TENTATIVO DI TRUFFA
Ultim'ora: per tutti coloro che possiedono un indirizzo mail con dominio aruba, massima attenzione
In questi giorni, moltissimi utenti, stanno ricevendo mail con richieste di pagamento di somme, assolutamente estranee allo staff di aruba.it
Continuano, da qualche giorno, ad arrivare mail dall'indirizzo aruba@aruba.it, a numerosi utenti che utilizzano il dominio in questione per gestire la propria posta elettronica.
Si tratta di puro phishing. Il contenuto del messaggio invita, infatti, l'utente a corrispondere un determinato contributo in denaro ad aruba, per ragioni di per sè insussistenti.
Il testo della mail in oggetto recita: <<Gentile Cliente,
Questa è la terza ed ultima comunicazione in merito.Le sue transazioni non sono andate a buon fine.A tal proposito la preghiamo di controllare con attenzione il corretto inserimento della password SecureCode dopo aver inserito i dati della Carta di Credito. In seguito all'aumento della imposte di IVA, il costo dei servizi da Lei acquistato è passato dal 19% al 21%.Come già specificato nella precedente comunicazione, sarà necessario un adeguamento del pagamento da lei effettuato in fase di registrazione ed acquisto dei servizi di hosting. La differenza dovuta ammonta a 11,00 Euro. Il mancato saldo, dopo il terzo avviso, comporterà la sospensione dei servizi entro 48 ore dalla ricezione della presente mail. Per sua comodità, può effettuare il saldo della differenza dovuta, velocememente mediante il link di pagamento immediato appositamente generato per lei con carta di credito. Per versare la differenza dovuta, cliccare qui: PAGAMENTO ARRETRATI E DIFFERENZE IVA. Distinti Saluti>>.
A primo acchito l'email può generare preoccupazione in chi la riceve, sebbene, facendone un'analisi anche approssimativa, ci si rende conto che il messaggio contiene non poche contraddizioni.
Tra le più evidenti, basti pensare ai valori dell'IVA riportati. Si parla di un passaggio dal 19% all'attuale 21%. Non occorre un'intensa memoria storica per ricordare che, però, prima che l'aliquota raggiungesse il 21%, il valore dell'IVA si attestava al 20, e non al 19.
Non mancano, poi, diversi errori grammaticali e di punteggiatura.
Per tutti coloro che riceveranno la succitata mail, dunque, basterà ignorarla, senza inutili allarmismi.
di Claudia Turchiarulo
30/07/2012 alle 09:45:54
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