BERSANI CONTRO RENZI
Fabiano Amati: 'Il risultato di Renzi sottolinea come occorra prestare sempre attenzione al nuovo che avanza'
I commenti post-voto sono tutti concordi nel sottolineare l'importanza di non disperdere il capitale voti portato al centrosinistra dai sostenitori del sindaco fiorentino
FASANO – Risultato ribaltato dunque. Dopo il primo turno che aveva visto Pierluigi Bersani giungere alle spalle di Nichi Vendola e Matteo Renzi ecco che il ballottaggio di ieri (domenica 2 dicembre)ha fatto sì che il segretario del Partito Democratico venisse decretato, anche a Fasano, come candidato premier per il centrosinistra. Ma, alla luce dei risultati, non si può parlare di sconfitta di renzi che ha anche incrementato, nella nostra città, il suo numero di preferenze. Determinanti sono stati i voti di una parte degli elettori di Nichi Vendola che hanno dirottato il loro gradimento su Bersani seguendo le indicazioni dello stesso Governatore della Regione Puglia. «Sicuramente questo è accaduto – confessa l'ex segretario del circolo fasanese del Partito Democratico Giuseppe Palazzo che ha sostenuto Bersani in questa consultazione -, ma vorrei riflettere su un altro dato. Ritengo che molti voti di Vendola siano comunque di elettori del Partito Democratico. Ha giocato forte un fattore territoriale altrimenti non si spiegherebbe il fatto che alle primarie Vendola ha sempre avuto gioco facile. Ora i voti del Pd sono tornati alla loro sede naturale. Vorrei ringraziare in maniera forte tutti coloro che hanno permesso questa straordinaria partecipazione alle primarie che ha segnato un'alta affluenza anche al secondo turno. E ora un invito anche agli amici e compagni del Comitato Renzi. Mi auguro che ora collaborino alla ricostruzione del nuovo Partito Democratico che deve essere il fulcro della coalizione. Ci sono alcuni importanti rappresentanti, presenti anche nell'assise cittadina, che mi auguro scelgano di dare un contributo fattivo al Pd dato che Renzi è espressione del nostro partito».
Ha seguito con estremo interesse la giornata di voto anche l'assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati. «Il dato del voto emerso a Fasano è di omogeneità con l'intero territorio nazionale – spiega Amati -. Naturalmente era chiaro che al primo turno la presenza di Nichi Vendola, considerando che determinava anche un giudizio sull'attività del governo regionale, ha visto il Presidente avere la meglio a Fasano. Prescindendo da questo argomento, ripeto, il successo di Bersani anche a Fasano è omogeneo a quello riscontrato in tutta Italia. Da queste primarie, però, viene fuori un Partito Democratico che ha tutti i presupposti per essere ricostruito, In questo senso segnalo l'ottimo risultato di Matteo Renzi e soprattutto, nella prospettiva fasanese, segnalo il contributo di alcune personalità giovani che hanno deciso di cimentarsi in queste elezioni e che hanno sostenuto il sindaco di Firenze. Questo significa che bisogna prestare sempre una grande attenzione al nuovo che avanza e naturalmente non bisogna fare la sciocchezza di escludere quanti in questo momento hanno deciso di partecipare a queste elezioni primarie ottenendo un risultato più che onorevole. Il mio impegno sarà quello di raccogliere quanto di buono, ed è tanto, c'è tra i sostenitori di Renzi ed assieme costruire un partito nuovo che si proietti per il futuro della città».
Nonostante la sconfitta c'è soddisfazione tra i sostenitori fasanesi di Renzi. «Il risultato è comunque cambiato anche per noi in senso migliorativo – sottolinea il consigliere comunale di Fasano Democratica Giacomo Rosato che ha creato il Comitato Renzi a Fasano -. Con l'accordo tra Bersani e Vendola partivamo con un handicap di quasi 500 voti ma è successo che siamo passati dal 30% al 43%. Il nostro è un gruppo di amici che si è fatto portavoce di un'idea nuova. Abbiamo avuto la franchezza di esternare i nostri pensieri e di portare nuova linfa alla politica. Abbiamo gettato una pietra nello stagno. Pensavamo fosse di piccole dimensioni invece è un sasso molto pesante. Per quanto riguarda il futuro non dipenderà da noi ma da quello che farà il Partito Democratico che, a mio avviso, dovrebbe tener presente di quello che è stato il risultato. Non c'è stata una vittoria netta di Bersani ma ce la siamo giocata. Tutto quello che accadrà sarà valutato e faremo quelle che sono le nostre scelte. Intanto l'analisi del voto è quella che Fasano ha bisogno di un rinnovamento determinante. La nostra non era una sfida a nessuno. Il nostro intento era quello di allargare i confini del centrosinistra. Riteniamo che con questa operazione il progetto stesso del centrosinistra si sia allargato con gente che si è avvicinata a noi. Il nostro sforzo sarà quello di trattenere questa gente nell'alveo del centrosinistra stesso però deve essere il Partito Democratico a creare i presupposti e a porre in essere le azioni che ci permettano di riuscire nell'intento. Ci attendono ancora quattro anni di opposizione. Dobbiamo ora essere vigili sull'attività dell'amministrazione e per quello che sarà in futuro abbiamo tempo per discutere».
di Alfonso Spagnulo
03/12/2012 alle 07:17:49
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