NOTA POLITICA
Referendum del 17 aprile: i Giovani Democratici brindisini a favore del 'Si'
L'ala giovanile del Partito Democratico, con una nota, invita innanzi tutto a recarsi a votare e si schiera contro le trivellazioni in Adriatico
FASANO - E' entrata ormai nel vivo la campagna elettorale per il referendum sulle trivelle fissato per domenica 17 aprile e si cerca di attrarre attenzione sul quesito referendario. Lo stanno facendo anche i Giovani Democratici della Provincia di Brindisi che con una nota si sono schierati compatti a favore del "Si" per dire "no alle trivellazioni in Adriatico".
"Domenica 17 aprile - si legge nella nota - saremo chiamati a votare per un importante referendum che si propone di abrogare la possibilità di rinnovare le concessioni attualmente già in vigore per le trivellazioni petrolifere entro le 12 miglia dalla costa. Dopo aver discusso con i militanti in tutti i circoli, noi Giovani Democratici della provincia di Brindisi abbiamo scelto di schierarci nettamente a favore del Si al referendum abrogativo del 17 Aprile. Siamo consci del fatto che la legge italiana escluda già la possibilità di installare nuove piattaforme petrolifere entro le 12 miglia dalla costa, e sappiamo anche quanto la produzione energetica in Italia sia prevalentemente basata sulle fonti fossili, di cui siamo grandi importatori.
Le trivellazioni off-shore - continuano i giovani del Pd -, tuttavia, non risolvono questo problema, contribuendo solo all'1% del fabbisogno petrolifero nazionale ed al 3% del fabbisogno di gas, mettendo però a repentaglio l'ambiente e l'economia nostrana. L'Italia, ed in particolar modo la Puglia, infatti, hanno un sistema economico fortemente basato sul turismo, sull'ambiente e sul mare. Un eventuale sversamento di petrolio in mare, come quanto successo nel 2010 nel Golfo del Messico, ed aggravato dal fatto che il Mar Mediterraneo sia praticamente un mare chiuso, comporterebbe una crisi grave del settore turistico, della pesca ed uno stravolgimento (in negativo) delle nostre condizioni di vita. Le trivellazioni petrolifere sono per noi il passato. C'è bisogno di dar seguito all'impegno sottoscritto con la conferenza di Parigi di ridurre il surriscaldamento globale. Crediamo dunque che, giunti ormai al 2016, si dovrebbe provvedere alla redazione di un Piano Energetico Nazionale che abbia una visione a lungo termine, basata fonti energetiche pulite, sostenibili e che ci consentano di raggiungere negli anni una maggiore indipendenza energetica.
Vogliamo - concludono i Giovani Democratici - che le concessioni ora in vigore vengano sospese alla scadenza, senza possibilità di rinnovi "a tempo indeterminato", che fanno la fortuna solo dei petrolieri e non dei territori sfruttati. Per completare questo puzzle c'è bisogno che tutte le scelte legislative da oggi in poi siano orientate a favorire lo sviluppo tecnologico e l'installazione di centrali elettriche diffuse, come gli impianti solari termici o piccoli impianti a biomasse da filiera corta. Bisogna inoltre favorire l'efficientamento energetico di edifici residenziali, uffici, strutture pubbliche ed autoveicoli. Infine, bisogna sensibilizzare e responsabilizzare la popolazione per raggiungere l'obiettivo primario della riduzione degli sprechi e quindi del fabbisogno energetico nazionale. Lo dobbiamo all'ambiente, lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo a noi stessi".
di Redazione
26/03/2016 alle 06:01:45
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