CAMPAGNA ELETTORALE
Bagno di folla per la chiusura della campagna elettorale di Giacomo Rosato a Fasano
Ai Portici delle Teresiane si è svolta, organizzata dalla coalizione a sostegno dell'imprenditore, la 'Festa della Verità'
FASANO - Un bagno di folla ha contrassegnato la “Festa della Verità” organizzata dalla coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Giacomo Rosato. Ieri sera (mercoledì 1° giugno) centinaia di persone hanno voluto presenziare alla manifestazione di chiusura, almeno per quanto concerne Fasano centro, della campagna elettorale dell'imprenditore sostenuto da Fasano Democratica, Noi ci siamo, Circoli Nuova Fasano e "La casa del cittadino". L'evento ha avuto un prologo con animazione per intrattenere i più piccoli sino a quando, poi, sul palco sono saliti quattro candidati, uno per ogni lista a sostegno, al consiglio comunale. A prendere la parola sono stati Rosanna Cirasino (Noi ci siamo), Antonio Scianaro (Circoli Nuova Fasano), Tiziana Palmisano (La casa del cittadino) e Angelo Rapanà (Fasano Democratica). A chiudere la serata, prima del concerto dei giovani fasanesi dei Moustach Prawn e la vendita di panzerotti per raccogliere fondi da destinare al progetto "L'Halveare", l'intervento del candidato sindaco Giacomo Rosato. Ecco cosa hanno detto.
Rosanna Cirasino (Noi ci siamo): «Grazie per essere venuti. Questo è un evento di natura politica. Voglio dire subito una cosa. Vorrei che mi leggeste dal punto di vista della città. Io mi ritengo una cittadina e sono in un polo civico per questo. Quello che vorrei comunicare è supportato soprattutto da un modello di sviluppo territoriale. Io ho sposato l'idea e quindi quello che è il tessuto di base del programma politico di Giacomo Rosato per una serie di cose che ho intravisto nella mia ampia attività lavorativa. Essendo all'interno di una scuola chiaramente vedo che quest'ultima ha avuto largo spazio all'interno del programma. Sia per obiettivi strategici di pianificazione, sia per obiettivi operativi. Già questo mi ha fatto presumere che c'è una programmazione che è legata allo sviluppo del territorio. La città non può crescere se non si basa sulla formazione di base e primaria. Quindi la scuola è stata vista da Giacomo Rosato come volàno utile. Quelli che sono i bambini e i ragazzi oggi non sono altro che i cittadini del futuro. E voglio dire una cosa. La città non è la nostra ma la loro ed è necessario creare le condizioni affinché questo avvenga. Le condizioni le possiamo mettere insieme e non si fanno su base ideale o ideologica. Si fanno su base fattiva, o meglio fattuale, operativa, strategica. In una pianificazione territoriale di sviluppo la scuola c'entra e c'entra molto. All'interno del programma di Rosato è stato previsto anche una rivalutazione delle palestre, dei locali, la questione sicurezza e la creazione di laboratori informatici. Il tempo pieno con la questione mensa attuale punto debole dell'amministrazione. Ci sono tanti punti operativi che possono essere rivalutati, ristrutturati, perché bisogna mettere a sistema tutto. Una pianificazione territoriale di sviluppo prevede una concertazione con i cittadini. La politica non è estranea alla città. Così come nella scuola c'è una politica orientativa di sviluppo per cui noi orientiamo, guidiamo e prendiamo per mano così è lo stesso per la guida di una città. Questa deve essere amministrata da persone che hanno delle competenze ed io in Giacomo Rosato ravviso la competenza dell'impresa che è molto importante. Vedo il talento, la passione, otto anni di analisi di quelle che possono essere state le difficoltà. E spero che questo possa portare ricchezza e valore in più e che otto anni di debolezza si trasformino in anni di forza e di sviluppo con una seria amministrazione. Quest'ultima è fatta da una serie di persone che sappiano saper gestire e amministrare la cosa pubblica che, ripeto, non è dell'amministratore ma del cittadino. Altro motivo importante per cui ho sposato il progetto di Rosato è l'attenzione che pone al bilancio, sia ordinario che straordinario. La città può crescere grazie ad una squadra utile che possa amministrare avvalendosi dei fondi strutturali europei. Non per essere di parte e per parlare della scuola ma voglio fare un esempio solo, banale. la scuola fa parte della politica ed è sul territorio. L'istituto che dirigo, ha colto, sotto la mia gestione, tutte le opportunità dei fondi europei intercettando più di un milione di euro. Basta questo per dire quanta una città potrebbe fare cogliendo le opportunità dettate dai fondi europei. Questo è solo un elemento che non dipende da una regia, dal capo d'istituto ma da un comitato scientifico di cui la scuola si avvale e alla stessa maniera bisogna traslare il discorso nell'amministrazione comunale. Il merito è della squadra e di quella che è la concertazione con rappresentanti dei vari settori produttivi: dall'artigianato, commercio, agricoltura e turismo. Per cui la scuola lavora sostenendo anche le attività produttive. Credete in Giacomo come ho creduto io in quanto è una persona sobria, leale e trasparente così come io vorrei un capo per la mia città»
Antonio Scianaro (Circoli Nuova Fasano): «Voglio iniziare ringraziando gli avversari politici per tutta l'attenzione che stanno avendo verso di me in questi giorni. Sento dire che mi chiamano, mi citano, richiamano Antonio Scianaro per quello che ha fatto. Questo mi dà forza e mi ricarica ancora di più per le scelte che ho fatto in questi anni perché è stato tanto il peso che ho sentito sulle mie spalle. Non è un caso che io insieme al mio gruppo dei Circoli ed ad altri consiglieri comunali abbiamo deciso di dare un taglio in quel famoso 1° settembre proprio perché volevamo dare un segnale di cambiamento. Non ci siamo sparpagliati, come qualcuno ha detto, anche perché non abbiamo paura di nasconderci. Anzi, credo che dobbiamo farci vedere e ci siamo fatti vedere e ci faremo vedere ancora di più grazie anche al mio gruppo che si è arricchito con nuova linfa, nuove donne, con altri soggetti che hanno creduto nel nostro progetto. sono convinto che andremo avanti così. La mia sfiducia verso Lello Di Bari è stato un atto di coraggio perché dopo tanti anni ho voluto rappresentare quello che sono: una persona libera e trasparente. Perché dopo tante e tante pressioni, tanta insistenza, volevo ridare, alla mia città e ai miei cittadini, una possibilità di scegliere nuovamente perché non sono riuscito con i miei amici dei Circoli a far cambiare delle scelte disastrose per questa città. Qualcuno ha poi voluto parlare dei '13 anni' di governo che posso rappresentare ma di cui io posso parlare. Non è un caso che al primo mandato un sindaco (Vito Ammirabile, ndr) non abbia avuto la riconferma perché con lui abbiamo avuto non poche sciagure: il direttore generale Tozzi, la moglie, Barbara Matera, che si occupava di comunicazione. Penso ve le ricordiate queste cose. La Tricom fu una scelta che sin dal primo momento si rivelò una scelta disastrosa e infausta e che abbiamo dovuto rincorrere per recuperare tutte quelle somme che non venivano date nelle casse comunali. E non è un caso che poi siamo arrivati, insieme a Giacomo e a tutti gli amici, a firmare una mozione di sfiducia proprio per rescindere il contratto con questa società. E questo sarà uno dei primi punti che andremo ad affrontare. Vorrei ricordare anche che in questi 13 anni il consigliere regionale Amati è stato parte integrante della nostra maggioranza quando il sindaco, contro anche la mia volontà, gli affidò una delega importante: quella del piano di recupero del centro storico. Tutti sappiamo come è andata la vicenda. Si è conclusa male con una sospensione del sindaco che ha anche paralizzato la vita amministrativa e due condanne, in primo e secondo grado, con il consigliere che non ha rinunciato alla prescrizione. Tutto questo ha bloccato lo sviluppo e l'economia di questo territorio non dando lavoro a molte maestranze e non potendo permettere a tutti i cittadini che volevano realizzare qualcosa di non poterlo fare. Prima di dire le cose affrontiamole e analizziamole attentamente. Vogliamo parlare degli 11 anni della Regione Puglia cosa ci ha regalato? Quando qualche giorno fa hanno bussato con i piedi per portarci la cartella della Tari? Lo sapete a cosa è dovuto l'aumento del 40% della tassa? Il consigliere regionale, lui ch parlava sempre col mio sindaco, lo doveva consigliare meglio. Doveva dire di non caricare troppo ai cittadini il 70% di raccolta differenziata perché siamo stati tra i Comuni che hanno realizzato più raccolta dei rifiuti e pagato di più. Ora ci troviamo con questa cartella così salata con responsabilità sicuramente di un contratto che noi abbiamo messo in crisi già dal primo momento insieme a Giacomo e al mio gruppo tanto che abbiamo chiesto una commissione di vigilanza sulla Tradeco che poi abbiamo trasformato in una conferenza dei capigruppo che si è riunita più volte senza che portasse alcuna selezione. Spero che quando andremo ad affrontare questo problema si possano trovare tutte le soluzioni perché è assurdo che ci si è dannati tanto a separare nei vari contenitori per poi portare i rifiuti quasi in una regione diversa. Questo è il risultato di tutti questi anni, di governo Vendola-Amati-Emiliano. Come gruppo abbiamo subito voluto sposare questo progetto perché abbiamo creduto sin dal primo momento in Giacomo, una persona leale , con cui ci siamo confrontati, dal primo momento, anche in consiglio e in commissione. Sono convinto che insieme a lui e insieme a tutti voi potremo liberare, il 5 giugno, la città».
Tiziana Palmisano (La casa del cittadino): «Sono qui per portare la testimonianza di cittadina fasanese che è tornata a casa dopo 12 anni trascorsi a Modena. Sono tornata per avviare un'attività e carica di orgoglio, in una Puglia che in questi anni è diventata tra le mete più ambite d'Italia. Guardando la mia città mi sono accorta che Fasano era rimasta indietro rispetto alle cittadine limitrofe e per una giovane donna che vuole investire nella sua città è un dispiacere. Mi rendo conto che non posso non puntare l'attenzione su un problema che è sotto gli occhi di tutti, con il quale i cittadini devono fare i conti ogni giorno: le strade. La situazione in cui versano le strade fasanesi rende difficile vivere la città. Le cose da dire sarebbero tante. Non posso non puntare l'attenzione anche su un'area a me molto cara, la Selva di Fasano. Ho sempre trascorso lì le mie vacanze e dobbiamo ammettere che negli ultimi anni la Selva è stata abbandonata a se stessa. E' un'area dalle grandissime potenzialità. Ci viene invidiata per il panorama, l'aria, ma non è sfruttata abbastanza. Bisogna badare al decoro urbano e spingere molto sulle attività culturali che possano rilanciarla. Ora i cittadini di Fasano sono chiamati alle urne e abbiamo la possibilità di cambiare, di scegliere, di migliorare. Noi abbiamo deciso di appoggiare Giacomo Rosato. Dovevamo scegliere un buon sindaco e noi abbiamo scelto Giacomo perché riteniamo che in otto anni di opposizione seria e vigile abbia maturato l'esperienza e la preparazione per guidare la città. Questa città ha bisogno di tante cose, di persone esperte che dal giorno dopo le elezioni sappiano cosa fare. Il difficile è riportare i cittadini a credere nella politica come bene di tutti. Lo slogan di Giacomo, la “buona amministrazione”, si sposa benissimo con le nostre intenzioni che è quella di rendere l'amministrazione trasparente, la gestione della cosa pubblica alla portata di tutti in modo che i cittadini tornino ad avere fiducia nella buona amministrazione. Invito tutti, pertanto, a recarsi al voto, un diritto per il quale i nostri nonni si sono battuti».
Angelo Rapanà (Fasano Democratica): «Innanzi tutto mi preme farvi un invito: quello di spersonalizzare chi vi parla perché in realtà è solo una voce posto che mi onoro di appartenere alla lista di Fasano Democratica e quindi ciascuno di noi 24 candidati consiglieri è fungibile e funzionale ad un progetto. Semplicemente è toccato a me il compito di parlare ma in realtà è il pensiero di Fasano Democratica. Spero di esserne all'altezza. Lo sport in cui Giacomo si è cimentato in questa campagna elettorale, contrariamente a quello che lui pensa che è la corsa in realtà credo che sia la scherma, nella fattispecie il fioretto perché ha sempre risposto di fioretto alle varie randellate giunte da destra e manca. Ieri sera il mio ormai pigmalione politico, al secolo il Cyrano de Bergerac in editio minor Checchino Laterrenia, quando ha saputo che avrei dovuto parlare, mi ha esercitato quasi una violenza fisica dicendomi in latino “spasc tutt” (spacca tutto). allora siccome dovevo ottemperare il fioretto di Giacomo con la violenza distruttiva di Checchino ho provato a trovare una mediazione. Se la politica è un esercizio attento, una gestione attenta, oculata, con un pregresso, con una certa preparazione, senza avere interessi personali di quello che è il patrimonio dei cittadini, io ancora resto perplesso sulla circostanza che Giacomo Rosato non sia l'unico candidato sindaco di Fasano. perché credo che nessun altro dei suoi competitori che non qualificherò come politici perché mi sembra un'espressione abbastanza forte, diciamo elettorali, ne sia all'altezza o quanto meno integri quelli che sono dei requisiti fondamentali e basilari perché ciò accada. Detto questo è opportuno evidenziare perché noi diamo diversi. Noi, per esempio, siamo diversi dalla coalizione che supporta il candidato sindaco Antonio Clarizio, a parte il fatto che tanto coraggio che sconfina nell'incoscienza non l'avremmo avuta di presentarci, ma anche perché non abbiamo interessi personali con la passata amministrazione o delle aspirazioni future relativamente agli interessi personali. Noi non abbiamo svolto il ruolo di servi fedeli della passata amministrazione che è stata defenestrata. Noi non ci siamo strappati i capelli o versate materialmente calde lacrime o fiumi delle stesse quando la passata amministrazione è caduta. Noi siamo diversi, per esempio, anche da i pentastellati con i quali in futuro ci piacerebbe capire come possono coniugare l'assenza di democrazia nel loro movimento con la velleità di gestione di un paese. Oppure, per dirne un'altra, ci dovrebbero spiegare come fanno davvero ad essere molto simili a, perdonatemi la citazione dall'alta valenza musicale, “figli delle stelle” parlandoci di piste ciclabili, di piante di baobab da seminare a destra e a manca quali soluzioni per risolvere i problemi di Fasano. noi invece che siamo figli di Fasano sappiamo perfettamente quelli che sono i veri problemi. Giacomo li conosce a fondo e penso che sia opportuno affrontarli in maniera molto più pratica. Per inciso poi, è brutto a dirsi, la politica, l'esercizio della stessa, richiede quanto meno un curriculum. Là dove questo curriculum deficiti forse è il caso di aspettare il prossimo turno. Noi siamo profondamente, direi totalmente differenti, diversi da coloro i quali forse, in una sorta di lapsus freudiano politico, attualmente si dichiarano “Liberi di..”. Hanno sbagliato. Erano liberi di consumare una pessima amministrazione, stipulare contratti capestro che neanche andavano ad osservarne le clausole. Erano liberi di letteralmente dissanguare il cittadino, erano liberi di inventare le fandonie più assurde per giustificare una cattiva amministrazione prima che venissero mandati via. Adesso non sono più liberi perché quella libertà l'hanno persa, per fortuna, definitivamente, e mai più quella libertà noi gli concederemo che l'abbiano. Purtroppo me li sono tenuti alla fine e sembra quasi che sia voluta ma così non è. Mi è capitato di tenerli alla fine. Ora noi siamo sicuramente liberi e diversi rispetto a quella sorta di gita scolastica che è stata creata senza il maestro, perché il maestro, che è Fabiano Amati, volutamente ogni gita scolastica si assenta, e anche stavolta ha scelto quello che, nell'anno scolastico, probabilmente è stato il più bravo e ha deciso che debba guidare lui questa gita scolastica. Ovviamente questa gita andava anche qualificandosi. E allora hanno pensato bene di inventarsi delle primarie in cui è confluito di tutto, ma davvero di tutto, non ultimo anche voti del centrodestra e così si sono legittimati. Ora poi siccome non sapevano cosa dire o cosa fare hanno pensato bene di attaccarci su un punto, che poi per loro è diventato un clamoroso autogol, che per noi invece è un programma. Il fatto che, e per inciso è l'unica citazione personale che mi consentirò, fra me e Antonio Scianaro vi sia, comunque, per un percorso politico e ideologico, e ci sarà sempre, la stessa distanza che sussiste tra il Monte Everest e la Fossa delle Marianne, questo non vuol dire comunque che siamo qui perché crediamo in un progetto che prevede quello di non arroccarsi più su questioni ideologiche e di principio ma pensare, finalmente, a quello che è il bene comune, il bene dei cittadini di Fasano. A me hanno insegnato che i generali e i comandanti, quando scendono in guerra, per dare l'esempio, sono soliti stare quanto meno al fianco dei soldati. Chi invece è un generale o tale considerato o si considera e invece muove le pedine giocando quasi a Risiko non è un generale. Ragion per cui a Fabiano Amati diciamo una volta per tutte: se ti interessa Bari, se stai marciando su Roma, cortesemente lascia stare Fasano perché a Fasano ci pensiamo noi. Noi siamo diversi anche perché durante una rappresentazione sportiva ho avuto il privilegio di ascoltare un discorso politico-programmatico, il migliore che si possa ascoltare da un sindaco. Giacomo sostanzialmente mi ha detto 2io avverto il peso del perdere il tempo, io sto perdendo tempo in questa campagna elettorale. Vorrei già da domani mettere mano alle carte, a quello che c'è da fare e risolvere i problemi di Fasano”. Così ragiona un sindaco. Noi siamo diversi perché abbiamo della politica un'idea particolare: per noi potere non è un sostantivo, è un verbo. E' il poter far qualcosa per far finalmente comprendere ai cittadini che quello che proviamo a gestire non è minimamente nostro ma loro e a loro deve tornare. Deve tornare attraverso una preferenza di voto che non è fine a se stesso. Noi ai cittadini non diremo mai “votaci e poi levati dai maroni”. Noi ai cittadini diremo, qui è la difficoltà, “votaci ma sappi che dopo verremo a romperti i maroni perché abbiamo bisogno di te per realizzare quello che è il nostro programma”. Ora, piacerà a qualcuno, ma il tempo della santa alleanza fra il maestro Fabiano e l'ex “Libero di..” Di Bari è purtroppo, per loro, finito. Adesso è il tempo della buona amministrazione, adesso è il tempo di Giacomo Rosato».
Giacomo Rosato (candidato sindaco): «Abbiamo chiamato questa iniziativa festa della verità. E credo che qualcuno abbia già potuto intuire il perché. Questi giorni stiamo leggendo e ascoltando di tutto e di più soprattutto da chi si pone come risolutore di problemi che lui stesso ha creato e ha ingigantito. Potete immaginare qual è il mio sentimento, il mio stato d'animo dopo tutti questi anni di battaglie in cui ho sempre fatto rilevare le cose che non andavano bene, proposto soluzioni, potete immaginare cosa sto provando in questi giorni a sentir dire da chi ha causato tutto ciò il fatto di porsi come il risolutore del tutto. Non voglio tornare su alcuni argomenti perché siamo tutti stanchi di parlare di questo salasso Tari. La gente è stanca e stufa. Voglio solo aggiungere un particolare. Oltre a quello che avete sentito ossia che se stiamo pagando tanto è frutto di una ostinazione del sindaco uscente a mettere su un bando di gara che ha portato ad un contratto così oneroso, in più, a tutto questo, lui si è permesso, in questi anni, di accordare all'azienda dei servizi aggiuntivi che hanno provocato un ulteriore costo. Avete letto negli scorsi giorni che l'azienda addirittura si è permessa di citare il Comune per chiedere ulteriori somme ai cittadini per servizi aggiuntivi che ha autorizzato il sindaco uscente e lui ora propone di diminuire un po' la tassa per le famiglie meno abbienti la soluzione che vale lo 0,005% del problema enorme che ha creato. Credo che la città sia stanca e che non ci sia più nessuno che creda agli asini che volano. Io sto percependo, andando in giro, addirittura, che la gente si è quasi offesa a queste proposte che vengono ventilate e che hanno veramente un fondamento di concretezza infinitesimale. Noi abbiamo intenzione di partire dall'ordinario perché questa città, per molti anni, è stata privata dei servizi essenziali. Purtroppo, in seguito ad una tassazione elevata, non c'è stata una restituzione in servizi che abbia in un certo modo dato quello che la città si aspetta. Noi non vogliamo fare grandi promesse. Noi prendiamo degli impegni che sono quelli di cominciare a guardare il bene della collettività piuttosto che il bene dei singoli. Cosa che dal nostro punto di vista, ma mi sono reso conto che un po' tutta la città ha in un certo modo interiorizzato questo aspetto, non è accaduto fino ad ora. Fino ad oggi si è privilegiato l'interesse di pochi a danno dell'intera collettività. Noi cominceremo a fare il contrario. per noi viene prima la collettività e poi magari analizzeremo quelle che sono le proposte che ci vengono anche dal mondo dei privati. Ma va salvaguardata la collettività. Il nostro programma è abbastanza ampio e spazia in tutti i settori. Andando per piccoli focus parliamo dei servizi sociali. Attiveremo tutti gli strumenti necessari per alleviare il divario sociale per dare la possibilità a tutti coloro che hanno bisogno di poter interloquire con la macchina comunale. Andando a guardare il mondo delle attività produttive cercheremo di rilanciare il più possibile il mondo dell'artigianato e dell'agricoltura. L'artigianato lo si fa rivedendo la macchina amministrativa che spesso blocca tante iniziative. Se si bloccano le pratiche non lavorano gli studi tecnici e non attivi gli artigiani. Opereremo nel settore turismo su due leve: lo spazio e il tempo. Cercheremo di approfittare del grande flusso turistico verso le nostre zone e destagionalizzare l'offerta. Questo lo si fa dando qualità all'intero territorio. Ci vuole solo la volontà di effettuare quelle azioni che rende qualitativamente migliore la vita in città in modo da avere un flusso costante in città per tutto l'anno di cui beneficeranno anche gli esercenti del centro urbano e non solo quelli delle strutture ricettive. Il mondo dello sport: faremo il possibile per andare incontro alle esigenze delle associazioni sportive perché noi nello sport ci crediamo non solo come attività motoria ma soprattutto per quella che è la funzione sociale di tenere i ragazzi e le loro famiglie agganciate ad un mondo sano. Cercheremo di dare, per quanto riguarda la cura del territorio, regole certe per la redazione di un piano urbanistico generale e sulla costa in modo che gli operatori possano lavorare e pianificare per bene le loro attività. Uno dei nostri focus principali è la collaborazione. Vi terremo sempre informati sulle attività e vi chiederemo consigli e stimoli. Punteremo sulla trasparenza amministrativa partendo soprattutto dal garantire la diretta streaming dei consigli comunali in modo tale che tutti possiate vedere quello che noi vogliamo fare come lo facciamo e soprattutto avrete la possibilità di incalzarci quando è necessario. Ora torno sul concetto di verità. Sono stato attaccato in lungo e in largo durante questa campagna elettorale per aver allestito una compagine nella quale ci sono delle persone che provengono dalla ex amministrazione. Io difficilmente giudico l'operato degli altri e le persone ma mi dà fastidio l'incoerenza. Non riesco a capire come si sia in un certo modo attaccato la nostra scelta dettata dalla volontà di costruire qualcosa per Fasano, scelta nata nei mesi e nei tempi di collaborazione fatta in consiglio comunale. Una scelta fatta sui temi per i quali stiamo tutti assieme oggi e siamo stati attaccati da coloro che invece, hanno, in un certo modo, accettato, anzi pregato esponenti che hanno sostenuto Di Bari sino all'ultimo giorno, senza avere mai il coraggio di una critica e mai di un'azione in contrasto. Spesso mi è stato detto di essere un po' più cattivo, di aggredire gli avversari, di intervenire a gamba tesa su certi argomenti. Purtroppo per carattere non sono così bravo a fare queste cose. A me piace analizzare le situazioni, offrire una soluzione e penso che questo è quello che ho fatto in tutti questi anni. e se questa campagna elettorale non l'ho fatta in maniera aggressiva è anche perché mi sono reso conto che la città ha capito e che non era necessario alzare i toni. E' sufficiente raccontare e noi ci siamo messi in condizione di raccontare le vicende. Ora il giudizio sta a voi e credo che, anche dal numero consistente presente in questa sede, le sensazioni sono positive. io più che attaccare e parlare male degli altri preferisco dire quello che sonio io. Mi ritengo una persona piuttosto semplice però tenace. Sono una persona molto operativa e fortunata ad avere accanto una coalizione bellissima, fatta da gente speciale che rinviene dalle varie categorie, che ha cuore le sorti di questa città e che ha compiuto una scelta difficilissima mettendosi contro tutto e tutti. Ma siamo contenti di averlo fatto perché era necessario, per questa città, rompere un asse che per tanti anni non ha fatto progredire Fasano. L'impegno che assumo, con la mia coalizione, è quello di portare finalmente in questa città una buona amministrazione».
di Redazione
02/06/2016 alle 05:21:28
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