POLEMICA PDL
Mancini:«Il rinnovamento del partito lo chiediamo noi giovani»
Il vicecoordinatore locale de Pdl, Marco Mancini, risponde alle accuse lanciate dalla consigliera comunale Grazia Neglia.
FASANO - Le polemiche in casa Pdl dopo le dichiarazioni al vetriolo della consigliera Grazia Neglia (leggi qui) non si placano. Dopo la secca risposta del coordinatore Nicola Amati - che ha zittito la consigliera comunale accusandola di abituali pretese personali - arriva la risposta di Marco Mancini, recentemente nominato vicecoordinatore e bersaglio degli strali della Neglia.
"Essendo venuto a conoscenza delle dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale Grazia Neglia - dichiara Marco Mancini -, non posso non esprimere il mio pensiero in merito alla questione e fare alcune e dovute precisazioni. Mi tocca indicare dal basso della mia esperienza di militanza politica all'amica Grazia, attraverso questi canali di informazione, chi e cosa hanno davvero portato il Pdl a livelli mai visti prima.
Cara Grazia, prima di ogni altra cosa, il rinnovamento nel partito siamo noi giovani a chiederlo ormai da tempo e continueremo a pretenderlo perché credimi che la situazione in cui vessa oggi il Pdl (a livello nazionale) è frutto di un modo di intendere la politica davvero errato che ha scollegato - nonostante il Pdl si sia confermato il partito più forte e più vicino alla gente nelle ultime consultazioni comunali - gli interessi del popolo dagli obiettivi che questo partito con la sua nascita si era prefissato. E quindi il caro Berlusconi che il sottoscritto ha anche fortemente sostenuto (vedi Grazia, noi a differenza degli “adulti” abbiamo imparato prima ad ammettere gli errori di percorso) non solo ha avuto la fantastica idea di creare il Pdl, un partito che ha rivoluzionato la scena politica nazionale – nei suoi lati positivi e negativi - ma sta avendo anche il potere di decretarne la fine imminente se, come confermato, il popolo non verrà chiamato a scegliere il suo candidato.
Quindi, puntuale la tua esamina della situazione nazionale, ma priva di “mea culpa” che un po' tutti dovrebbero fare.
Abbiamo sostenuto insieme le scelte prese da questo partito, e ora insieme dovremmo chiederne il cambio di rotta. E se permetti il sottoscritto, e l'ho anche fatto pubblicamente, è stato il primo – tesserato in questo partito - che ha preso le distanze da un modo di fare che personalmente non mi è mai appartenuto: e già che è nota la mia simpatia nei confronti del Sindaco Matteo Renzi, che mi auguro possa vincere le primarie del centrosinistra, ti posso garantire che tra gli obiettivi che il nuovo direttivo si pone c'è la parola “rottamazione”; e se vorrai sostenere questo processo di rinnovamento – come auspichi nella tua missiva – allora collaborare sarà un vero piacere.
Il tuo invito al rinnovamento, credimi, era quasi condivisibile fino a quando non hai criticato le scelte fatte nelle nuove nomine tra cui rientrano la mia e quella di Lucrezia Casarano, giovane, onesta e capace che darà a questo partito il contributo che in passato, aimè, non siete riusciti a dare. Il contributo di un nuovo modo di fare politica, un nuovo modo di coinvolgere i giovani che AVETE allontanato dal mondo delle istituzioni. Tutti quanti, nessun escluso.
Ora, cara Grazia, cosa vogliamo fare? Vogliamo provare a ripartire almeno dal basso – in quanto dall'alto la sfilata delle prime donne e l'affossamento delle primarie profetizza una nuova sconfitta per il partito - o continuare a perderci in una polemica spicciola da cui, personalmente, vorrei restare fuori?
Posso capire che tu non condivida le parole del Sindaco sul nuovo direttivo: evidentemente ti aspettavi che qualcuno non entrasse a far parte di questo direttivo. E probabilmente ti aspettavi che chiunque potesse scegliersi il suo “dirigente di fiducia”. Non è stato così, anzi ti posso garantire che dalla mia nomina in poi la mia proposta è quella di lavorare nel senso opposto: preferirò portare avanti la politica della “fiducia nel dirigente”, più che quella del “dirigente di fiducia”.
E vedi, cara Grazia, che la mia nomina come quella di Lucrezia che hai detto di non contestare – ma contestando le nostre scelte, contesti noi stessi – sono frutto di un lavoro di militanza che se permetti va avanti da anni e come tu stessa sai a chiedere di poter ricoprire questo ruolo non è stato il sottoscritto, ma ho dovuto solamente accettare l'invito. Se l'invito accettato deve essere questo, un ruolo per rispondere alle polemiche che innescate, preferisco non partecipare a questa “festa”. E se qualcuno ha bisogno di un “dirigente di fiducia” sono pronto a rassegnare le dimissioni.
Non è questa la politica che mi piace – prova ne è il fatto che mentre qualcuno vuole riavvolgere il nastro io in questi giorni ero a Roma per cercare di seguire da vicino la questione Primarie e sostenere con vigore la candidatura di Giorgia Meloni che al momento, per quello che mi riguarda, può essere l'unico riscatto per questo partito - preferisco parlare di problemi veri, cara Grazia, e come dice il nostro Lello, di problemi che non ci fanno dormire la notte più che cercare di farci fare sonni tranquilli di giorno.
Come vedi mi sono permesso di darti del tu, come abbiamo sempre fatto, e con tanta informalità ti chiedo: io sono andato a protestare sotto la sede Nazionale del Pdl a chiedere rinnovamento. E tu?"
di Redazione
30/11/2012 alle 14:48:22
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