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Halloween: curiosità sulla festa più terrificante dell'anno
Origini e dettagli di una tradizione anglosassone, ampiamente diffusa anche in Italia, che appassiona adulti e bambini
È tempo di fare scorte di dolcetti perché ondate di bambini presto busseranno alle vostre porte a suon di “dolcetto o scherzetto?”. Già perché si avvicina la festa di Halloween: il 31 ottobre, piccoli mascherati da mostri e scheletri si aggireranno per le strade della città, facendo rivivere quella che si ritiene prettamente una tradizione anglosassone ma che, in realtà, nasconde tante curiosità. E allora proviamo a far luce su questa tanto discussa festa che ha ormai preso piede ovunque, e non soltanto tra i bambini (basti pensare alle tante serate a tema organizzate nei dintorni).
La parola “Halloween” è una contrazione di All Hallows' Eve, laddove “Hallow” in irlandese significa “Santo”. La notte di Halloween è quindi “La notte prima di Tutti i Santi”. Questa tradizione ha infatti un'origine celtica-irlandese: i celti erano una popolazione composta prevalentemente da pastori e il 31 ottobre coincideva per loro con la fine dell'estate. La festività di “Samhain” celebrava i ringraziamenti per i raccolti estivi e segnava ufficialmente l'arrivo dell'inverno. Si credeva che in questa occasione gli spiriti potessero unirsi al mondo dei viventi sulla Terra, perché calava ogni confine spazio-temporale. Da qui, l'uso di lasciare davanti alle porte delle abitazioni dei dolcetti, in modo da ingraziarsi le anime dei defunti, e di appendere lanterne ricavate nelle zucche, le famose jack-o-lantern, fornite agli spiriti per guidare il loro cammino. Nel 998 d.C, Odilone di Cluny istituì in data 1° novembre la festa di Ognissanti, resa ufficiale da Papa Gregorio IV.
Nacque sempre in Irlanda la tradizione della zucca intagliata: essa è legata alla storia di Stingy Jack, un fabbro irlandese di ritorno verso casa nella notte di “Ognissanti” molto ubriaco: quella notte un attacco di cirrosi epatica sarebbe stato la sua condanna. La fortuna volle che il diavolo decidesse di reclamare la sua anima e Jack, vista la sua pessima situazione, decise di impietosire il diavolo, convincendolo a esaudire un ultimo desiderio. Jack chiese di farsi una bevuta e che il diavolo si trasformasse in una moneta. Il diavolo, non appena si trasformò in una moneta da sei penny, si trovò imprigionato dal furbo Jack che lo infilò velocemente nel suo portamonete, in compagnia di un crocefisso d'argento. Non potendo trasformarsi nella sua reale forma per l'effetto del simbolo cristiano, il diavolo accettò l'ulteriore proposta fattagli di Jack: posporre di un anno la presa della sua anima. Jack decise che in quell'anno avrebbe fatto di tutto per migliorare il proprio comportamento ma i suoi buoni propositi ben presto svanirono nel nulla e ricominciò con la vita dissoluta. L'anno seguente, la notte di Ognissanti, si ritrovò ancora a dover affrontare il diavolo che, ancora una volta, acconsentì a esaudire un suo nuovo desiderio: ricevere aiuto per raccogliere una mela. Mentre afferrava il frutto però, il furbo Jack incise rapidamente sul tronco dell'albero una croce e il diavolo non riuscì a scendere, rimanendo appeso al ramo. Sotto costrizione, il diavolo promise di lasciarlo in pace per dieci anni, ma allora Jack rilanciò chiedendo che mai più potesse essere presa la sua anima. Non potendo fare altrimenti, il diavolo accettò. Jack morì l'anno successivo ma, considerato il suo passato, si presentò alle porte dell'inferno e qui il diavolo, a cui bruciavano ancore le umiliazioni inflitte dall'ubriacone, si rifiutò di aiutarlo per trovare la strada, ma anzi prese un tizzone infuocato dalla fornace eterna e glielo lanciò. Jack aveva con sé una grossa rapa, la intagliò e ci mise dentro il pezzo di carbone incandescente per illuminarsi la via. La zucca, simbolo di Halloween, si lega proprio a questa storia. Poi gli immigrati irlandesi, fuggiti dalle loro terre per la carestia della metà del XIX secolo, arrivati in territorio americano non trovarono rape da poter essere intagliate, ma una notevole quantità di zucche che sembrarono un degno sostituto della rapa. Si pensava così che la zucca potesse tenere lontane dalle case gli spiriti dei defunti che, al pari di Jack, tentavano di ritornare alla propria casa.
L'usanza del “dolcetto o scherzetto”, deriva quindi da questa credenza: i bambini si travestono così da impersonare degli spiriti, fanno visita alle famiglie guidati dalle lanterne zucca e ottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”. Insomma, fatta chiarezza su alcuni aspetti di questa magica festa, non ci resta che prepararci all'arrivo della notte più spaventosa dell'anno.
di Redazione
28/10/2016 alle 21:26:37
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