Alle prossime elezioni politiche potrebbero essere tre i fasanesi in lizza

FASANO – Fasano potrebbe avere tre seri candidati alle prossime elezioni politiche. Con la riforma della legge elettorale che va ormai delineandosi ecco che è iniziata anche la corsa per trovare un posto nel listino bloccato o, in alternativa, nella lista dei collegi. Intanto le forze politiche stanno litigando proprio sul numero dei posti blindati. C'è chi vorrebbe che la percentuale fosse del 50%, chi, invece, il 30%. Ecco quindi che sarà la gente, con il voto di preferenza, a scegliere parte dei parlamentari e molti degli attuali onorevoli e senatori tremano. Soprattutto nel Partito Democratico pugliese, negli ultimi giorni, c'è stata maretta sulla questione.

A sollevare polemiche le dichiarazioni del capogruppo Pd al consiglio regionale Antonio Decaro e l'assessore regionale alle opere pubbliche, il fasanese Fabiano Amati. I due hanno lanciato un vero e proprio avvertimento: «Se non cambia la legge elettorale allora si celebrino le primarie per scegliere i candidati. Altrimenti è a rischio il nostro impegno per le politiche». Per la serie “o ci sia una possibilità per tutti o noi non faremo campagna elettorale a favore del partito”. Una presa di posizione dura che ha fatto andare su tutte le furie i vertici del partito regionale ma anche, tra le righe, un'autentica autocandidatura per Decaro e Amati. L'avvocato fasanese non ha mai nascosto di voler ambire ad un posto in Parlamento e dopo i consensi ottenuti in occasione delle elezioni regionali spera di poter dire la sua anche se dovesse andare non nel listino bloccato ma alla guerra delle preferenze. Oltre tutto, proprio nel Pd, c'è chi vorrebbe gli attuali onorevoli e senatori fuori dal listini in cui dovrebbero entrare competenze e intelligenze provenienti dalla società vera per metterle al servizio del Paese. Dirigenti di partito e parlamentari uscenti vadano invece ad affrontare il giudizio del popolo.

E così, come detto, appare ormai certo che Amati sarà della partita nelle prossime politiche così come anche il senatore Nicola Latorre. Se passerà la linea del rinnovamento anche lui potrebbe andare a giocarsela nei collegi con le preferenze. Il condizionale è d'obbligo in quanto Latorre resta uno dei pezzi da novanta del partito a livello nazionale. E il centrodestra fasanese in tutto questo resterà a guardare? C'è chi dice che alla fine verrà fuori anche un candidato da opporre nel collegio ai forti esponenti del centrosinistra e, soprattutto, che ostacoli lo strapotere di Francavilla Fontana all'interno della coalizione  ma al momento di nomi all'orizzonte non ce ne sono.