SCADENZA IMMINENTE
Primarie del centrosinistra imminenti ma il Pd fasanese è allo sfascio
Dopo le elezioni comunali il Partito Democratico di Fasano non è riuscito a rimettere insieme i cocci sprofondando nel buio più assoluto
I tre pincipali antagonisti: Bersani, Renzi, Vendola
FASANO – Il Partito Democratico di Fasano è allo sbando. Dopo la sconfitta elettorale nelle scorse Comunali (dove, tra l'altro, il partito era stato “aiutato” dal Partito Socialista per completare la lista) sembra che non ci sia stata alcuna reazione da parte degli esponenti locali e pian piano tutto è andato alla deriva. Addirittura l'ex segretario del circolo di Fasano Giuseppe Palazzo, in un'intervista, ha candidamente confessato che sono solo quattro le tessere cittadine sottoscritte nel partito. Una chiara conferma di quello che potrebbe essere definito il fallimento di una classe politica giovane e che è morta giovane a questo punto. Nonostante la città esprima un senatore della Repubblica e un assessore regionale appartenenti a questo partito quest'ultimo non ha addirittura una sede dove eventualmente riunirsi.
E il prossimo 25 novembre ci sono le primarie per definire il leader del centrosinistra. Probabilmente, qualche anno fa, a questo punto, sarebbe già in atto da parte dei piddini fasanesi una campagna elettorale a tamburo battente. E invece, ad oggi, tutto tace. Saranno cinque i candidati in competizione: Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi, Nichi Vendola, Bruno Tabacci e Laura Puppato. Frugando nei meandri di quello che resta del Pd fasanese la maggior parte remerà a favore del sindaco di Firenze, simbolo del tanto agognato rinnovamento. Non ci sono conferme ma pare che i consiglieri comunali Vittorio Fanelli e Luana Amati vadano in quella direzione così come anche i giovani democratici. Per Renzi starebbe lavorando anche un altro consigliere comunale: Giacomo Rosato. A lui sarebbe stato dato l'incarico, da parte dell'entourage del fiorentino, di allestire un comitato cittadino.
Bersani avrà, invece, l'appoggio di quella che è la vecchia guardia del partito. Con il segretario nazionale del Pd si schiereranno lo stesso Palazzo, Checchino Laterrenia, Giorgio Pentassuglia e Loredana Legrottaglie. Ma tra i due litiganti il terzo potrebbe godere, almeno a Fasano. Parliamo naturalmente del Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola che ha dalla sua il gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà ma anche qualche "scheggia" piddina come Aldino Carbonaro. C'è, a Fasano, anche chi resta al momento alla finestra a cominciare dall'assessore regionale Fabiano Amati che chiosa su questo argomento non esprimendo alcuna preferenza. C'è poi Francesco Zaccaria che spiega che attenderà il pensiero dei candidati sulla legge elettorale. «Chi si dichiarerà contrario a quella attuale avrà il mio voto» ha sottolineato Zaccaria che pronostica, alle prossime politiche, un astensionismo maggiore di quello registrato alle regionali in Sicilia se non verranno introdotte le preferenze.
Da questo quadro politico del Pd emergono ancora una volta forti spaccature all'interno di quello che doveva essere il maggior partito d'opposizione. E il centrodestra gongola, almeno a Fasano, perché nel resto del territorio nazionale anche per loro c'è poco da ridere.
di Alfonso Spagnulo
05/11/2012 alle 07:04:56
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