Il Movimento 5 Stelle a Fasano tra voglia di cambiamento e 'Territorio Zero'

FASANO – Il Movimento 5 Stelle cerca di organizzarsi anche a Fasano e comincia la sua opera di visibilità partendo da un incontro tenutosi ieri (sabato 1° marzo) ai Portici delle Teresiane. Spunto dell'iniziativa l'Agorà del movimento “grillino” che sta portando nelle piazze italiane i deputati e senatori eletti nelle scorse politiche. Ieri, a Fasano, introdotto da Martino Marasciulo, è intervenuto il portavoce M5S alla Camera dei Deputati Giuseppe L'Abbate. Nel suo intervento il giovane onorevole ha raccontato quanto il movimento stia facendo in Parlamento e di quanto ostracismo incontri da parte delle altre forze politiche. Ha attaccato gli “inciuci” di Palazzo e non ha risparmiato bordate contro la Presidente della Camera Laura Boldrini definita “la peggiore in assoluto da quando esiste il Parlamento”. Lo stesso L'Abbate ha esortato gli attivisti e cittadini presenti a far sentire la propria voce in quanto “è dal basso che deve iniziare il cambiamento”.

A seguire c'è stato l'intervento di Angelo Consoli, direttore dell'ufficio europeo di Jeremy Rifkin, fondatore e presidente del Cetri-Tires, e co-autore del libro “Territorio Zero”. Quest'ultimo, come ha spiegato lo stesso autore, indica la via da percorrere per uscire dalla crisi in cui attualmente versa il sistema economico e socio–culturale italiano. Stabilisce la direzione che l'economia mondiale dovrà necessariamente intraprendere e determina le nuove basi dalle quali si dovrà ripartire per garantire la sopravvivenza del pianeta. Nozioni innovative, rivoluzionarie ma dal sapore antico. Tornare a consumare cibo prodotto localmente (filiera corta) anziché continuare a servirsi negli ipermercati che vendono cibi prodotti chissà dove in coltivazioni e allevamenti intensivi. Consoli ha spiegato che una delle cause della situazione in cui ci troviamo è l'accertamento della produzione di energia ricavata quasi totalmente da materie prime fossili vicine all'esaurimento, e che quindi l'unica soluzione possibile è il decentramento della produzione della stessa attraverso l'utilizzo di impianti fotovoltaici od eolici di micro produzione diffusa.