Giovani Pd e Fi a confronto a Fasano sui temi referendari: vince il fair play

FASANO - Giovani politici fasanesi crescono. Ieri sera (sabato 19 novembre), al Laboratorio Urbano di Fasano, si è tenuto l'incontro pubblico "Si e No, giovani a confronto" promosso dai Giovani di Forza Italia e dai Giovani del Partito Democratico. A confrontarsi Pier Francesco Palmariggi, segretario e consigliere comunale del Partito Democratico e Andrea Di Bari, segretario dei Giovani Democratici per le ragioni del Sì; Luca Fanigliulo, vice coordinatore di Forza Italia e Mariangela Renna, vice coordinatrice di Forza Italia Giovani, per le ragioni del No. A moderare l'incontro il presidente del Circolo della Stampa Gino Bianco.

Lo scopo era quello di parlare, appunto, dei temi della riforma costituzionale che saranno posti all'attenzione degli italiani ilprossimo 4 dicembre in occasione del referendum. Ebbene ci si è trovati di fronte 4 ragazzi preparati, ognuno a perorare la propria causa, che hanno comunque dato dimostrazione di maturità non facendo mai degenerare la discussione politica sempre mantenuta sui binari del fair play. Sollecitati dal moderatore i relatori sono partiti spiegandi il tanto contestato testo del quesito referendario, per poi spingersi nella elencazione, ognuno per la propria parte, dei vari articoli che saranno ritoccati. E così sono stati trattati i temi del Bicameralismo, del taglio dei costi della politica, del Titolo V e del nuovo rapporto Stato-Regioni e altro ancora. Non sono mancate le domande dal pubblico composto per lo più da giovani anche se non mancavano volti noti come il consigliere regionale Fabiano Amati, l'ex sindaco Lello Di Bari, il presidente del consiglio comunale Vittorio Saponaro, il consigliere provinciale Bebè Anglani, gli ex assessori Gianleo Moncalvo e Vito Martucci, i consiglieri comunali Antonia Schena e Giuseppe Galeota.

E' difficile appurare se l'incontro abbia chiarito le idee agli indecisi oppure abbia spostato il gradimento più verso il Si o verso il No ma l'aspetto positivo è proprio il volersi confrontare delle nuove generazioni che stanno intendendo la politica nel miglior modo possibile, cercando di essere propositivi più che distruttivi, candidandosi così ad essere la classe dirigente del futuro.