SALOTTI ESTIVI
Crosetto, Latorre e Fitto a confronto ma sembra una convention di Forza Italia
All'iniziativa organizzata dal Club 'Amici della Selva' e Antonio Scianaro tantissimi esponenti filoberlusconiani
FASANO - Nell'ormai consueto “salotto” di fine estate organizzato ieri sera (25 agosto) dal consigliere regionale Antonio Scianaro in collaborazione con il club Amici della Selva presieduto da Renato Falcolini, più che di un incontro sull'annunciato tema “Regioni d'Italia, Regioni d'Europa: nell'era delle riforme” è sembrato assistere alla convention di Forza Italia in vista delle prossime elezioni regionali. Nel gazebo di Sierra Silvana, infatti non hanno voluto mancare molti parlamentari di FI (Paolo Sisto, Rocco Palese, Luigi Vitali, Nicola Ciracì, Gino Perrone, Luigi D'Ambrosio Lettieri, Roberto Marti, Piero Liuzzi, Nuccio Altieri) insieme a tanti consiglieri regionali capeggiati dal capogruppo Ignazio Zullo. Fra il pubblico vi era anche un componente del governo di Matteo Renzi, il sottosegretario nocese al Ministero dell'Istruzione, Angela D'Onghia che nel suo saluto iniziale si è impegnata, a nome del governo a “parlare di meno e ad agire di più, sbagliando il meno possibile”: cosa che - ha assicurato il sottosegretario - Matteo Renzi farà con l'imminente varo del decreto “Sblocca Italia”.
Il direttore del TgNorba, Enzo Magistà, che ha moderato l'incontro che ha visto la partecipazione di Raffaele Fitto (FI), Nicola Latorre (PD) e Guido Crosetto (Fratelli d'Italia) si è spinto ad affermare che quello silvano è ormai un appuntamento atteso per la politica pugliese come lo era fino a qualche anno fa la cerimonia di apertura della Fiera del Levante: la Selva di Fasano è dunque il luogo dove, dopo le vacanze estive si riavvia il motore della politica. E quest'anno, l'appuntamento è ancora più importante, perché arriva alla vigilia della competizione elettorale per il rinnovo del consiglio regionale. Magistà ha cominciato ad interloquire con Fitto, chiedendogli come si vede la Puglia da Bruxelles, dove l'ex ministro è approdato con le recenti elezioni europee. Fitto ha subito messo in chiaro le cose: lui non condivide la politica attuata dal parlamento europeo, a cominciare dalle sanzioni imposte alla Russia, che hanno avuto pesanti ripercussioni sui produttori italiani senza che a questi sia stato garantito un risarcimento. Ma Fitto ha anche preso le distanze dalle scelte di Matteo Renzi: sulle riforme bisogna osare di più e vi è una visione molto diversa dall'Europa. Ha poi spiegato la sua presa di posizione all'interno di FI, in netto dissenso con i maggiorenti del suo partito. Il centrodestra ha perso voti perché non è più riferimento per una consistente parte degli elettori che hanno preferito non andare a votare. È quindi indispensabile aprire il partito ad un serio dibattito, che fissi le linee guida. “Bisogna interrogarsi perché milioni di elettori non sono andati a votare”. Pensare che tutto sia superabile è completamente sbagliato.
Nicola Latorre, sul tema dell'Europa ha esordito citando le affermazioni di Papa Francesco, condividendo la tesi che siamo ormai alle porte della terza guerra mondiale. Ha quindi parlato del ruolo dell'Italia nella vicenda dei migranti che arrivano ogni giorno dall'Africa, perché non si può rimanere impassibili di fronte alle tanti morti che avvengono sulle carrette del mare. Si ha il dovere morale di salvare le vite degli immigrati: è necessario poi colpire le bande criminali che sfruttano la situazione sulle coste libiche. Ha poi auspicato che la natura del dibattito politico cambi. L'Italia deve essere alla testa della battaglia contro il terrorismo. Sulla questione è necessario che l'Europa batta un colpo, assumendo iniziative unitarie. Ed proposito di Europa ci si è chiesto come si può trovare speranza nel futuro quando vi sono ormai 20 milioni di disoccupati.
Crosetto ha esordito affermando di aver visto con interesse la ventata di aria nuova prodotta da Matteo Renzi, ma che ora è profondamente deluso dalla mancanza di coraggio di portare avanti certe riforme e soprattutto non lo convincono quelle sul Senato e sulle Provincie, che non sono state abolite come si vuol far credere. Il senatore di Fratelli d'Italia nell'annunciare il suo imminente disimpegno dall'attività politica per ritornare all'attività imprenditoriale, ha affermato che è stato un suicidio votare le regole imposteci dall'Europa. A proposito della riforma del Senato, Latorre ha assicurato che la riforma andrà in porto senza alcuna modifica: gli unici possibili ritocchi potranno riguardare l'immunità e la platea elettorale del Presidente della Repubblica. Crosetto ha poi auspicato un ricambio dei dirigenti pubblici e in proposito ha fatto un esempio: alla Festa delle Polizia che si tiene ormai da tantissimi anni vengono invitati circa 500 persone, fra politici e alti funzionari dello stato. Ebbene in tutti questi anni a cambiare sono stati soli i politici della prima fila: tutti gli altri sono sempre gli stessi personaggi. Ha ribadito che Renzi troverà il suo partito alleato se veramente farà riforme per far trionfare la meritocrazia. Ha poi denunciato l'errore dell'Europa di far entrare nella Comunità i paesi dell'est che hanno arrecato una impari concorrenza alle aziende italiane perché in quei paesi salari, contributi e tassazione sono nettamente inferiori a quelli italiani. Il livello di tassazione in Italia toglie la possibilità di sopravvivenza a tutti! Infine ha ribadito che non si può pensare di frenare il flusso degli immigrati dall'Africa se non si interviene in quei territori. Si è poi parlato dell'appoggio di Forza Italia al governo Renzi.
La domanda posta da Magistà è stata chiara: «È furbo Renzi o è ingenuo Berlusconi». E qui la risposta più chiara l'ha fornita Crosetto: «La riforma elettorale del Senato è quella che Verdini vuole da anni. Berlusconi era all'angolo dopo la condanna: con il patto del Nazareno Renzi ha ridato dignità a Berlusconi e lo ha rimesso al centro del dibattito politico: di qui la gratitudine di Berluscono verso il giovane premier del Pd». Crosetto ha palesato però il pericolo che l'opposizione al governo Renzi venga lasciata interamente ai parlamentari del Movimento 5 Stelle i cui rappresentanti in parlamento sono stati definiti «80 sfigati che non avevano un mestiere, che quando si erano candidati alle comunali avevano ottenuto appena dieci voti di preferenze». Ha poi difeso la sua uscita dal Pdl prima delle elezioni e non come ha fatto Alfano che prima si è fatto eleggere con i voti di Berlusconi e poi ha formato un gruppo per conto suo. Non sono mancate parole contro Equitalia, definita la “Gestapo” che entra nei recenti privati delle imprese e delle famiglie.
Infine si è parlato delle regionali e delle primarie che saranno introdotte per la prima volta per individuare anche il candidato del centrodestra. Fitto ha già fatto intendere quali saranno i temi della campagna elettorale: prima di tutto quello fiscale. La Puglia di Vendola ha applicato il massimo delle tasse consentite, prelevando dalla tasche dei pugliesi 270 milioni di euro. Latorre dal canto suo ha elencato i “pregi” dell'amministrazione regionale di centrosinistra: la Puglia è la regione meglio messa fra quelle del meridione e sta attraendo numerosi investimenti esteri, vedi Alenia e General Electric. Ha infine sottolineato gli effetti positivi della politica del settore turistico con i contributi elargiti da Puglia Film Commission. Dal canto suo Crosetto che non avendo argomenti per intervenire nel discorso delle regionali pugliesi ha sottolineato che lui da piemontese in vacanza a Ostuni, può solo constatare che la Puglia, è una regione che per le sue bellezze turistiche sta seduta sull'oro ed ha straordinarie possibilità di sviluppo.
di Redazione
26/08/2014 alle 12:05:30
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