SI SCEGLIE IL CANDIDATO PREMIER
Primarie del centrosinistra: l'appello al voto dei vari sostenitori
Osservatoriooggi.it ha chiesto a Giuseppe Palazzo, Giacomo Rosato e Giuseppe Ventrella perché votare rispettivamente Bersani, Renzi o Vendola
I cinque candidati alle primarie del centrosinistra
FASANO – Ormai ci siamo. Domani (domenica 25 novembre) si terrà il primo turno delle primarie del centrosinistra che vedrà affrontarsi il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l'onorevole Bruno Tabacci in rappresentanza di Api e il consigliere regionale del Veneto Laura Puppato. A Fasano, negli ultimi giorni, c'è stato fermento negli ambienti politici con molti esponenti a lavorare per uno o l'altro dei candidati. Nella nostra città si voterà in due location diverese: per Fasano centro a Palazzo Pezzolla e a Pezze di Greco in piazza XX Settembre, sempre dalle 8 alle 20.
La scelta frazionale è stata fatta per agevolare i residenti di Montalbano, Pozzo Faceto, Torre Canne e le altre zone distanti dal centro cittadino. Subito dopo il voto sarò effettuato lo spoglio. Ci si può registrare e votare anche durante la stessa consultazione oltre, naturalmente, alla giornata odierna (sabato 24 novembre). Osservatoriooggi.it ha chiesto ai sostenitori dei vari candidati un vero e proprio appello al voto. Hanno risposto Giuseppe Palazzo per Bersani, Giacomo Rosato per Renzi e Giuseppe Ventrella per Vendola. Nessuna nota ci è pervenuta dall'Api fasanese riguardo Tabacci anche se nei giorni scorsi si erano già espressi a favore del loro rappresentante. Non risulta alcun sostenitore ufficiale, invece, della Puppato.
Perché votare Pierluigi Bersani (a cura di Giuseppe Palazzo)
Le elezioni primarie sono un appuntamento decisivo per il futuro del centrosinistra e dell'intero Paese, attraverso questo straordinario strumento di democrazia abbiamo la possibilità di scegliere il nostro candidato alla Presidenza del Consiglio e di dimostrare che siamo in grado di riconciliare la politica con i cittadini. Sottoscrivendo la Carta d'Intenti esprimiamo la volontà di voltare pagina rispetto alla crisi, mettendo al centro di un progetto di governo il Bene Comune per la ricostruzione e il rinnovamento del Paese. Mi auguro che domenica 25 – anche a Fasano – vengano a votare per le primarie quanti più elettori possibili e che scelgano Pierluigi Bersani perché è il candidato che può garantire, meglio di altri candidati, la vittoria dei progressisti alle elezioni politiche. In questo momento di profonda crisi dell'economia e di turbamento dei valori sociali, alla guida del Paese servono uomini con grande senso dello Stato, competenza e capacità di accordare le diverse sensibilità del tessuto sociale italiano, attraverso l'esercizio dello spirito di solidarietà e di giustizia sociale.
Con la nostra proposta vogliamo dimostrare che esiste una buona politica; non tutti i partiti e non tutti i politici che ci rappresentano, infatti, sono uguali. La nostra idea di politica rifiuta ogni forma di personalismo e promuove il lavoro di migliaia di persone che operano nell'interesse di tutti, a volte silenziosamente e, molto spesso, per puro spirito di servizio, cercando di dare voce e gambe a progetti in grado di offrire risposte ai bisogni dei cittadini. Siamo convinti che non sia possibile fare politica per il Bene Comune quando si rifiutano alleanze, si impone la propria leadership attraverso i siti web e si pretende di collocare in Parlamento gli amici, senza confrontarsi con la gente e senza manifestare il proprio progetto di governo del Paese. È necessario riportare l'Italia ad essere un Paese “normale”, giusto e moralmente motivato, capace di credere in se stesso e nei suoi giovani. In Italia, più che altrove, è necessario rinnovare la classe dirigente e per fare questo occorre ridare dignità ai criteri di merito e di competenza e restituire agli elettori il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Il Partito Democratico, con Pierluigi Bersani ha preso un impegno con gli italiani, dimostrando che si può e si deve fare politica stando nelle regole, attraverso il dialogo, la responsabilità, e il rispetto che l'Italia e gli italiani meritano. Votare alle primarie per Bersani significa dare voce a tutti e soprattutto a chi non l'ha avuta fino a questo momento.
Per noi sostenere Pierluigi Bersani alle elezioni primarie significa ristabilire un patto fra le generazioni; combattere le disuguaglianze che, mai come adesso, sono sempre più evidenti; lottare per affermare che il lavoro è un diritto di tutti; compiere una riforma fiscale all'insegna dell'equità perché chi ha di più deve dare di più.
Perché votare Matteo Renzi (a cura di Giacomo Rosato)
Il nome del nostro comitato “Proviamo a voltare pagina con Matteo Renzi”, già di per sé sintetizza l'invito che facciamo agli elettori: aiutateci con il voto a scrivere una pagina nuova in cui i protagonisti hanno intenzione di apportare innovazione e praticità; coinvolgere realmente una nuova generazione; chiudere con posizioni di potere consolidate spesso risultate non efficaci; incentivare e premiare il merito rispetto al nome, posizione ed amicizia; procedere immediatamente con l'eliminazione di quanto politicamente e burocraticamente inutile.
Consideriamo capaci ed onesti tutti i candidati alle primarie, lo hanno dimostrato con ottima attività nei loro ruoli, ma siamo convinti che per imprimere l'innovazione ed il rinnovamento necessari a cancellare i danni prodotti dalle ultime gestioni e modificare le vecchie logiche partitiche, sia davvero necessaria la vittoria di Matteo Renzi con conseguente affermazione di uno stile nuovo, moderno ed efficace.
Riteniamo, inoltre, che un'affermazione di Renzi alle primarie sia garanzia di una vittoria certa alle elezioni politiche in quanto sicuro destinatario di voti che diversamente alimenterebbero l'astensionismo o scelte diverse dal centrosinistra. Sul sito www.matteorenzi.it è possibile leggere i 13 punti del programma di seguito allegati:
1. Ritrovare la democrazia e ridurre i costi della politica. Dimezzare i parlamentari e i consiglieri regionali, consentire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, cancellare tutti i vitalizi, abolire il finanziamento pubblico ai partiti e favorire quello privato con il 5 per mille e donazioni trasparenti. Rivedere il patto di stabilità per i Comuni e premiare quelli virtuosi.
2. L'Europa dal basso. Meno tecnocrazia, più integrazione. Puntare all'elezione diretta del Presidente europeo. Vero potere legislativo al Parlamento europeo. Politica estera e difesa comuni. Programma di mobilità per far studiare all'estero il 25% degli studenti e servizio civile europeo. Rifinanziare il Fondo Sociale europeo.
3. Ridurre il debito pubblico. Varare un programma di dismissioni del patrimonio statale: immobili, partecipazioni in aziende quotate e concessioni. Obiettivo: portare il debito al 107% del Pil entro 4 anni.
4. Una Pubblica Amministrazione efficiente e trasparente. Riorganizzare la pubblica amministrazione premiando l'efficienza, mettere in Rete tutti gli atti pubblici, tagliare 30-40 miliardi l'anno di spesa pubblica improduttiva operando su acquisti, trasferimenti alle imprese ed investimenti in grandi opere inutili.
5. Semplificare a 360 gradi. Meno regole e più chiarezza in tutti i campi, dal fisco diritto di lavoro con il codice unico; una giustizia più' rapida con meno riti e più giudici specializzati.
6. Combattere l'evasione e ridurre la pressione fiscale. Recuperare il 25 per cento dell'evasione fiscale certificata da Istat e destinare integralmente i 30 miliardi l'anno ricavati alla riduzione delle aliquote Irpef e sul reddito di impresa.
7. Aumentare il potere di acquisto delle famiglie. Detrazioni di imposta per 100 euro al mese, 1300 euro l'anno, a tutti i lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 2000 euro netti al mese. Liberalizzare davvero per far scendere le tariffe.
8. Investire sugli italiani. Triplicare gli asili nido pubblici, per garantire un posto al 40% dei bambini sotto i 3 anni e creare 90.000 nuovi posti di lavoro diretti. Investire sulla scuola, sulla formazione e l'incentivazione degli insegnanti, elevare la qualità dell'istruzione. Rilanciare l'università e premiare l'eccellenza. Detrazioni per chi investe nella ricerca. Nuovo modello di welfare basato sulla dimensione locale e sulla complementarietà con le esperienze private e del Terzo settore. Maggiore omogeneità dei servizi sanitari basata su standard di costi/efficacia.
9. Combattere la precarietà. Per tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato sgravio contributivo di 100 euro al mese per tre anni, con un risparmio del 15-20% per le aziende. Incentivare l'accesso al lavoro di giovani, donne e over 55. Sperimentazione della flexsecurity e impulso ai servizi di orientamento scolastico e professionale.
10. Garantire l'accesso al credito per le Pmi. Utilizzare 20 miliardi di finanziamenti europei per creare un fondo sul modello Jeremie che garantisca fino a 250 miliardi di crediti destinati alle Pmi sane, così da ridurne il costo di 2 punti percentuali.
11. Investire dove serve davvero. Ridurre di 10 miliardi l'anno la spesa in grandi opere inutili e investire queste somme nella messa in sicurezza delle scuole, nella costruzione di asili nido e di nuove carceri, nella rete in banda larga di nuova generazione.
12. Diritti all'altezza dei tempi. Chi nasce in Italia è italiano, introdurre la civil partnership per le coppie dello stesso sesso, registro delle coppie di fatto, rivedere la fecondazione assistita in linea con l'Europa, revisione del diritto d'autore.
13.Valorizzare il modello italiano: cultura, turismo, bellezza. Investire almeno l'1 per cento del Pil nella cultura, valorizzare le risorse turistiche del paese, investire nella sostenibilità ambientale delle nostre città.
Fiduciosi che molti apprezzeranno e sosterranno la nostra iniziativa, tesa soprattutto ad aumentare ed avvicinare altra gente, specie giovani, al centrosinistra, riteniamo che un recupero di credibilità nella politica passi necessariamente attraverso un'efficace azione di rinnovamento nelle persone e nei contenuti. Mediante la registrazione online sul sito di Italia BeneComune è possibile semplificare la procedura di voto. Abbiate pazienza nel caso ci sia fila, qualche minuto di attesa potrà essere necessario, ma il voto è davvero utile per voltare pagina.
Perché votare Nichi Vendola (a cura di Giuseppe Ventrella del Circolo Sel di Fasano)
Domenica 25 novembre si terranno le primarie, è il giorno in cui l'elettorato di sinistra si ritroverà alle urne per scegliere il candidato premier alle future elezioni di primavera. Il primo punto del programma di Nichi Vendola governatore della Puglia è la cultura, un argomento caro al governatore secondo il quale “se vogliamo che il futuro non sia lasciato al caso o diventi un qualcosa di cui avere paura è necessario tornare a credere nel valore delle idee. Le idee sono la causa di tutto ciò che ci circonda e la cultura è la loro unione.” Insieme alla cultura un ruolo fondamentale è svolto dalla formazione sulla quale si vuole investire di più visto che fra i paesi industrializzati l'Italia occupa il penultimo posto per investimenti nella formazione. Anche quest'anno è stato approvato il bando “Diritti a scuola” con un impegno di spesa della regione di oltre 25 milioni di euro. Mentre il Ministero taglia posti di docenti e personale Ata la Regione investe in conoscenza, nel futuro e nella formazione della futura classe dirigente cioè i giovani.
Un altro settore economico su cui investire è l'agricoltura. Vendola più di altri vi insiste. L'agricoltura è proposta come alternativa occupazionale per i giovani che spesso ne sottovalutano le potenzialità e l'offerta lavorativa. A livello internazionale, prima degli obiettivi economici, vengono quelli diplomatici, il futuro premier Vendola sarà molto attento alla pace ed al suo mantenimento “la missione internazionale del nostro paese” deve essere fondata “su un opzione nonviolenta”. Sul piano economico invece l'Italia deve riguadagnare il centro della scena e riprendere quel ruolo di mediatrice che ha sempre avuto contribuendo a creare politiche fiscali fondate sulla redistribuzione della ricchezza e la piena occupazione. Il tutto chiaramente finalizzato ad una realizzazione di una politica di welfare che metta il cittadino al centro della scelta politica.
Notevole rilievo lo assume anche il lavoro che il governatore della Puglia considera “la leva dello sviluppo della persona”. Il lavoro deve divenire la chiave di accesso alla cittadinanza, solo chi produce, chi lavora partecipa vivamente alla vita del paese e crea una ricchezza condivisa e fruibile. Importante è anche il settore dei trasporti , in Italia secondo il governatore c'è un deficit strutturale e invece questo è un ambito cruciale da sviluppare; infatti è necessario per modernizzare il paese dare luogo alla riconversione ecologica per migliorare così la vita di ogni cittadino. Vita del cittadino che trarrebbe sicuramente beneficio dai parchi, “le aree protette non sono solo uno strumento formidabile per la conservazione della biodiversità ma anche un volano per lo sviluppo”. La perdita dei parchi non è soltanto un deficit ambientale ma anche economico che Vendola vuole evitare, le aree protette devono sopravvivere e anzi, prosperare per il bene di tutti. Aria di riforma anche sulla politica energetica, quella del governo Monti è ritenuta vecchia e “orfana del nucleare”, il futuro premier Vendola vuole rimettere al centro dello scenario energetico le energie rinnovabili che rappresentano il futuro, mentre i combustibili fossili non hanno nessuna prospettiva se non quella di esaurirsi, visti i consumi attuali.
Sempre in merito ai consumi e alla loro ottimizzazione si inserisce il progetto smart cities, che è una vera esigenza più che un progetto in quanto ormai le città si stanno sovraffollando. Per quanto concerne la finanza il ragionamento fatto da Vendola è molto semplice ed è racchiuso nell'articolo 47 della Costituzione “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina , coordina e controlla l'esercizio del credito”. A livello fiscale invece ci sono troppe tasse, l'obiettivo dunque è quello di ridurre la pressione fiscale e di contrastare però i comportamenti illeciti e bisogna dar vita ad una riforma fiscale che si fondi sull' istituzione della tassa patrimoniale. Contestualmente al fisco va riformata anche la giustizia che deve diventare più efficiente e veloce e che non sia spietata solo con i più deboli e con chi non si può difendere. Un uomo del sud come Vendola non dimentica, l'importanza della lotta alla malavita, alla mafia in generale, che deve essere l'elemento chiave per riformare la società in sé.
Importante è anche il tema “anticasta”, fondamentale è che “i rimborsi elettorali siano legati esclusivamente alle spese effettivamente sostenute per l'attività politica e la partecipazione dei cittadini” non per motivi di vantaggio privato. In ultimo Vendola dice che è fondamentale la questione dell'acqua, che non deve essere in alcun modo privatizzata e per quanto riguarda i rifiuti è necessario realizzare un sistema di smaltimento efficace che sia finalizzato a ridurre le tasse.
Noi voteremo per Vendola non per logiche di “rottamazione” come dice una parte del Pd. Noi voteremo per Vendola non per “dare continuità al governo Monti” come dice un'altra parte del Pd. Noi voteremo per Vendola perché vogliamo che l'esperienza positiva della Puglia possa essere messa a disposizione dell'Italia intera.
di Alfonso Spagnulo
24/11/2012 alle 06:59:23
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