BEGHE IN CONSIGLIO
«I Portici delle Teresiane? Non sono vendibili»
Vito Bianchi svela il “pasticcio” nella vendita dei locali dei Portici delle Teresiane di Fasano e presenta un’interrogazione consiliare.
FASANO - Lo scorso 19 dicembre, a ventiquattr'ore dal termine ultimo per la presentazione delle offerte di acquisto dei locali dei Portici delle Teresiane annunciammo l'acquisto di dieci dei quindici lotti (clicca qui). A quasi due mesi di distanza il consigliere comunale Vito Bianchi denuncia con la presente nota come questa vendita non sia regolare.
“Forse i cittadini fasanesi non sanno che… i locali dei Portici delle Teresiane, in Piazza Mercato, non sono a oggi vendibili, in quanto assimilati alla disciplina di beni culturali, ope legis”. E' quanto denuncia il prof. Vito Bianchi, già candidato sindaco del movimento “in Comune” e attualmente consigliere comunale di Fasano, in un'interrogazione che verrà presentata nella prossima assemblea consiliare del 14 febbraio (leggi qui).
«Il “pasticcio” si è consumato sin dalla scorsa estate – chiarisce Bianchi – quando è stato adottato il Piano delle alienazioni per l'anno 2012 ed è stata autorizzata la vendita dei locali commerciali siti in Piazza Mercato, presso il complesso dei “Portici delle Teresiane. Nell'architettura del bilancio, approvato nei mesi scorsi dal consiglio comunale coi soli voti della maggioranza, rientrava dunque la vendita dei locali pertinenti all'ex convento. Alcune settimane fa era stata annunciata, anche con notevole risalto mediatico, la vendita di lotti del suddetto complesso, mediante apposito bando e previa perizia di stima economica. Si era però clamorosamente ignorato che un complesso monumentale, quale i “Portici delle Teresiane”, risalente ad oltre settant'anni fa, risulta assoggettato alla disciplina dei Beni Culturali, secondo il codice dei Beni Culturali, e quindi non è immediatamente alienabile.
Non essendo alienabile, non avrebbe potuto, né dovuto, essere inserito nell'architettura del bilancio approvato la scorsa estate, anche considerati i precari equilibri del patto di stabilità. Dopo la constatazione del maldestro errore, si è cercato di “sanare” la questione attivando, innanzitutto, la richiesta di una “verifica dell'interesse culturale” del complesso dei “Portici delle Teresiane” e, perciò, inviando, il 18 dicembre 2012, una nota al Ministero per i Beni e le Attività culturali e alla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Brindisi, Lecce e Taranto. La risposta del Ministero, pervenuta il 10 gennaio 2013, è stata lapidaria: immobili come i “Portici delle Teresiane”, in quanto compresi nella tipologia descritta nell'art. 10, comma 3, del D.lgs. 42/2004, sono da considerarsi ope legis beni culturali, e perciò sottoposti alle disposizioni del Titolo I, parte II del citato decreto legislativo, fino a quando non sia stata effettuata la verifica di cui all'art. 12, comma 2. Inoltre, qualora ne venga, in un futuro più o meno prossimo, verificato il particolare intesse storico-culturale, il complesso dei “Portici delle Teresiane” potrà essere alienato solo previa autorizzazione ministeriale. E comunque, fino a quando non venga espresso il parere del Ministero per i beni e le attività culturali, positivo o negativo che sia, il complesso permane nella condizione di inalienabilità.
Così, a tutt'oggi, i “Portici delle Teresiane”, nonostante i roboanti annunci, non possono essere venduti né supportare, in quanto inalienabili, il contesto di un delicato bilancio comunale. Ci chiediamo, quindi, se siano state già incautamente effettuate delle vendite di locali che risultano, al momento, assolutamente non vendibili. E, soprattutto, ci chiediamo, come cittadini fasanesi, se non sia il caso di smetterla con la vendita dei “gioielli di famiglia”, per tappare buchi di bilancio ed escludere i proventi dei fitti dalle possibilità economiche delle prossime amministrazioni comunali. Chiamasi terra bruciata, futuro negato: si sta togliendo al bene pubblico per privatizzare e coprire l'incapacità di far quadrare i conti, infischiandosene di chi verrà dopo. E' un atteggiamento inaccettabile».
di Redazione
09/02/2013 alle 00:34:05
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