LEGGE CONTROVERSA
Moncalvo diserta una riunione sul riordino delle Province: 'Tutti parlano del nulla'
Il vicesindaco di Fasano non si è presentato all'incontro convocato da Ferrarese e spara a zero sulle decisioni prese da Brindisi e Taranto
Il vicesindaco Gianleo Moncalvo
FASANO – Si continua a discutere sul piano di riordino delle province e anche all'interno degli enti brindisini la linea non è affatto comune come vorrebbe far pensare il presidente della Provincia Massimo Ferrarese. Quest'ultimo va sbandierando che la soluzione migliore è l'accorpamento Brindisi-Taranto con il mantenimento dei due capoluoghi ma molti sindaci brindisini non la pensano proprio così. Per questo ieri mattina (giovedì 20 settembre) lo stesso Ferrarese aveva invitato nuovamente in provincia i sindaci e i consiglieri regionali. Motivo della riunione: spiegare l'esito dell'incontro avutosi 24 ore prima con i sindaci di Brindisi e Taranto dove questi ultimi avevano fatto fronte comune. Ma all'appuntamento non si è presentato nessun rappresentante di Fasano.
Il delegato del sindaco, l'assessore Gianleo Moncalvo, ha preferito disertare la riunione ritenendola inutile. «In questi giorni – spiega Moncalvo – sulla questione riordino tutti parlano del nulla. E' inutile fare avanti e indietro da Brindisi per dire sciocchezze. Sinceramente avevo da fare di meglio a Fasano. E poi dopo l'incontro tenutosi tra i sindaci di Brindisi e Taranto è ancora peggio. Sono del parere che due sindaci non possono raggiungere un accordo soprattutto a nostra insaputa. Dopo due giorni ci convocano per ratificare la decisione. Io continuo a ripeterlo. Non è più una questione amministrativa ma politica. Se continuano a comportarsi così passano sulla testa dei cittadini. Io sono stato eletto per risolvere i problemi delle strade o della pubblica amministrazione ma non per prendere decisioni che spettano alla comunità come con che provincia andare. Noi dobbiamo verificare cosa accadrà ai Comuni a noi limitrofi come Monopoli, Conversano, Locorotondo e Alberobello. Fasano deve ascoltare i cittadini e poi dare la sua indicazione amministrativa dopo aver sentito la politica. Il fatto è che non c'è nulla al momento. Non c'è una norma, non c'è un decreto e neppure sappiamo le funzioni che le nuove province dovrebbero avere. E allora come facciamo a scegliere? Tutto potrebbe cambiare in un attimo. Perciò è inutile partecipare a riunioni e incontri in questo momento. Tutti parlano del nulla».
Ma i tempi stringono in quanto la tabella di marcia è stata definita da tempo. Entro il 2 ottobre il Consiglio delle autonomie delle regioni o, come nel caso della Puglia, la Cabina di regia deve deliberare una proposta di riordino. Se questo non avverrà e non viene trasmessa entro il 3 ottobre alla Regione a quest'ultima spetterà l'onere di deliberare una proposta entro il 24 ottobre. Se neanche la Regione riuscirà a deliberare ci penserà la conferenza unificata Stato-Regioni. Il decreto legge emanato dal Governo Monti ha condannato, in base ai criteri minimi (almeno 350mila abitanti e 2500 chilometri quadrati) le province della Bat, di Brindisi e Taranto. Nascerà la città metropolitana di Bari. Il presidente e il consiglio provinciale saranno ora eletti dai consiglieri comunali facenti parte della nuova provincia. Non ci saranno più assessori provinciali. Edilizia scolastica, trasporti, strade, pianificazione di area vasta e tutela dell'ambiente dovrebbero restare tra le competenze provinciali. Il resto passerà ai Comuni.
di Alfonso Spagnulo
21/09/2012 alle 00:01:15
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