Al Comune di Fasano è sempre più crisi politica

FASANO - Qualcuno lo chiama il teatrino della politica. E non ha tutti i torti. Anche ieri (martedì 2 settembre) ne è andata in scena un'altra puntata in occasione del consiglio comunale. Ci si attendevano colpi di scena che sono arrivati, come da previsione, subito dopo l'approvazione del punto all'ordine del giorno riguardante la messa in sicurezza della Statale 172. Poi ecco la richiesta di sospensione e il mancato rientro in aula consiliare di alcuni consiglieri e la conseguente sospensione. Il resto dei punti saranno discussi venerdì 5 settembre ma il fatto che la maggioranza abbia bisogno della seconda convocazione è un segnale che deve far riflettere.

I riflettori, ad inizio consiglio, erano tutti per il nuovo gruppo "Fasano Coraggio e Libertà". Le parole del capogruppo Enrico Digeronimo lasciavano pochi spazi ai dubbi. "Voteremo i provvedimenti che riterremo importanti per la collettività e vigileremo sull'operato dell'Amministrazione": per intenderci "noi non molliamo: o azzerate la Giunta come abbiamo richiesto o faremo opposizione". Alla vigilia del consiglio c'è stato un timido tentativo di appianare la situazione. Una delegazione composta dal vicesindaco Gianleo Moncalvo, dal presidente del consiglio comunale Gianluca Cisternino e dal capogruppo Pdl Pinuccio Zaccaria ha incontrato i cinque ma non si è trovato l'accordo. I "dissidenti" non si muovono dalle loro posizioni: vogliono che venga azzerata la Giunta e poi si può parlare. Neanche la promessa di un assessorato li ha fatti vacillare. Il neonato gruppo, comunque, ha fatto capire chiaramente di aver preso di mira, ad esempio, l'assessore al turismo Laura De Mola e l'interrogazione presentata da Grazia Neglia ne è la prova acclarata. Sempre ieri, poi, è arrivata la comunicazione di Antonio Scianaro che lascia i Circoli Nuova Italia per aderire al gruppo consiliare di Forza Italia che, però, non esiste ancora. Infatti Zaccaria ha lasciato le cose come stanno e ufficialmente il gruppo è ancora denominato Pdl. Ma nome a parte ecco che la quasi scomparsa dei Circoli dalla geografia del consiglio (a portarne la bandiera è rimasta solo Gina Albanese) apre ufficialmente la crisi politica proprio partendo dalla Giunta comunale.

Gli assessori, se ben ricordate, erano inizialmente tre in carico al Pdl (Gianleo Moncalvo, Donato Ammirabile, Laura De Mola), tre ai Circoli (Renzo De Leonardis, Nicola Mola, Giuseppe Angelini) e uno a Fli (Giuseppe Vinci poi defenestrato a favore di Vito Martucci, figura scelta personalmente da Lello Di Bari). Ora questi numeri non possono più aver ragione di esistere a livello politico. Angelini è passato sotto l'ala protettrice di Di Bari ed è diventato intoccabile. Ma lo stesso non si può dire per De Leonardis e Mola. Questi ultimi due non sono ufficialmente passati a Forza Italia anche se ne hanno tutte le intenzioni. Al momento sono sempre in quota Circoli che, come detto in precedenza, hanno ormai un solo consigliere. Quindi non c'è più un vero e proprio sostegno all'interno dell'assise. Ecco quindi come diventa più che legittima qualsiasi richiesta di assessorati da parte dei cinque dissidenti che hanno si già annunciato di non volere niente, al momento, ma che potrebbero rivendicare poltrone anche pesanti. E a rischiare sarebbero proprio De Leonardis e Mola considerando il fatto che Moncalvo, De Mola e Ammirabile sono i più stretti collaboratori di Di Bari.

Il consiglio comunale di venerdì, con le diverse mozioni, potrebbe essere il primo vero, duro banco di prova per la maggioranza in quanto se l'opposizione e i cinque riusciranno a far quadrato l'attuale governo cittadino non avrà scampo non avendo più i numeri per far passare da solo il minimo provvedimento. E il bilancio si avvicina.