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Soldi reali o soldi virtuali? Il confine è labile
La digitalizzazione dei servizi di pagamento e la progressiva smaterializzazione della moneta sono fenomeni che richiedono una riflessione sul confine tra soldi veri e virtuali, concetto su cui non sempre c’è chiarezza.
La digitalizzazione dei servizi di pagamento e la progressiva smaterializzazione della moneta sono fenomeni che richiedono una riflessione sul confine tra soldi veri e virtuali, concetto su cui non sempre c'è chiarezza. Come ogni cosa che riguarda la Rete, i contorni di questa distinzione non sono nitidi, ma restano alcuni punti fermi. Innanzi tutto, se si parla tanto di “cashless”, ovvero “senza contante”, è perché forti sono gli incentivi verso la migrazione ai pagamenti digitali, meno impattanti a livello ambientale, e più tracciabili ai fini fiscali. Certo è che gli italiani stanno prendendo sempre più confidenza con portafogli elettronici, POS, app di pagamento e digital wallet. Secondo Mastercard Economic Institute nel 2023 gli italiani che useranno che pagheranno in via digitale saranno l'86 per cento.
Passi avanti importanti sono stati fatti verso la digitalizzazione dell'economia, almeno da quando, negli anni Novanta, gli italiani hanno iniziato a prendere confidenza con apparecchi come il Bancomat e i terminali POS.
Denaro elettronico, soldi virtuali e credito virtuale
Un primo concetto da chiarire, però, da quando si è imposto l'e-commerce, e in particolare da quando, nel 2019, sono state lanciate le prime criptovalute, è legato alla distinzione tra denaro elettronico e soldi virtuali. I due termini vengono spesso confusi ma alla base sottostanno meccanismi completamente diversi. La moneta elettronica altro non è che la trasposizione immateriale di quella reale. Dunque, anche quando si paga tramite contactless oppure via app in un negozio, alla base delle transazioni ci sono i soldi veri, regolati dalle autorità nazionali e dagli istituti di credito. L'unica differenza è che, a differenza delle banconote, i soldi digitali non sono tangibili. Lo stesso accade quando si acquista un prodotto sul web, e si paga con una carta di credito, un wallet come PayPal, una prepagata come Postepay.
Qual è, dunque, la differenza con i soldi virtuali o, meglio, con il credito virtuale?
Dipende dalla tipologia. I soldi virtuali, quando consistono in un credito, sono tali perché “non reali” e, dunque, “non prelevabili”. Quando ad esempio si accede a un programma di cashback, il rimborso può consistere in uno sconto su un successivo acquisto o su un servizio - accade spesso nel settore dell'erogazione di energia e nel campo della telefonia - e dunque i sold. La moneta digitale non esiste fisicamente e non può essere equiparabile né ai soldi reali né a un titolo finanziario. Le criptovalute, infatti, vengono scambiate attraverso la Rete, in modalità peer-to-peer e, come dice il nome stesso, (“crypto”, ovvero “nascosto”) sono decifrabili soltanto da chi possiede la chiave crittografica. Non soltanto: il valore delle criptovalute dipende dal rapporto tra domanda e offerta di monete sul mercato, mentre un'altra delle caratteristiche delle monete virtuali è il fatto di essere svincolate da ogni autorità centrale, non avendo corso legale riconosciuto.
L'economia del Metaverso
Anche nel mondo del Metaverso l'economia assume una natura virtuale, tuttavia con ripercussioni sul mondo reale. Si stima che entro il 2024 la crescita di tale mercato supererà gli 800 miliardi di dollari. La moneta del Metaverso viene utilizzata per investimenti all'interno della realtà parallela, e la sua natura è assimilabile a quella delle criptovalute. Tramite le crypto Metaverso si possono investire soldi virtuali nell'acquisto di terreni o altri beni, ma gli scambi tramite NFT si estendono anche a opere d'arte e altri prodotti immateriali.
L'impatto sui soldi reali per ora è quello che alimenta i guadagni delle mega imprese digitali, ma anche gli investitori privati iniziano a puntare su questa fonte di entrate. Se non altro in un'ottica di marketing, visto che anche un colosso dell'abbigliamento sportivo come Nike ha acquisito RTFKT Studios, uno studio d'arte digitale attivo nel business delle sneakers… non in pelle, ma tutte virtuali e solo per collezionisti ultratecnologici.
i “veri” subiscono una trasformazione.
Nel comparto del gioco legale a distanza questo meccanismo è ancora più evidente, soprattutto nel marketing dei “bonus”: esistono infatti promozioni che accreditano denaro reale a chi apre un conto di gioco che, a differenza dei free spin senza deposito - ovvero i giri gratis sulle slot machine - si possono prelevare, nel caso di vincita. Per distinguersi dagli operatori a distanza con licenza, numerose app propongono giochi gratuiti “senza soldi veri”: chi le scarica lo fa per puro divertimento, con vincite puramente virtuali.
In altri casi ancora, come nei programmi fedeltà, i soldi veri diventano “punti”, salvo poi convertirsi nuovamente in denaro se il premio scelto è lo sconto su una spesa, ad esempio.
Le criptovalute
Un altro elemento che caratterizza i soldi virtuali è uno degli aspetti distintivi delle criptovalute: l'immaterialità
di Redazione
12/12/2022 alle 17:50:06
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