NOTA POLITICA
Destinazione tassa di soggiorno a Fasano: anche il Movimento 5 Stelle contesta le scelte dell'Amministrazione
Per gli attivisti pentastellati sarebbe stato molto più utile che gli introiti fossero stati destinati a servizi per il comparto turistico
FASANO -Non si placano le polemiche circa la destinazione della tassa di soggiorno a Fasano. Come è noto erano stati gli albergatori i primi ad alzare la voce contestando il modo in cui l'Amministrazione comunale ha deciso di investire il balzello. Ora anche il Movimento 5 Stelle di Fasano dice la sua. "Prima che a Fasano venisse introdotta la tassa di soggiorno, la cura e la manutenzione del verde pubblico come veniva finanziata - scrivono i pentastellati fasanesi -? E' questa la domanda fondamentale che gli operatori turistici del territorio fasanese si sono posti e hanno posto al sindaco Zaccaria durante l'incontro tenutosi lo scorso 10 ottobre presso la sala di rappresentanza comunale, all'udire che una buona fetta di quanto raccolto durante quest'anno dagli stessi operatori (si parla di ben 130 mila euro), attraverso l'imposizione della tassa di soggiorno ai propri clienti, è stata impiegata dall'amministrazione per coprire le spese derivanti dalla manutenzione del verde pubblico, spacciando tali attività come servizi resi anche a favore di coloro che decidono di venire a Fasano a passare qualche giorno di vacanza e di svago. Di fronte ad una tale mistificazione dei fatti, chiaramente, gran parte degli operatori turistici, sentendosi un po' presi in giro rispetto alla definizione stessa dell'imposta comunale di soggiorno, nata sostanzialmente come tassa di scopo, hanno espresso tutto il proprio disappunto, in particolare per aver visto disattesa la prima e più importante richiesta avanzata ad inizio d'anno nei confronti di questa amministrazione, in merito al fatto di essere coinvolti come parte attiva nelle scelte di impegno e destinazione delle somme raccolte.
Ormai è un dato acclarato e confermato anche quest'anno - continuano gli attivisti -: Fasano, che tra l'altro si candida a capitale della cultura 2020, non offre servizi turistici adeguati al livello di clientela turistica che si fregia di ospitare; e questo non perché manchino i fondi, checché ne dica il sindaco Zaccaria, ma perchè tali fondi vengono puntualmente distratti dall'amministrazione per essere impiegati in opere che poco o nulla hanno a che vedere coi servizi resi alla popolazione turistica che si riversa nei territori fasanesi durante l'estate. Infatti l'osservazione (palesemente fuori luogo) avanzata dal sindaco in merito al fatto che 500 mila euro all'anno non possono cambiare le condizioni dell'ospitalità e dei servizi che il territorio offre, ha fatto sbottare più di qualche operatore turistico presente in sala, soprattutto se si tiene in conto che, pochi mesi addietro, lo stesso sindaco, parlando ai giornali dei 500 mila euro una tantum che avrebbe “scucito” alla ditta che si è proposta di realizzare il famoso outlet delle grandi firme, dipingeva tale “cospicuo” contributo come un'indispensabile boccata di ossigeno «che restituisce ai fasanesi un beneficio concreto a vantaggio di tutti da un progetto imprenditoriale privato. Valuteremo attentamente un piano d'interventi ben preciso per individuare le opere pubbliche da realizzare». A questo punto sorge prepotentemente un'altra domanda da porre al nostro sindaco, non meno infondata di quella iniziale: i soldi possono davvero valere di più a seconda della fonte di provenienza?"
di Redazione
20/10/2017 alle 05:46:40
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