SPIE IN UFFICIO
'Quantified Workplace': nuove forme di controllo a lavoro
L'innovativo sistema, messo a punto negli Usa, permette di monitorare i dipendenti attraverso dei sensori nascosti
Fino ad oggi, molti studiosi hanno professato l'idea secondo cui l'efficienza e l'efficacia di un'organizzazione e la qualità del lavoro dipendano dal livello motivazionale dei suoi componenti. Secondo molte teorie, quindi, la produttività di un impiegato è strettamente connessa alla sua capacità di soddisfare i propri bisogni e le proprie aspirazioni perseguendo gli obiettivi dell'azienda che lo ha assunto. La moderna rivoluzione digitale, invece, ci costringe a rivedere queste affermazioni: a determinare la volontà e il rendimento di un lavoratore potrebbe essere il ‘Quantified Workplace'.
Si tratta di un' invenzione americana che, servendosi di appositi sensori nascosti nei mobili dell'ufficio, nei badge o nelle luci della stanza, permetterebbe di quantificare e analizzare i comportamenti degli impiegati. L'occhio dell'inusuale ‘Grande Fratello' sarebbe in grado di prendere nota di qualunque cosa: dalle volte in cui ci si reca alla toilette alla durata delle interazioni con i colleghi e con il capo, dalla posizione geografica durante le ore di lavoro all'umore con cui si affronta la mole dei compiti assegnati.
Che siano celati o adottati consapevolmente nell'ambiente di lavoro, i programmi di ‘Quantified Workplace' consentono di tracciare un rapporto sugli occupati così da riservare loro gratificazioni al momento opportuno, facendo migliorare di conseguenza anche le prestazioni e la produttività.
Molte organizzazioni americane hanno scommesso su questo sistema. Non mancano problemi di privacy e abusi ma, certamente, questo metodo potrebbe essere uno strumento molto utile anche in Italia, per combattere l'assenteismo o la negligenza a lavoro e per premiare il merito.
di Angelica Sicilia
03/03/2014 alle 07:21:42
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