ELEZIONI POLITICHE 2013
A Palazzo Pezzolla i candidati alla Camera del 'Movimento civile per Ingroia'
La manifestazione è stata organizzata dai referenti locali del movimento nato per sostenere il noto magistrato
FASANO – «Il bipolarismo non esiste più. I sei candidati a premier sono l'esempio del fallimento di questa legge elettorale». Questo l'incipit lanciato da Mimmo Lomelo, Tonia Guerra e Franco De Mario, tutti candidati alla Camera per la lista “Rivoluzione civile per Ingroia”, che domenica scorsa (17 febbraio), a Palazzo Pezzolla, hanno incontrato simpatizzanti e cittadini. A organizzare la manifestazione i referenti locali del movimento Genny Di Ceglie, Nicola Brescia e Biagio Grassi.
La premessa era una risposta sia a Bersani che a Berlusconi che continuano a invocare il voto utile solo per le loro coalizioni. «Invece si sbagliano – ha sottolineato la Guerra -. La democrazia è questa. Tutti i voti sono utili». I tre esponenti vicini a Ingroia hanno sottolineato come anche il centrosinistra abbia sbagliato a dividersi additando molte responsabilità proprio a Bersani. «Ingroia ha cercato un confronto con il leader del Partito Democratico – ha detto ancora la Guerra -. Ma non c'è stata nessuna risposta. Ora ci si confronterà in Parlamento con noi della Sinistra che ci torniamo dopo esserne stati cacciati in passato». De Mario ha voluto puntare su alcuni dei dieci punti focali del programma Ingroia a partire dalla nuova questione morale e i costi della politica. «Il costo della politica è qualcosa di indecente – ha sottolineato – anche se il costo della democrazia, che è un'altra cosa, va ripartita. Per quanto riguarda noi possiamo assicurarvi che i nostri parlamentari guadagneranno soltanto 2500 euro al mese. Saremo rigidi su questo così come lo saremo sulla soppressione della diaria, dei compensi ma soprattutto sull'incandidabilità dei condannati».
Sul fronte economico i tre candidati precisano che occorre tassare i grandi patrimoni e che il denaro non bisogna investirlo in grandi opere inutili ma in piccoli interventi che vadano a riassestare il territorio e rigenerare le città. Infine la sanità e la giustizia. Sul primo fronte scatta un attacco a Vendola accusato di essere scappato dalla Regione. «Si vuole investire nella sanità privata a discapita di quella pubblica – hanno dichiarato i tre ospiti -. E questo non va bene». Sul fronte giustizia si punta ad accorciare i tempi del giudizio ed allungare quelli della prescrizione, svuotare le carceri da chi non ha commesso gravi reati e fare chiarezza sui fondi da destinare al settore.
di Redazione
20/02/2013 alle 04:46:43
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