto più leggera, in sede di separazione vengono presi accordi destinati a valere, nel caso ci siano figli piccoli, anche per ulteriori 15 o 25 anni.
Di solito, fino a prima della riforma datata maggio 2015, dopo tre anni dalla separazione vi è il divorzio. Come la separazione, si può fare in modo consensuale, e in questo caso si chiama divorzio congiunto, oppure giudiziale. Anche in questo caso, come per la separazione, è di gran lunga preferibile cercare di farlo sulla base di un accordo, appunto in modo consensuale o congiunto. C'è da dire, a rigor del vero, che la pratica di divorzio è solitamente abbastanza meno "difficile" di quella di separazione, specialmente sotto il profilo della ricerca di una soluzione comune. Quando si litiga, infatti, lo si fa per lo più al momento della separazione!! In fase di divorzio, invece, salvo casi di ripicche protratte avanti nel tempo, solitamente si fa una "fotocopia" delle condizioni di separazione, magari con qualche piccolo aggiustamento. Il divorzio è meglio farlo sempre subito, appena maturano i tre anni o gli altri requisiti necessari per richiederlo. Con la separazione, infatti, si rimane sempre sposati all'oramai “ex coniuge”, con tutte le conseguenze giuridiche del caso, specialmente in campo successorio.
Naturalmente dopo il divorzio si possono sempre chiedere la modifica delle condizioni, se ci sono cambiamenti tali da renderle opportune.
La legge sul divorzio breve, entrata in vigore il 26 maggio 2015, per sua stessa previsione, si applica anche alle persone che si sono separate in precedenza. Nè avrebbe avuto alcun senso restringerla solo a quelle che si fossero separate in seguito.. I termini per fare il divorzio con la nuova legge diventano diversi a seconda della natura della separazione cioè se è avvenuta consensualmente oppure in modo giudiziale. Nel primo caso, il divorzio si può fare dopo sei mesi. Nel caso invece in cui la separazione fosse stata giudiziale il termine è di un anno. Lo scopo di questa differenziazione è quello di favorire ancora una volta le soluzioni consensuali, offrendo ai coniugi che si vogliono liberare dal vincolo matrimoniale la possibilità di una strada più rapida, rendendoli così quindi più inclini a fare quei compromessi che sono spesso necessari per raggiungere un accordo di consensualizzazione.
Alcuni pensano di dover stare insieme perché hanno interessi in comune, perché hanno dei figli ancora piccoli, perché comunque credono nel matrimonio e vogliono rispettare l'istituto: ebbene io credo che queste persone in fondo sbaglino. L'unico motivo per restare insieme è amarsi: se non c'è più amore, allora è meglio lasciarsi. In generale, nessuno dei due partner deve mai dare per scontato l'altro o il rapporto che c'è tra di loro, che deve essere alimentato con costanza, anche con piccole cose, con semplicità.
Si deve intervenire prima che le cose e i problemi diventino irrimediabili, soprattutto per il bene dei figli..!!!
Maria Custodero
di Redazione
04/11/2015 alle 06:29:52
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