NOTA POLITICA
Fratelli d'Italia di Fasano: 'L'Amministrazione comunale è un'Armata Brancaleone'
In una nota a firma di Grazia Neglia il partito di Giorgia Meloni attacca in riferimento all'ordine del giorno sulla Ceta
FASANO - "L'Amministrazione comunale di Fasano è un Armata Brancaleone". Fratelli d'Italia di Fasano attacca pesantemente il governo cittadino in una nota a fima di Grazia Neglia. Motivo? Quello che è accaduto in riferimento all'ordine del giorno sulla contrarietà alla ratifica dell'accordo economico e commerciale globale. "La locuzione sostantivale femminile 'Armata Brancaleone' sta a indicare, con intento scherzoso, un qualsiasi gruppo di persone volenterosamente associate in una qualche impresa, attività, lavoro, missione, che mostra evidenti limiti di organizzazione ed efficienza. Insomma, si parla di una squadra raccogliticcia e male assortita - scrive la Neglia -. Questo è quanto riportato nell'enciclopedia “Treccani” ed originariamente scaturisce da un successo cinematografico di Mario Monicelli del lontano 1966 che racconta le gesta di Brancaleone da Norcia che guida un manipolo di gente alla presa di possesso del feudo di Aurocastro in Puglia, giustappunto “l'Armata Brancaleone”. Poi accade che ci si imbatte nell'amministrazione comunale di Fasano, a guida Pd ed associati, che in fin dei conti entra pienamente di diritto nell'affermazione precedentemente citata “Armata Brancaleone”. Succede che in data 20 luglio (prot. 0029627) il Comitato locale di Fratelli d'Italia deposita, all'attenzione del Sindaco, del Presidente del Consiglio e dei Capigruppo Consiliari, un “Ordine del Giorno” sulla “Contrarietà alla ratifica dell'accordo economico e commerciale globale (Ceta) tra Canada ed Unione Europea e conseguenti danni al settore agricolo Europeo e Italiano” da porre all'attenzione del Consiglio Comunale . Con nota del 27 luglio, il Presidente del Consiglio scrive: “in merito all'ordine del giorno da voi predisposto, si comunica che all'ultima conferenza dei Capigruppo si è posta all'attenzione la vostra richiesta ma al momento nessun consigliere ha ritenuto di proporla al prossimo consiglio comunale. Si provvederà a comunicarvi se l'ordine del giorno verrà inserito nel successivo consiglio comunale”. Questa la versione con lettera ufficiale. Sentito qualche partecipante pare che la nostra richiesta fosse approdata in conferenza già con l'intenzione di non portarla in consiglio e con la promessa che il Sindaco, facendola sua, l'avrebbe proposta, come sua, per il successivo Consiglio Comunale, ma questo, al contrario della nota precedente, è solo verbale e trova il tempo che trova.
Continuando il silenzio e l'incertezza sul nostro Ordine del Giorno - continua la Neglia -, in data 25 settembre, pungoliamo i capigruppo inviando un comunicato stampa, ai giornali on line fasanesi, nel quale “ci auguriamo che i Capigruppo che durante la loro precedente conferenza abbiano, speriamo non deliberatamente, ignorato la nostra richiesta, si ravvedano facendo proprio il nostro Ordine del Giorno affinché lo stesso possa essere discusso nel corso del prossimo Consiglio Comunale”. Il messaggio viene recepito da Lello Di Bari che da subito si adopera affinché la nostra richiesta, di tutela del comparto agro alimentare, venga esaudita e in data 2 ottobre deposita esplicita richiesta all'attenzione del Presidente del Consiglio Comunale. Tutto sembra filare per il verso giusto finché non ci si accorge che l'Ordine del Giorno sul Ceta non viene inserito né per il consiglio dell'11 ottobre e tanto meno in quello del 16 ottobre ed il motivo viene comunicato a Di Bari, con nota a firma del Presidente del Consiglio Comunale, che recita: “Si riscontra la Sua nota del 2 ottobre per comunicarLe che l'argomento per cui ha richiesto l'inserimento al prossimo consiglio comunale è stato già oggetto di approvazione da parte della Giunta Comunale con Deliberazione n° 148 del 7 luglio, allegata”. Approvato in Giunta? Deliberazione allegata? Quindi, in fin dei conti, il 7 luglio viene approvato in giunta un ordine del giorno sul Ceta, proposto da Coldiretti, mentre Fratelli d'Italia presenta un medesimo Ordine del Giorno in data 20 luglio (13 giorni dopo l'approvazione) ed il Sindaco, presente nella giunta del 7 luglio (l'unica assente è l'assessore Luana Amati), dà mandato al Presidente del Consiglio di portare la nostra richiesta all'attenzione dei Capigruppo, promettendo, preventivamente, un suo impegno personale a portarla in Consiglio.
Assistiamo - conclude la Neglia -, così, a 3 mesi di note e comunicati stampa come se si stesse praticando uno sport o si stesse impegnando il tempo libero perché non si ha nulla di meglio da fare. Qualcosa non torna. Meglio fermarci qui e stendere un velo pietoso. L'immagine che ne scaturisce è molto triste ed è quella un Sindaco e di gruppo di Amministratori che non sa nemmeno cosa approva in giunta e che vivacchia su false promesse e proclami del nulla, facendo fare anche figure barbine a chi, al contrario, ricopre il suo ruolo con dedizione e professionalità, vedi il Presidente del Consiglio. Da qui l'Armata Brancaleone. Chiudendo questa triste ed incresciosa vicenda amministrativa, che non fa altro che mostrare il vero volto e la vera attitudine di chi amministra Fasano, ci piace ringraziare in primis la Coldiretti, che ha avuto l'intuizione e la bontà di proporre anch'essa l'ordine del giorno sul Ceta a tutela dei nostri agricoltori e dell'intero comparto agro alimentare, ma anche il Presidente del Consiglio Vittorio Saponaro, inconsapevolmente complice di questa pessima pagina amministrativa e Lello Di Bari che si è preso carico e si è attivato con il fine di far approdare in Consiglio Comunale il nostro Ordine del Giorno.
di Redazione
11/10/2017 alle 05:21:05
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