TORNATA ELETTORALE
Giacomo Rosato: 'I cittadini fasanesi sapranno scegliere consapevolmente il loro futuro'
Il candidato sindaco del polo civico rinuncia ad ogni tipo di apparentamento e ribatte agli attacchi del suo 'avversario'
FASANO - Manca poco meno di una settimana al ballottaggio fra Giacomo Rosato e Francesco Zaccaria. Domenica 19 giugno Fasano deciderà chi, tra dei due, dovrà guidare la città per i prossimi cinque anni. Ieri (domenica 12 giugno), alle 12, intanto, sono scaduti i termini per eventuali apparentamenti ufficiali. Com'era ampiamente previsto non ce ne sono stati e quindi i due contendenti dovranno cercare, per vincere, di calamitare quella fetta di elettorato che al primo turno ha votato Movimento 5 Stelle e la coalizione guidata da Lello Di Bari. Ma mentre si fa questo si accende lo scontro dialettico tra i due candidati.
Infatti ecco giungere una corposa risposta di Rosato alla nota inviata alla stampa ieri da Zaccaria in cui quest'ultimo annunciava che non avrebbe fatto alcun apparentamento. "Ad una settimana dall'esito del primo turno elettorale, nonché ad una settimana dal ballottaggio finale - scrive Rosato -, oltre che ribadire i miei ringraziamenti a tutti coloro i quali mi hanno onorato, attraverso le liste della mia coalizione ed attraverso i miei candidati consiglieri, di un voto di preferenza che va oltre la mia candidatura a Sindaco della città di Fasano, ma che certifica la bontà del progetto politico portato avanti da mesi e proposto al vaglio dei cittadini, avverto la necessità di fornire alcune riflessioni e precisazioni. Sgomberando il campo da ogni dubbio, escludo categoricamente qualsivoglia tipo di mio apparentamento convinto, come sono, del positivo riconoscimento ricevuto. Gli elettori e cittadini che al primo turno hanno votato per gli altri schieramenti, saranno serenamente liberi, dopo accurata riflessione, di attribuire il loro consenso al candidato ed al progetto che più li garantirà e tutelerà in termini di discontinuità col passato, di trasparenza, di partecipazione attiva e di competenze politiche maturate. In tale direzione non mi sottraggo ad auspicare di poter ricevere il sostegno degli amici pentastellati, alla luce dei tanti punti di contatto col progetto politico che la mia coalizione sta portando avanti, e di contro all'evidente stridio e contrasto – specie a livello nazionale - che il Movimento Cinque Stelle ha in essere col Partito Democratico, del quale il mio avversario per il turno di ballottaggio, Francesco Zaccaria, è, in ragione della sua candidatura, il massimo rappresentante locale, immediatamente dopo il Consigliere Regionale Fabiano Amati ed il Senatore Nicola Latorre. È arcinoto il filo di comuni interessi che lega da tempo, a Fasano, Forza Italia al Partito Democratico (cosiddetto trasversalismo).
Se questo "asse" Di Bari-Amati dovesse riconfermarsi domenica al ballottaggio - continua il candidato sindaco -, avremmo ancora una volta la riprova di cittadini elettori chiamati a ratificare intese sottobanco che i fasanesi pagherebbero nei prossimi mesi. Ho letto di recente, da parte del mio avversario, critiche feroci rivolte nei confronti di quello che sarebbe il mio Consiglio Comunale laddove il 19 giugno 2016 gli elettori dovessero rivolgere alla mia candidatura il consenso finale. Mi stupisco che dette critiche nascano e derivino proprio dal mio avversario elettorale che appartiene al Partito Democratico. L'aggettivo “democratico” rivolto al suo partito di appartenenza, dovrebbe ricordargli che la democrazia integra, quale volontà suprema, quella del popolo. Se il popolo, vale a dire gli elettori, hanno inteso prestare il consenso al progetto politico da me proposto attraverso i miei candidati al Consiglio, tutti, scremandone poi elettoralmente un certo numero, ebbene, criticare, da parte del candidato Francesco Zaccaria, detta scelta popolare, significa contravvenire ai principi base della democrazia stessa. Ma tant'è. Se poi le critiche feroci nei confronti del mio ipotetico nascente Consiglio sono unicamente dettate in ossequio a quello che è stato il leitmotive (l'unico) di tutta la campagna elettorale del mio avversario, vale a dire la presenza di persone "con" ed "a me" leali, che hanno permesso a Fasano di liberarsi definitivamente della passata amministrazione e di guardare ad un nuovo progetto politico in cui confluiscono forze con diversa matrice ideologica che hanno trovato sintesi in un polo civico per impegnarsi in una buona amministrazione, ebbene la mia replica, per nulla feroce e piccata, è la solita: io ho proposto da mesi un progetto politico con persone "con" ed "a me" leali, il mio avversario ha proposto solo giorni prima del completamento delle liste, un mero progetto elettorale con persone, calcisticamente scrivendo, in "regime di svincolo", acquistate altrove al mercato di riparazione. Tengo poi a precisare, ed è un aspetto cui tengo molto più di quello squisitamente di dialettica politico – elettorale, come giammai, dalla mia bocca, da sempre, siano state pronunciate parole e/o frasi offensive o anche solo poco meno improntate al massimo rispetto nei confronti di tutti i miei avversari, ne tanto meno nei confronti dell'avversario del ballottaggio. Non è il mio stile, nella vita ancor prima che nella politica. Di contro, a fronte di attacchi pesanti, di ogni genere, subiti non negli ultimi tempi, ma da mesi, vertenti sia sul profilo politico, che su quello personale ed addirittura privato, con volgari allusioni sulla mia attività professionale, ebbene ho sempre subito e taciuto.
Superando l'amarezza con il sostegno della mia famiglia e del mio staff - va avanti Rosato -, non gettando veleno in pubblico come pure avrei potuto fare e come molti mi suggerivano di fare. Ma io non ho voluto imbarbarire la campagna elettorale. Non volevo confondere gli elettori. In questo, altri si sono ampiamente prodigati in queste settimane, per fortuna senza il successo sperato, visto il consistente riscontro elettorale che gli elettori mi hanno riconosciuto il 5 giugno scorso. Ciò premesso, mi limito a rammentare al candidato sindaco Francesco Zaccaria che le uniche critiche che gli ho mosso e che gli muovo riguardano la sua debolezza personale sotto il profilo politico, nonché di essere un uomo del Partito Democratico locale, con tutto quel che rappresenta. Io, da nove anni, nel totale silenzio degli altri, ho evidenziato criticità, ho proposto soluzioni e mi sono speso incessantemente avendo come unica finalità il perseguimento del bene pubblico. I cittadini, gli elettori, i veri titolari della cosa pubblica, non hanno bisogno di bugie e ricostruzioni forzate degli accadimenti, domenica 19 giugno 2016 sapranno scegliere consapevolmente, autodeterminandosi, ripeto "autodeterminandosi" il loro futuro".
di Redazione
13/06/2016 alle 04:51:03
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