NOMI E POSTI
Elezioni politiche: pressoché fatte le liste del Partito Democratico mentre il Pdl è in alto mare
Per il Pd i capilista saranno Franco Cassano alla Camera e Anna Finocchiaro al Senato con Nicola Latorre al secondo posto
Montecitorio
FASANO – Si vanno definendo nei dettagli le liste pugliesi per le prossime politiche. L'altro ieri (domenica 6 gennaio), a Roma, ad esempio, la segreteria nazionale del Partito Democratico ha di fatto messo a posto le varie posizioni dei pretendenti alla Camera e al Senato. Cominciando proprio dalla Camera capolista in Puglia sarà quasi sicuramente il sociologo Franco Cassano. A seguire Michele Bordo, uno tra il rettore barese Corrado Petrocelli e il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe De Tomaso, e poi a seguire Liliana Ventricelli, Teresa Bellanova, Antonio Decaro, Francesco Boccia, Michele Pelillo, Salvatore Capone, Dario Ginefra, Gero Grassi, Elisa Mariano, Colomba Mongiello, Fritz Massa, Ludovico Vico, Margherita Mastromauro, Paola Concia, Alberto Losacco, uno fra il sindaco di Ostuni Domenico Tanzarella e Lello Di Gioia (componenti socialisti), Adalisa Campanelli, Alessandro Emiliano, Gilda Binetti, Cosimo Casilli, Gloria Saracino, Paolo Foresio, Antonella Vincenti, Pierluigi Bianco, Teresa Zaccaria, Gianni Nannini, Daniela Maglie, Marisa Andriano, Cinzia Capano, Agnese Manca, Enrico Fusco, Antonio Gennaro, Michelangelo Superbo, Maria Cristina Cervellera, Annamaria Palladino, Loredana Legrottaglie e Giuseppe Paolillo. Al Senato, per la Puglia, il Pd schiererà come capolista Anna Finocchiaro, al secondo posto il fasanese Nicola Latorre e poi, a seguire, Salvatore Tomaselli, Loredana Capone, Vito Antonacci, Elena Gentile, Giusi Srvodio, Massimo Bray, Cosimo Durante, Elisa Matera, Rocco Ressa, Enzo Montanaro, Sandra Antonica, Maria Maugeri, Mariagrazia Cascarano, Pietro Augusto De nicolo, Claudia Battafarano e Mariateresa Bardoscia. Intanto c'è da registrare l'ennesima stoccata di Fabiano Amati al Pd. «Il mio partito è un muro di gomma – ha dichiarato l'assessore regionale -. Tutti durante la direzione hanno condiviso il mio intervento, ma è un esercito muto, che se ne frega se ci sono catapultati da Roma. E invece dobbiamo applicare interamente il risultato delle primarie: ci sono persone che hanno sostenuto quella battaglia, che si sono impegnate in prima linea. Il regolamento spiega che i nominati in lista devono essere il 10% dei posti disponibili, ma non necessariamente delle postazioni più alte in lista. Insomma: ritengo vada applicato il principio cardine delle primarie, che abbiamo sostenuto pur con tutte le deviazioni. Una opinione remissiva della Puglia proiettata a Roma è intollerabile, bisogna tutelare le persone che hanno partecipato alle primarie. Le mie parole però sono state accolte da un silenzio assordante, che mi ha spaventato perché notavo sguardi di condivisione totale. Ma tutti sono rimasti guardinghi per tutelare il loro posto».
In casa Pdl, in attesa che si risolvano le beghe relative al candidato premieri, c'è attesa in Puglia per le decisioni del coordinamento nazionale circa i criteri di candidature e ricandidature. Oltre tutto il partito dovrà fare i conti, con ogni probabilità, di un forte restringimento numerico dei parlamentari pugliesi. Gli uscenti hanno quasi tutti paura di restare fuori. Soprattutto chi è oltre i tre mandati come Luigi Vitali o Donato Bruno. L'unico che dovrebbe aver garantito un posto è Michele Saccomanno
di Alfonso Spagnulo
08/01/2013 alle 03:45:45
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