POLEMICA POLITICA
L'opposizione litiga al proprio interno: Udc e Api contro Bianchi e Amati
Dopo le esternazioni del leader del movimento "in Comune" e dell'assessore regionale ecco la pronta risposta degli avvocati Bianco e Zizzi
FASANO – Le dichiarazioni del capogruppo consiliare del movimento “in Comune” Vito Bianchi e quelle dell'assessore regionale Fabiano Amati non certamente tenere nei confronti di alcuni esponenti dell'opposizione in consiglio comunale hanno provocato la reazione dei capigruppo consiliari Francesco Bianco (Api) e Tonio Zizzi (Udc) che hanno voluto affidare ad una nota congiunta la loro risposta.
“Con stupore e tristezza ci vediamo costretti a replicare al comunicato stampa diffuso a nome del movimento “in Comune” dal consigliere comunale Vito Bianchi – scrivono Bianco e Zizzi -. Con stupore, poiché Bianchi afferma con stupefacente disincanto che: “l'odierna seduta del Consiglio comunale è stata pretestuosamente mandata deserta dai soliti vecchi giochetti partitici, espressione di interessi personali, anche trasversali, nocivi all'attività di chi vuole invece fare seriamente politica”, dimenticando però di precisare che egli stesso, congiuntamente ai sottoscritti ed al consigliere Colucci, ha inteso abbandonare l'aula poiché alle ore 9.30, termine improrogabile per l'inizio dei lavori del consiglio, non vi era la presenza del sindaco, del segretario comunale e dei consiglieri dei Circoli Nuova Italia, senza i quali non si sarebbe comunque raggiunto il numero legale necessario per la validità della seduta. Infatti, solo successivamente, alle ore 9.45 circa, si è proceduto all'appello, a seguito del quale sono risultati assenti tutti i consiglieri dell'opposizione ad eccezione del consigliere Donato De Carolis. Ciò ha legittimamente indotto il consigliere Colucci, intervenuto successivamente con i sottoscritti ed il consigliere Bianchi, ad eccepire la circostanza costituente insanabile vizio, peraltro prima ancora che si procedesse all'appello stesso, che il segretario comunale non ha potuto fare altro che accogliere, dichiarando deserta la seduta.
Occorre doveroso precisare ancora, e ricordare al consigliere Bianchi, che l'ordine del giorno prevedeva, oltre alla ratifica della volontà popolare espressa sul riordino delle province, ulteriori punti all'ordine del giorno di altrettanta rilevanza: la variazione del bilancio con l'integrazione dell'elenco annuale delle opere pubbliche e l'approvazione del regolamento di occupazione del suolo pubblico, per i quali non è possibile soprassedere sul numero legale, almeno se l'intento è quello di fare seriamente politica. E' del tutto evidente che, solo il rispetto delle regole può impedire i giochetti partitici, richiamati in modo del tutto avventato ed inopportuno da Bianchi, il quale, spieghi quali sarebbero gli interessi personali, anche trasversali, ai quali fa esplicito riferimento; poiché proprio per impedire questi ultimi, i sottoscritti, con il consigliere Bianchi stesso, hanno inteso contribuire al rispetto delle regole che governano il consiglio. Ebbene, fa tristezza vedere come la volontà degli oltre cinque mila cittadini fasanesi che hanno partecipato alla consultazione per il riordino delle province, possa diventare strumento politico di chi, probabilmente spinto da un inutile populismo, mira alla popolarità mediatica.
Infine, non ci si può esimere dal manifestare una certa perplessità dinanzi alle osservazioni sull'operato dell'opposizione avanzate dall'assessore regionale del Pd Fabiano Amati tramite gli organi di stampa. Amati, infatti, pur rimarcando l'obbligo di ogni consigliere comunale di presenziare con puntualità i lavori, omette di precisare che proprio i consiglieri del suo partito erano completamente assenti all'odierna seduta. E' chiaro che l'esperienza di Amati non può che costituire un valido supporto all'operato dell'intera opposizione, a patto però che si concretizzi in un lavoro continuo e quotidiano, non esclusivamente mediatico. Doveroso è precisare che, responsabilmente, in sede di conferenza dei capi gruppo, i sottoscritti hanno condiviso l'opportunità di provvedere per tempo alla ratifica della consultazione popolare sul riordino delle province da parte del consiglio comunale, con la convocazione urgente di quest'ultimo per domani; e ciò nel rispetto di tutti cittadini e, nel contempo, delle regole".
di Redazione
15/10/2012 alle 22:40:14
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