ARIA AMARA
Amati-Mennea-Pentassuglia contro le primarie ad porcellum del Pd
In conferenza stampa hanno ribadito la volontà di auto sospendersi dal gruppo del Partito Democratico in Regione.
BARI - "Chiediamo al segretario Bersani di spiegarci con urgenza le motivazioni che hanno determinato la concessione di 5 deroghe a fronte di 11 richieste. In attesa di ricevere una risposta, che speriamo arrivi quanto prima, da oggi ci consideriamo auto sospesi dal gruppo consiliare in Regione, perché l'unica cosa che possediamo è il voto democraticamente ricevuto dai cittadini. Continueremo a svolgere la nostra attività di iscritti al PD per il rispetto che dobbiamo ai nostri elettori, che in numero di diverse migliaia ci hanno "preferito" (scrivendo il nostro nome) nelle liste del partito, nonché per quello che nutriamo nei confronti di tanti iscritti al partito che seguono con attenzione la nostra attività di amministratori pubblici e con la volontà di lavorare per accompagnare alla porta del PD chiunque, per misere furbizie, concorre a disintegrare la nostra comune intuizione."
Lo hanno dichiarato poco fa nel corso di una conferenza stampa i consiglieri regionali Fabiano Amati, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, che hanno scritto una lettera al segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, con riferimento ai criteri utilizzati per la scelta dei candidati alle primarie dei parlamentari del PD.
"Abbiamo convocato questa conferenza stampa - ha detto Amati - non perché mossi da rancore o amarezza, ma perché abbiamo avvertito la sensazione che nel nostro partito il sistema funzioni violando le stesse regole che ci si è dati.
Il fatto è semplice: come sapete, ci era stato chiesto di presentare richiesta di deroga per i consiglieri regionali e per i sindaci per poter partecipare alle elezioni primarie per la scelta dei parlamentari del PD e per sottoporsi quindi al voto dei cittadini. L'obiettivo credevamo fosse quello di mettere in campo una squadra che potesse far transitare sul partito il consenso elettorale e per questo, ci è stato addirittura chiesto di aggiungere il curriculum, cosa che tra l'altro ci ha fatto piacere, avendo noi studiato e svolgendo tutt'ora un'attività professionale.
Sollecitati dunque, abbiamo presentato la richiesta di deroga e inizialmente la commissione nazionale pare ne abbia licenziate solo due per poi, per fasi progressive, attraverso la riapertura dei verbali, concedendone altre tre.
Ciò che è evidente in questa circostanza, è che non esiste un criterio perché non conosciamo le motivazioni che hanno portato alla scelta dell'uno piuttosto che dell'altro candidato. Mi viene da dire che i criteri scelti si impallino e auto impallino reciprocamente.
A noi pare che non vi sia un criterio obiettivo e questa questione crediamo sia giusto che venga segnalata, perché ci sembra che i vizi umani stiano sovrastando le migliori delle intenzioni, tant'è che siamo stati capaci di organizzare le primarie "al Porcellum", con il chiaro tentativo di orientare il risultato finale.
Questa questione attiene naturalmente alla prospettiva politica; per noi questa è una "prova d'orchestra", citando un vecchio film di Federico Fellini; restando nella metafora, c'è insomma la necessità di far abbattere sul PD una "grande sfera" che travolga e distrugga i muri, giustiziando le menzogne perché la politica non può essere fatta con la menzogna. In tempi in cui altre proposte politiche si susseguono sulla scena nazionale, il Partito democratico ha più che mai bisogno di un atto di verità e di chiarezza.
Conoscere le motivazioni delle scelte ripristina un rapporto di fiducia nei confronti dell'elettorato.
Abbiamo dunque convocato i mezzi di informazione per segnalare una grave mancanza di verità, il ricorso alle furbizie e alle trame, contrarie alle logiche democratiche e ad 'un'orchestra che compone una sinfonia dotata di armonia'.
Sapere la verità un questo momento ci offrirebbe la possibilità di combattere quantomeno su un campo conosciuto".
di Redazione
28/12/2012 alle 15:26:46
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