CONSIGLIO INFUOCATO
Sfiorata la rissa in Consiglio Comunale
Nella seduta iniziata ieri pomeriggio (26 maggio) e conclusa a notte inoltrata, Trisciuzzi e Simone arrivano quasi allo scontro fisico. In Consiglio ormai si respira un'aria davvero pesante
Fasano – Ci sono stati momenti di grande tensione con una rissa quasi sfiorata nell'ultimo consiglio comunale, svoltosi ieri 26 maggio e che si è protratto per quasi dodici ore, essendosi concluso quasi all'alba di questa mattina.
Ormai in consiglio comunale, anche in vista dell'avvicinarsi delle scadenze regionali del prossimo autunno e comunale nella primavera del prossimo anno, la tensione è salita alle stelle, con un'aria che è diventata quasi irrespirabile, con alcuni consiglieri comunali che sembrano essere più un tribunale d'inquisizione che un luogo dove discutere e provare a risolvere i problemi della città.
All'ordine del giorno ben 21 fra mozioni, interrogazioni e interpellanze dei consiglieri di opposizione. In molti casi si trattava di argomenti triti e ritriti (vedi mensa scolastica), più volte portati all'attenzione del consiglio, ma comunque utili a far fare passarella dialettica a qualche consigliere; in qualche altro caso si trattava di problematiche già risolte, altri casi ancora non avevano nulla a che vedere con i poteri del consiglio comunale, come la mozione di Scianaro che richiedeva un concorso di idee per attrezzare l'area dove vi era la stazione di servizio all'ingresso di Savelletri: gli era “sfuggito” però un particolare, quella è una proprietà privata! Per non parlare dell'intervento di Trisciuzzi che ha definito un contenitore vuoto il PTA e che quindi i sette milioni che la Asl sta per spendere con l'appalto dei lavori di ristrutturazione sono una spesa inutile. Ha dovuto correggere un po' il tiro, quando il consigliere Lello Di Bari, anche lui di opposizione, ha smentito Trisciuzzi enumerando tutte le attività che vengono svolte nel PTA. Nella trattazione di questo argomento, Trisciuzzi ha tacciato la consigliera Legrottaglie, che difendeva il PTA e la riforma sanitaria attuata da Emiliano, di interessi privati, perché lavora nella commissione Sanità della Regione Puglia.
Ma i piatti forti delle mozioni comunque erano in discussione verso la fine dell'ordine del giorno, con la richiesta di chiarimenti “dei dispositivi radio e gli impianti di trasmissione e lo stato dell'arte sulla redazione del piano delle antenne”, la richiesta di modifica o annullamento del piano comunale delle coste e la richiesta di revoca della delibera avente a oggetto la proposta di permuta presentata dalla società Dama srl.
L'argomento sul piano delle antenne è servito ai consiglieri Trisciuzzi e Olive per attaccare frontalmente il consigliere Franco Mastro, “reo” di aver affittato, circa venti anni fa, un parte del terrazzo della sua abitazione ad un'azienda telefonica. Azienda che ha poi attenuto le relative autorizzazione per installare un'antenna. La sua colpa, secondo l'accusa nel processo celebrato per direttissima in aula consiliare, è di abitare nelle vicinanze di una scuola, mettendo in grave pericolo la salute dei bambini. Se così fosse, lui essendo medico, sarebbe in grado di capire che prima di ogni altra cosa metterebbe in pericolo la sua stessa salute, visto che in quella casa ci abita. Poi, nel corso dell'animato dibattito dalla bocca di Trisciuzzi è partito un “mafiosi” rivolto forse all'intera maggioranza, che ha fatto perdere le staffe al consigliere Simone che è andato incontro a Trisciuzzi dicendogli “Mafiosi a chi!? Finiscitela o ti prendo a schiaffi”. Per fortuna, dopo una spinta del cons. Simone, si è scongiurato il peggio, grazie all'intervento di altri consiglieri comunali che hanno sedato gli animi. La seduta è stata sospesa.
Quando è ripresa, l'altro momento “forte” si è vissuto a notte inoltrata, quando la consigliera Olive ha chiesto la revoca della delibera fatta nello scorso consiglio di una permuta di un terreno del comune di Fasano con una di proprietà della soc. Dama. La storia è lunga da raccontare in questa sede: per chi fosse interessato a conoscerne i particolari, Osservatorio cartaceo, in edicola da domani mattina, su questa vicenda ha realizzato un lungo reportage, riportando quasi per intero l'intervento d'accusa proprio della consigliera Olive del precedente consiglio. Anticipiamo solo che della questione se ne sta già occupando la Procura e che in questa storia vi sono ulteriori sviluppi in corso, al vaglio della Polizia Municipale, che sicuramente riferirà alla Procura.
Una cosa però ha fatto clamore e ci lascia impietriti: la consigliera Olive, nel suo intervento, ha affermato che nessuna minaccia e nessun pericolo che gli incendino la sua autovettura la fermerà dalle sue denunce pubbliche: solo se gli sparano in fronte, potrà essere fermata. Di fronte a queste perentorie affermazioni, proferite nell'aula del consiglio comunale durante lo svolgimento di una pubblica assise, c'è da pensare che la consigliera abbia ricevuto segnali in tal senso. Se così fosse, la stessa consigliera bene farebbe a informare le competenti autorità, facendo nomi e cognomi di chi l'avrebbe minacciata. Se così invece non fosse, forse si sta tentando di alzare i toni oltre i limiti del sopportabile. E non è certo in questo clima che si può pensare di poter amministrare la cosa pubblica, proprio in un momento in cui la crisi post Covid richiederebbe il massimo impegno per risolvere i problemi di tanta gente che non sa più come arrivare a fine mese.
di Redazione
27/05/2020 alle 13:35:46
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