CAMPAGNA ELETTORALE
Antonio Clarizio: 'Occorre creare a Fasano opportunità di lavoro per i giovani'
Per l'ultimo giorno di campagna elettorale ecco alcune domande rivolte al candidato sindaco Antonio Clarizio
Mancano ormai poche ore alle elezioni comunali a Fasano e nell'immediatezza del voto lasciamo la parola ai candidati sindaco per conoscere meglio i programmi di coloro che ambiscono alla poltrona di primo cittadino fasanese. Antonio Clarizio si presenta con una coalizione composta da cinque liste: Fasano Popolare, Cristiano Riformisti, Udc-Centro Democratico, Giovani per Fasano con Clarizio sindaco e A tutta Fasano.
Sin dall'inizio della campagna elettorale una delle sue parole d'ordine è stata "lavoro": quale la ricetta per incrementarlo sul territorio fasanese?
«In realtà la ricetta è semplice pur nella sua complessità, abbiamo tutti gli ingredienti per poter creare nuovi posti di lavoro: i nostri giovani, il nostro territorio, il nostro turismo, vanno tutti assemblati, messi in rete. Vogliamo parlare di opportunità che possono essere coltivate con la formazione, l'autoimpegno, smetterla con la politica del “tutto mi è dovuto” e cominciare a potenziare le professionalità e le competenze. Una prima idea è quella di creare uno sportello lavoro: strutturarlo in modo tale da mettere in rete le nostre aziende locali e personale in cerca di un ‘occupazione, creare al suo interno corsi di formazione gratuiti e mirati ai settori di riferimento. Dobbiamo creare un indotto tale che da non attingere forza-lavoro fuori dalle nostre quattro mura».
Un occhio particolare lo sta rivolgendo alle politiche giovanili: cosa pensa di fare per le nuove generazioni?
«I nostri giovani hanno bisogno di modelli a cui fare riferimento: noi dobbiamo essere un esempio e non uno scempio da riproporre. «I nostri giovani vanno motivati, informati, formati e bisogna credere nelle loro potenzialità. Ancor oggi sentiamo parlare di richieste “esperienze lavorative” ma come può averne mai un giovane che ad oggi non hai mai avito la possibilità di cominciare anche un solo giorno di lavoro, proprio perché non è mai avuto uno alle spalle? Vogliamo puntare sulla rivalutazione di strutture comunali o stabili posti sotto sequestro per poter realizzare “LAB 72015”, un progetto di coworking dove punteremo a mettere in rete aziende, professionisti e su tutto giovani con idee che troveranno risposta. In tal modo verranno assemblati confronto costante, formazione, cultura, lavoro, pianificazione e strategia territoriale».
Lei è un esperto nel settore rifiuti: si è fatto un'idea di quello che sta accadendo sulla questione Tari e come si rimedia all'attuale situazione?
«Ad oggi ho tirato in ballo, poco e niente, gli altri candidati ma in questo caso penso che a molti stia sfuggendo la situazione di mano: stanno professando in queste ore rivolte fiscali ed invitano demagogicamente gli elettori a non pagare la tasi per pura ricerca del consenso. Bisogna pensare all'avventatezza di certe affermazioni prima di esporsi. Non si considera, difatti, che consigliare di non pagare, espone il cittadino ad azioni coattive da parte del comune per il recupero del tributo con aggravio di interessi. Invece occorre avvalersi, legalmente, dei rimedi che ci offre l'ordinamento: l'autotutela amministrativa e azione giurisdizionale. E sono questi i rimedi di cui vogliamo avvalerci perché sono i soli che possono condurre a un risultato, nel rispetto della legalità, per la cittadinanza. Tutto il resto è solo aria fritta».
Ormai le casse comunali permettono pochi interventi e occorre intercettare finanziamenti comunitari o regionali: si avvarrà della macchina interna o di esperti esterni?
«Per rispondere ai bisogni dei cittadini e attuare il programma, ogni amministrazione comunale ha bisogno di una macchina amministrativa che garantisca la concreta osservanza dei principi previsti per legge (buon andamento, efficacia, efficienza, economicità, trasparenza, etc.). Nel corso degli ultimi anni sono state numerose le evoluzioni normative improntate sempre di più ad affermare nella P.A. il concetto di trasparenza (es. D.L. n. 33/2013 ed a prevenire i fenomeni corruttivi (es. D.L. n. 190/2012) e la nostra amministrazione intende prestare particolare attenzione all'osservanza di questi principi. Sarà indispensabile attuare una attenta politica del personale che consenta di rafforzare la dotazione organica dell'Ente sfruttando al massimo gli spazi consentiti dalle leggi in vigore. Sono comunque dell'opinione che l'unione fa la forza e che avvalersi ulteriormente di esperti possa essere il valore aggiunto per fare quel salto di qualità che ci manca».
Turismo, artigianato, industria: su cosa punterà per lo sviluppo del territorio?
«Turismo, artigianato, industria. Bisogna cominciare a ragionare di “community”, oggi fare rete significa far interagire aspetti che possono compensarsi e fortificarsi. Quindi non scinderei mai queste tematiche ma le fonderei. Dal passato bisogna solo prendere esempio affinché non vengano ripetuti gli stessi errori e che si possa imparare dagli stessi. Le faccio io una domanda: Come si può parlare di turismo se non vi è un territorio pronto ad accoglierlo e senza la forza lavoro delle nostre imprese?».
di Redazione
03/06/2016 alle 05:57:11
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