PARLA L'EX SEGRETARIO
Pier Francesco Palmariggi dopo l'addio alla segreteria Pd: 'Bisogna sempre guardare al futuro'
Dopo quattro anni l'attuale consigliere comunale piddino ha passato la mano: in questa intervista chiarisce i motivi della sua decisione
FASANO - Quando quattro anni fa, proveniente dall'Udc, divenne segretario cittadino del Partito Democratico più di qualcuno,anche all'interno del partito stesso, ebbe remore su questa elezione. La giovane età e la sua provenienza centrista non erano, secondo gli scettici, il massimo per guidare un partito così forte e soprattutto "complicato" date le storiche rotture interne. Ma i risultati, almeno fino alle elezioni amministrative dello scorso anno, hanno invece dimostrato il contrario. Pier Francesco Palmariggi è cresciuto politicamente, si èmesso a disposizione della base riuscendo a colmare un gap da anni presente. E alla fine è anche stato il segretario della vittoria elettorale che ha portato Francesco Zaccaria ad essere sindaco della città ed egli stesso è salito a Palazzo di Città ad occupare uno scranno in consiglio. Ma in questi ultimi mesi qualcosa è cambiato ed ecco, quindi, la decisione di Palmariggi di passare la mano a Fabio Sibilio, eletto pochi giorni fa nuove segretario cittadino del Pd. Osservatoriooggi ha voluto intervistare Palmariggi.
Consigliere, partiamo con un bilancio di questi quattro anni che ti hanno visto segretario cittadino del Pd e le ragioni del rifiuto a ricandidarti.
Il bilancio è positivo. Abbiamo lavorato molto, ma come quasi sempre accade quando si lavora bene, sono giunte anche le soddisfazioni. Dire la propria sul Partito Democratico di Fasano, sottolineandone e amplificandone sempre e soltanto i limiti e le divisioni, tempo fa era un hobby molto diffuso. In realtà io quel partito non l'ho mai conosciuto. Ho conosciuto un partito unito e ho conosciuto tante persone appassionate, preparate, sempre pronte a dare il proprio contributo, che dinanzi alla minima occasione per poter migliorare Fasano non si sono mai tirate indietro, indipendentemente se la prospettiva dell'esito fosse incoraggiante o meno (molto spesso non lo era) e indipendentemente dai ruoli. Abbiamo imparato a non disperdere più inutilmente le energie nelle discussioni interne e a dirottarle per raggiungere tutti insieme i grandi obiettivi. I fasanesi hanno scelto di affidarsi a noi alle elezioni Europee, alle elezioni Regionali e alle elezioni Amministrative; gradualmente, passo dopo passo, siamo anche cresciuti anche in maturità e responsabilità. Ci siamo fatti trovare pronti ad ogni sfida importante per il futuro di Fasano e per buona pace di chi credeva che il Partito Democratico a Fasano non potesse andare oltre, abbiamo centrato tutti gli obiettivi e sopratutto lo abbiamo fatto con grande complicità e gioco di squadra, lo stesso spirito con cui oggi amministriamo Fasano. Ho scelto di non ricandidarmi Segretario perché bisogna sempre guardare al futuro: il nostro partito è una palestra per tanti ragazzi con la voglia, e sopratutto il coraggio, di mettersi in gioco. Per fare un esempio: qualche settimana fa Andrea Di Bari è stato eletto Segretario dei Giovani Democratici della Provincia di Brindisi, questo per me è stato grande motivo di orgoglio, vuol dire che cresce la squadra e non il singolo, e questo viene prima di tutto il resto.
Nonostante l'elezione per acclamazione c'era parecchio scetticismo attorno alla tua persona riveniente probabilmente dall'età e dalle tue origini politiche centriste. Come hai affrontato diffidenze e ostracismi?
Non ho vissuto con difficoltà i primi tempi nel partito, al contrario penso che per fare un buon lavoro sia necessario avere sempre qualcuno che ti metta in discussione. E' uno stimolo in più per fare meglio, anche perché in politica i complimenti servono a poco. Non biasimo affatto le titubanze legittime sul mio conto dei primi tempi, anche perché sin dall'inizio, non ho mai preteso di ricevere incondizionatamente la fiducia degli altri senza fornire valide ragioni per meritarla. E' stato bellissimo però rimescolare le carte.
Essere stato segretario ti ha agevolato nella rincorsa ad uno scranno in consiglio comunale?
Come molti sanno, candidarmi al Consiglio Comunale non era nei miei programmi. Ho sempre sostenuto che il Segretario dovesse restare il riferimento sopra le parti anche in campagna elettorale e che questo fosse importante per mantenere l'equilibrio e supportare il candidato sindaco nella gestione politica. Però, nonostante tutto il lavoro svolto, avevo ancora la sensazione di non aver fatto abbastanza, non me la sono sentita di restare ai box e nei pochi giorni prima della consegna delle liste ho firmato la mia candidatura, ho alzato la posta in gioco. Non so se il ruolo da Segretario mi abbia agevolato o meno, probabilmente mi ha reso più conosciuto, so anche però che questo creava in tutti molte più aspettative e in me quasi l'obbligo di dovercela fare. Per fortuna è andata bene.
Nell'ultimo periodo il Pd ha perso comunque contatto con la gente. Poche le iniziative nonostante sia il partito che governa la città. Come lo spieghi?
Oggi il Pd amministra Fasano e il nostro filo diretto con i cittadini è legato prima di tutto ai tantissimi provvedimenti e soluzioni ai problemi che l'amministrazione comunale adotta ogni giorno per poter dare una sterzata positiva alla nostra città. D'altra parte, per tale motivo, abbiamo sacrificato un po' le iniziative politiche del partito. Dobbiamo sin da subito cercare il modo per conciliare al meglio entrambe le cose.
Lasci alla vigilia di un importante tornata elettorale. Una furbata perché hai paura di una figuraccia o c'è davvero voglia di cambiamento in seno al partito?
Il mandato delle segreterie cittadine ha la durata di quattro anni e quindi il mio è terminato, mi sarebbe piaciuto molto, però, affrontare le elezioni politiche da Segretario poiché si tratta di un'esperienza che non ho mai fatto e dalla quale poter imparare ancora qualcosa. Questa tornata elettorale non sarà importante, sarà fondamentale, poiché tanti provvedimenti positivi per Fasano derivano sopratutto dalla presenza degli esponenti del Partito Democratico fasanese nei posti che contano. E' un lusso a cui non possiamo permetterci di rinunciare e servirà l'impegno di tutta la città per continuare su questa strada.
Sei stato nominato dal sindaco Zaccaria quasi ambasciatore di Fasano all'estero. E' un ruolo che ti pesa?
E' un ruolo che mi rende orgoglioso di appartenere alla mia città più di quanto già lo sia. Il nostro è un territorio ricco di qualità e potenzialità e per noi che ci viviamo il rischio è quasi quello di farci l'abitudine e di dimenticarcene. Quando vai all'estero e spieghi come Fasano è cresciuta negli anni, come da capitale del contrabbando sia diventata capitale del turismo di qualità, come abbiamo imparato a valorizzare i nostri punti di forza nel settore dell'accoglienza e dell'enogastronomia, dalle reazioni ti accorgi di quanto il nostro territorio sia degno di tutta l'ammirazione e l'interesse che dall'estero riservano nei nostri confronti. C'è ancora molto lavoro da fare, il nostro territorio è già noto e apprezzato a livello internazionale grazie alle strutture ricettive di altissimo livello ma non è sufficiente, anche la città deve stare al passo. Per anni ci si è adagiati sulle brillanti capacità dei privati che hanno investito nel settore turistico, senza sapere che per essere davvero attrattiva, definire un proprio posizionamento ed essere riconosciuta a livello internazionale, una città deve rafforzare anche e soprattutto il suo aspetto pubblico. E' quello che stiamo provando a fare tracciando un percorso nuovo, mai intrapreso prima, che sono sicuro ci poterà tante soddisfazioni.
Che partito lasci nelle mani del nuovo segretario Fabio Sibilio?
Un partito di persone di valore, desiderose di contribuire, ognuno con i propri mezzi e le proprie capacità, al miglioramento della nostra città. E di questi tempi è un patrimonio che non dobbiamo assolutamente rischiare di disperdere. Sono davvero grato ad ognuno di loro per tutto quello che mi hanno insegnato e spero che abbiano apprezzato il mio impegno. A Fabio auguro davvero il meglio per questa esperienza.
E' chiaro che tu nutra ambizioni politiche. I tuoi prossimi traguardi?
La mia unica ambizione adesso è quella di continuare ad imparare e a crescere, sempre con i piedi per terra (o sarebbe meglio dire per strada).
di Alfonso Spagnulo
30/10/2017 alle 06:24:27
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