POLITICA IN FERMENTO
Tra nuovi gruppi consiliari e mal di pancia sarà un autunno caldo per la politica fasanese
Il primo banco di prova si terrà il 15 ottobre con il consiglio comunale dedicato alla questione province e a seguire tutto il resto
Il Municipio di Fasano
FASANO – Saranno settimane calde sul fronte politico fasanese. Intanto si dovrà affrontare il nodo province. Il 13 e 14 ottobre, infatti, sono previste le “primarie” in cui i fasanesi saranno chiamati a decidere in quale provincia andare. Il risultato sarà discusso il 15 ottobre dal consiglio comunale che dovrà poi deliberare la scelta dei cittadini e presentarla in Regione. La data dell'assise, con convocazione straordinaria, è stata decisa ieri mattina (martedì 2 ottobre) nel corso della conferenza dei capigruppo. Il consiglio comunale sarà poi bissato qualche giorno dopo in sessione ordinaria per altri importanti punti all'ordine del giorno. Ma, come detto, si prospetta un autunno davvero caldo per il mondo politico fasanese che deve fare i conti con una chiara disaffezione della cittadinanza.
Innanzi tutto ci potrebbero essere a breve clamorose novità proprio in consiglio comunale. La prima? L'assegnazione al centrodestra del quindicesimo scranno che permetterebbe l'ingresso in assise di Zino Convertini (Circoli Nuova Italia) e l'uscita del rappresentante dell'Api Francesco Bianco. Questo se il Tar accoglierà il ricorso presentato proprio dal movimento politico guidato in loco da Antonio Scianaro. A far ben sperare i Circoli è la decisione del tribunale amministrativo di lasciare il consiglio comunale di Martina Franca con 15 consiglieri alla maggioranza e 9 all'opposizione. Se il Consiglio di Stato confermerà questa sentenza allora il centrodestra fasanese andrà a rinforzarsi ulteriormente. Ma se da un lato questa notizia farà gioire il sindaco Lello Di Bari ce ne sono altre che, però, rischiano di non far dormire sonni tranquilli al primo cittadino. Nonostante Di Bari e la sua giunta vogliano far credere che tutto fili per il verso giusto ci sono alcuni malumori che serpeggiano nelle fila della maggioranza. Questo perché Di Bari ha mantenuto un “vizietto” dal suo primo mandato: quello di non condividere le decisioni con tutti i consiglieri o rappresentanti dei partiti a lui vicini. Tranne che qualche fido consigliere (gli assessori Moncalvo, Ammirabile e De Mola in prima fila) il resto viene a sapere dell'attività amministrativa e delle decisioni a cose fatte. Il Pdl, ad esempio, pare non si sia mai riunito in modo plenario dopo la rielezione di Di Bari. I vari Nicola Napoletano, Antonio Legrottaglie ma soprattutto Grazia Neglia e Bebè Anglani sono indispettiti da questa situazione e ben presto chiederanno conto. Circola voce anche che persino il presidente del consiglio Gianluca Cisternino e Franco Masella possano costituire un gruppo consiliare a parte scindendosi dal Pdl. E con loro si aggregherebbe anche qualche altro. Se questo risulterà vero allora Di Bari si troverà nella morsa creata dai Circoli Nuova Italia e dal neonato gruppo. Potrebbe essere fantapolitica ma c'è qualcuno in seno al consiglio che ha confermato quella che era una semplice voce.
Per restare nel centrodestra c'è da registrare anche un forte fermento in seno a Futuro e Libertà. La base ha chiesto un incontro con il coordinatore provinciale Euprepio Curto per lamentarsi anche dell'assessore loro rappresentante Giuseppe Vinci. Gli esponenti Fli sono adirati in quanto Di Bari non li ha per niente coinvolti in alcune decisioni e nomine (vedi Rossini e Latorre) e per questo se la sono presa anche con Vinci che doveva avere il compito di alzare la voce in loro rappresentanza. Sull'altro fronte, l'opposizione, poco o nulla si muove. Tranne qualche uscita del leader del movimento “in Comune” Vito Bianchi il resto sembra essere ancora in letargo. A Bianchi, in un inedito gruppo consiliare, potrebbe aggiungersi Emma Castellaneta (Fasano cambia colore) che pare abbia diversi punti “in comune” con il professore.
Insomma lo scenario politico potrebbe cambiare davvero a breve anche perché, dulcis in fundo, ci sono diversi appuntamenti elettorali ormai in arrivo. Sembra che sia ormai certa la decisione di Nichi Vendola di partecipare alle primarie del Partito Democratico. E Fabiano Amati, in un'intervista, ha dichiarato “io sto con Vendola ma non mi piacciono i simboli”. Il Pd fasanese seguirà l'assessore regionale in questa sua scelta o opterà per Renzi o Bersani? Intanto è giusto chiedersi che fine abbia fatto il Pd in città. Dopo aver perso le elezioni si sono perse le tracce di molti dei suoi esponenti. Ma l'autunno, come è noto, si porta dietro aria fresca. Sarà così anche nella politica fasanese?
di Alfonso Spagnulo
03/10/2012 alle 01:33:42
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