POLEMICA IN ASSISE
Donato De Carolis: 'Nessun accordo con la maggioranza ma solo responsabilità verso la comunità'
L'ex sindaco era stato accusato di fungere da stampella all'amministrazione Di Bari in quanto coinviolto direttamente in alcuni provvedimenti
FASANO – E' polemica in seno all'opposizione dopo quanto avvenuto nel consiglio comunale di ieri (giovedì 27 dicembre). Un duro intervento dell'ex sindaco Donato De Carolis verso i suoi colleghi di minoranza ha scatenato un putiferio portando quasi il capogruppo consiliare di Fasano Democratica Giacomo Rosato alle dimissioni (leggi qui). Per De Carolis, comunque, l'accusa di essere stato molto vicino alla maggioranza in occasione di diversi provvedimenti da approvare. Ma lui come si difende? «I motivi del mio intervento sono legati intanto ad un modo di fare attività pubblica e discutere atti – dice De Carolis -. Io non volevo suscitare l'ira di nessuno anche perché questi attori che si sentono oscurati dal mio comportamento forse devono rendersi conto che esiste un vecchio detto: “chi di spada ferisce di spada perisce”. Voglio dire che quando ho contestato questa amministrazione su una delibera seria, anzi la delibera più seria che è quella del bilancio, sono stato lasciato solo. E non solo in quel momento ma anche successivamente. Ero il “piccioso” che voleva difendere un carisma che qualcuno invece non voleva riconoscere. Mi fu anche detto che avrebbero compreso l'anziano del branco nonostante mi sentissero fuori dal loro modo di pensare. A questi giovani, invece, bisogna dire che se una precisione di carteggi deve essere chiesta deve valere per tutti. Ma, badate bene, non è una ripicca. Il problema è che quando occorre dare nome e cognome alle carte c'è sempre qualcosa che frena i giovani. Io invece ragiono in modo diverso. Prendiamo il caso dell'ex macello comunale. Quando bisogna valorizzare un bene pubblico l'opposizione deve pensare bene prima di dire subito no. Qualsiasi speculazione pubblica, per me, è ben accetta. Stiamo arricchendo tanti privati e uan volta che il pubblico può far fruttare una sua proprietà lo freniamo? Addirittura qualche mio compagno d'avventura cincischia sulle carte. Questa opposizione, poi, non è l'ultima arrivata, E' composta da gente che si è candidata a sindaco di questa città e da chi pensa in grande e vorrebbe candidarsi a sindaco. Ma alla fine non vedono più lontano che della loro scarpa. Ecco quindi che per età o altro ecco che mi sento di dare bacchettate anche a chi voglio bene. E se qualcuno abbocca alle provocazioni della maggioranza sbaglia. Non posso essere trattato come un vecchietto incontinente».
Ma le si contesta anche il diretto coinvolgimento nella questione Parco Di Mileto. Insomma un conflitto d'interessi. «Non c'è più un mio diretto coinvolgimento nella questione da anni. La pratica è iniziata grazie a me ed ecco che anche se sono fuori il mio nome ritorna. Io sono uscito dall'aula al momento del voto ma la discussione politica ho voluto comunque ascoltarla per capire chi fosse a favore e chi no. Vedere conflitti d'interessi è una questione d'invidia. Io non ho paura di questo. E non votare provvedimenti d'interesse pubblico per questi motivi è deleterio per la città. Faccio un esempio. In consiglio ho votato un provvedimento, quello relativo all'accordo di programma siglato tra Regione e Comune di Fasano per alcune abitazioni di Savelletri. Quelle stesse abitazioni le volevano costruire quando ero sindaco e mi sono sempre opposto. Ma ora gli attori sono cambiati. Ci sono alcuni cittadini che hanno acquistato una casa con tanti sacrifici ed è questo che dovevamo tutelare. Io non sono andato a condizionare le idee dei consiglieri giovani ma li invito a parlare quando hanno dubbi. Non devono ragionare su cose per sentito dire ma confrontarsi con gli altri anche perché questa maggioranza non può dare lezioni a nessuno e prendere ceffoni da quei banchi non è proprio bello».
Attualmente qual è la posizione di Donato De Carolis: maggioranza, opposizione o cane sciolto? «Non sono niente. Sono tornato in politica perché la candidata sindaco mi voleva coinvolto direttamente. Chi mi conosce sa come lavoro. Non faccio parte di nessuna maggioranza ma faccio parte di chi tiene a cuore questa città. Bisogna fare gli interessi di tutti. Fino a quando si porteranno in consiglio atti che vanno ad arricchire la collettività io sarò pronto a votare a favore. Se vanno nella direzione dell'impoverimento darò battaglia. E fare opposizione non vuol dire contestare i tempi di presentazione della documentazione o presentare un'interrogazione che denuncia la crisi occupazionale e poi dire no a un provvedimento in cui la stessa azienda in crisi avrebbe potuto trovare sbocchi o incentivi. I giovani dell'opposizione non possono avere la botte piena e la moglie ubriaca. In consiglio, ad esempio, ho richiesto un parco degli ulivi dove poter piantare gli alberi espiantati a causa delle lottizzazioni. Abbiamo cento ettari di proprietà comunale a Tavernese. Bene. Venti di questi potremmo utilizzarli per questa idea in modo che vengano sbloccate tutte le aree edificabili di Fasano che hanno il problema degli ulivi. Così facendo metteremmo sullo stesso piano tutti i lottizzatori che pagano le tasse nonostante abbiano le pratiche bloccate. Per tornare ai giovani dell'opposizione e concludere. Il messaggio che lancio è quello di restare al proprio posto. Ci sono giornate in cui si prendono e altre in cui si danno. Fare gli amministratori comporta rose ma anche spine».
di Alfonso Spagnulo
28/12/2012 alle 04:19:01
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