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La CIA ci spia
I fatti di cronaca portano a farsi una domanda: i servizi segreti ci spiano?
I fatti di cronaca portano a farsi una domanda: i servizi segreti ci spiano?
Apple che si rifiuta di sbloccare un iPhone di un killer nel corso di un'indagine, presunte talpe ex dipendenti della CIA che vengono arrestate, WikiLeaks che pubblica documenti dell'agenzia segreta, malware, hacker, falle nei sistemi operativi. Tutto questo porta le persone tutte, almeno una volta, a farsi la medesima domanda: i servizi segreti ci spiano? La risposta è difficile e potrebbe essere soggetta a cambiamenti mano a mano che WikiLeaks pubblica cose o che spuntano nuovi scandali.
Qualche tempo fa WikiLeaks ha pubblicato un dossier in cui vengono rivelati tutti gli strumenti informatici utilizzati dall'agenzia governativa per spiare i cittadini. Essa riuscirebbe a superare le protezioni, infettando con malware i dispositivi tecnologici collegati al web. In questo modo riuscirebbe a intercettare messaggi e conversazioni. Questo in parte è vero, ma la verità è che lo spionaggio di massa ancora non è fattibile. Secondo WikiLeaks i bersagli comunque fra America Latina, USA ed Europa sono tantissimi e fanno parte spesso di intelligence straniere ed enti governativi di altri Paesi.
In Italia siamo sicuri?
Gli strumenti utilizzati in Italia, come Whatsapp e Telegram hanno conversazioni criptate in modalità end to end e quindi solo gli utenti nella conversazione hanno la chiave per leggerli. Riuscire a superare questa barriera e avere la chiave di lettura non è possibile. A meno che non si installi un malware direttamente sul telefonino. In sostanza è possibile accedere a un telefono singolo se si vuole, ma non ancora fare spionaggio di massa.
Riuscendo a installare uno di questi malware è possibile prendere il controllo del device informatico in qualunque momento da remoto. É sufficiente aprire un'e-mail per infettare il dispositivo: controllare la posizione con la geo-localizzazione, attivare fotocamera, microfono, vedere quello che appare sullo schermo etc. Questo vale anche per i computer e le smart Tv collegate al web. Questi malware sarebbero creati da hacker, spesso parte di organizzazioni che non sempre agiscono nella legalità.
Questione sicurezza e tutela della privacy
Alla luce di quanto detto è ovvio che il primo pensiero è alla sicurezza dei propri dati personali e fiscali. Ogni giorno vengono chieste informazioni personali, soprattutto via web e pensare che tutte le informazioni, le conversazioni e i dati individuali possano diventare di opinione pubblica dà una sensazione negativa. Se, oltretutto, può arrivarvi un'agenzia governativa, per mezzo degli hacker che operano anche nell'illegalità, non è così assurdo pensare che potrebbe arrivarci anche una persona con una certa dimestichezza con l'informatica.
Questo porta a sottolineare come sia necessario cercare di tutelarsi quanto possibile, non aprendo e-mail di cui non si conosce il mittente ed evitando di fornire i propri dati o quelli della carta di credito. É difficile tuttavia oggi evitare di farlo quando anche per un acquisto su un e-commerce, per giocare al casino bonus senza deposito, per prenotare un volo aereo è necessario dare tutti i propri dati. Purtroppo si tratta della faccia oscura della medaglia del web, che se da una parte dà numerosi benefici, dall'altra ha anche tutta una serie di pericoli a cui va fatta attenzione.
di Redazione
21/06/2018 alle 18:54:01
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