BEGHE POLITICHE
Cinque consiglieri di maggioranza presentano una mozione contro la Tricom
Enrico Digeronimo, Ernesto Perrini, Grazia Neglia, Vito Loparco e Zino Convertini chiedono la risoluzione del contratto: si prevede battaglia in consiglio
FASANO - Sulla carta potrebbe sembrare una semplice mozione ma se la lettura diventa politica ecco come l'atto protocollato da cinque consiglieri comunali di maggioranza e che verrà discusso nel prossimo consiglio previsto per il 22 maggio è una vera e propria spaccatura in maggioranza. Enrico Digeronimo, Ernesto Perrini, Grazia Neglia, Vito Loparco e Zino Convertini hanno presentato una mozione con cui si chiede la risoluzione del contratto con la Tricom per grave adempimento.
«I sottoscritti Consiglieri comunali che sottoscrivono il presente documento - si legge nel documento protocollato -, intendono proporre al Consiglio comunale la mozione consiliare secondo quanto di seguito specificato. Premesso che il Comune di Fasano ha affidato in esclusiva al Centro Tricom Spa il servizio di gestione, accertamento, liquidazione e riscossione di alcuni tributi comunali in virtù di convenzione sottoscritta in data 29 dicembre 2006; la durata della convenzione è fissata sino al 18 aprile 2026; l'aggio riconosciuto in favore della società per l'attività di riscossione ordinaria, inizialmente pattuito all'8%, è pari al 6% dell'ammontare riscosso, mentre per l'attività di riscossione straordinaria è aumentato del 100% passando dal 16 al 32%; con l'istituzione della Tares le entrate tributarie dovrebbero aumentare del 100% circa, rispetto al passato, ciò comporterà enorme vantaggio per la società di riscossione in termini di aggio, oltre ad una sostanziale alterazione del sinallagma contrattuale».
Fatta questa premessa i consiglieri elencano i tributi di cui la Tricom ha la gestione esclusiva: − Imposta Comunale sugli Immobili (Ici); Tassa smaltimento Rifiuti Solidi Urbani (Tarsu); Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche (Tosap); 4) Imposta Comunale sulla pubblicità; 5) Diritti sulle pubbliche affissioni.
«Gli artt.13 e 14 del DL 201/11 convertito dalla L .214/11 hanno istituito - si legge ancora nella mozione -, a decorrere dall'anno 2012, due nuovi tributi: l'Imu (Imposta Municipale Propria) e la Tares (tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) abolendo i previgenti tributi: Ici e Tarsu; l'Imu e la Tares costituiscono nuovi e differenti tributi rispetto alla Ici e alla Tarsu, basti pensare che l'Imu sostituisce, per la componente immobiliare, l'Irpef e le relative addizionali, oltre che l'Ici, mentre la Tares è un tributo finalizzato alla copertura dei costi relativi ai servizi obbligatori e indivisibili dei comuni, oltre che quelli inerenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani. L'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, servizi e forniture, con parere espresso in data 21 novembre 2012 ha chiarito che “l'Imu rappresenta un nuovo tributo e non può essere considerato una rivisitazione della vecchia Ici”. L'art.14 del co.35 del D.L. 201/2011, convertito con modificazioni dalla L.214/11, prevede la discrezionale possibilità dei Comuni (e non già l'obbligo) di affidare, fino al 31 dicembre 2013, la gestione della Tares ai soggetti che, alla data del 31.12.2012, svolgano il servizio di gestione dei rifiuti e di accertamento e riscossione della Tarsu. La normativa sopravvenuta ha di fatto abolito e non modificato l'oggetto della concessione nella parte relativa alla Ici ed alla Tarsu. Il Tar di Lecce, con sentenza n.1171 del 5 agosto 2013, trattando un caso analogo, inerente il comune di Sava, ha di fatto abolito l'oggetto della concessione ritenendo che i tributi sostitutivi rappresentino nuove fattispecie e non vengano considerati rivisitazioni delle vecchie Ici e Tarsu.
Alla luce di questa importante interpretazione legislativa - continuano i cinque consiglieri -, oggi il Comune di Fasano affiderebbe il servizio di riscossione dei tributi Imu e Tares a una società che di fatto opera in virtù di un contratto avente oggetto nullo relativamente ai quei tributi. A tutto ciò si aggiunga la considerazione che la stessa Tricom spa si è resa protagonista in negativo dell'invio, a numerosi contribuenti fasanesi, di avvisi bonari di pagamento Tares completamente errati, cagionando un grave danno per le casse comunali. Sebbene diffidata dal Dirigente Settore Risorse, la società di riscossione, non ha mai messo a disposizione dell'Amministrazione una reale banca dati; l'art.25 della convenzione, in caso di controversie tra le parti, prevede la competenza esclusiva del Collegio Arbitrale rituale che peraltro avrà sede in Fasano.
Pertano, scrive il gruppo di consiglieri, ritenuto che sussistono tutti i presupposti di legge per ottenere la nullità parziale della convenzione in relazione all'attività di riscossione dei tributi Imu e Tares; sussistono tutti i presupposti di legge per ottenere anche la risoluzione della convenzione per grave inadempimento contrattuale, con contestuale richiesta di risarcimento del danno, atteso che, ad oggi, non è stato possibile incassare le somme relative al tributo Tares per l'anno 2013 per grave responsabilità da parte della società Tricom Spa., anche per mancanza di una reale banca dati aggiornata. Ritenuto altresì che il servizio di riscossione, qualora non sia possibile internalizzarlo, potrebbe essere affidato a seguito di regolare e trasparente gara pubblica, con la salvaguardia dei livelli occupazionali e con notevole risparmio per le casse comunali e, quindi, per la comunità.
«Tanto premesso - conclude il gruppo firmatario della nota -, si propone al Consiglio comunale la seguente mozione: impegnare il vice-Sindaco e la Giunta, qualora vi fossero i presupposti, ad avviare l'iter per procedere alla nullità parziale della convenzione sottoscritta con Tricom Spa il 29 dicembre 2006 relativamente al servizio di riscossione dei tributi attuali Imu e Tares; in aggiunta o in alternativa, impegnare il vice-Sindaco e la Giunta, qualora vi fossero i presupposti, ad avviare l'iter per procedere alla risoluzione della medesima convenzione per grave inadempimento di Tricom spa, con richiesta di risarcimento dei danni subiti».
Come si comporteranno gli altri consiglieri di maggioranza alla luce di questa presa di posizione? Cinque consiglieri sono un numero esorbitante e se con loro votasse l'opposizione al completo la mozione passerebbe. Ecco quindi che si prevedono scintille in consiglio.
di Redazione
14/05/2014 alle 16:50:39
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